Il giardino dei poeti
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Il fariseo e il pubblicano
(Lc. 18,9-14)
Due uomini salgono insieme
verso il tempio sacro:
il borioso fariseo,
verso il tempio sacro:
il borioso fariseo,
l’umile pubblicano.
Avanza il primo,
Avanza il primo,
in un fruscio di seta,
con superbo piede
con superbo piede
si porta in su l’altare.
Eccolo, sospira, si pavoneggia
e compiaciuto, ricorda al Padre
le sue virtù
e la scrupolosa decima
versata in sonante moneta.
versata in sonante moneta.
Ma il suo arido elenco
non è preghiera,
e come fiore avvizzito muore:
manca l’acqua della fede.
Con composto piede,
con pentito cuore
il pubblicano umile
implora il perdono santo.
con pentito cuore
il pubblicano umile
implora il perdono santo.
La sua sentita richiesta,
simile a fiore rinfrescato,
dalla benefica rugiada
della fede,
gradita sale al Cielo
in onde luminose di preghiera.
gradita sale al Cielo
in onde luminose di preghiera.
Rosarita De Martino
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