Il giardino dei poeti – “Anno nuovo”
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“ ANNO NUOVO”
Sono arrivato ancora in fasce,
appena nato, ma posso parlare.
Vorrei, sottovoce, fare tante promesse:
il tempo che cresce non si sposerà,
c’è volontà di far tutto andar bene,
poi si vedrà come vado a finire.
Con me ho portato un sacco di cose
che ogni stagione farò cambiare.
Il carro del sole andrà spruzzato
dall’acqua di nuvole assai castigate.
Con la sacca del vento ho il mio da fare:
lui spiffera, vortica, non si riposa,
vuol pizzicare le onde del mare.
Farà burrasca questo nato d’inverno,
di buono tiene il suo giocare:
tutte le nuvole devono correre,
specie le bianche, in ogni parte del cielo,
così che i bimbi possan sognare
con la fantasia, dando loro la forma.
Vorrei trovare un po’ di pace,
ma mi hanno già detto che è una signora
che si fa troppo desiderare.
Volersi bene non costa niente,
l’umanità non ha capito
che rabbia e veleno portano male.
Lasciate che nascano i vostri figli,
un adagio dice: “ I bimbi non portano la carestia,
ma arrivano sempre con il fagottino.”
Portate ai vecchi un po’ di rispetto,
non è un libro segreto quel che hanno imparato:
ve lo insegneranno con tutto l’amore
che può solo dare il cuore dei nonni.
Faremo il passo secondo il potere,
le cose più strane le vivremo insieme,
ma con un grammo di filosofia.
Ci ritroveremo a S. Silvestro,
ci racconteremo come abbiamo vissuto
e che volete…ora non potrete piu’ mandarmi via.
Mery Turcato.
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