Il giardino dei poeti
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TI HO GUARDATO
Gesù il Cristo.
Cosi divinamente uomo,
così umanamente Dio.
Non sembri Dio, o figlio dell’uomo.
Quasi non sembri neppure uomo,
tanto ti abbiamo rovinato.
Eppure sei.
Splendidamente,
nel tuo corpo lacerato,
trafitto,
aperto,
ci appare la tua gloria.
Sapevi,
e non ti sei tirato indietro…
Ci ami.
E’ stato il fine di una scelta,
la scelta della fine,
la fine della morte.
Anche appeso su quel legno,
solo con te stesso,
hai pensato a noi, prima che a Te.
Le tue mani:
aperte all’infinito da quei chiodi fissi
da quei chiodi finiti
dei nostri peccati senza fine.
Le tue braccia:
aperte in un tenero abbraccio
di Padre
le abbiamo aperte noi,
ma tu già ci avevi pensato.
E altri mille abbracci,
prima di quello decisivo, hanno avvolto il mondo.
Il petto:
aperto… la porta stretta !
Tutto di Te ci hai donato, fino all’ultima goccia.
ll tuo volto:
incoronato del nostro peccato.
I tuoi piedi:
hanno percorso il mondo della nostra indifferenza.
Ora siamo noi che aneliamo verso Te.
Paradossalmente Tu,
al primo sguardo,
sembri non poterci dare niente.
Invece ci dai tutto.
Don Giovanni bertocchi
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