Il giardino dei poeti
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ZACCHEO
(Lc. 19,1-10)
Mentre il Maestro a Gerico
inizia la salita,
tu, Zaccheo, scendi dalla tua casa
e improvvisamente ti ritrovi
travolto da una fiumara umana
che ti spintona, ti avvolge, ti trascina.
Ma ecco che vicino
intravedi il sicomoro
e salvezza improvvisa
ecco ti offre l’albero frondoso.
Ti sollevi con immane fatica,
afferri un robusto ramo amico,
ti arrampichi e infine in alto arrivi.
Ora il tuo sguardo
libero spazia sull’affollata strada
e avvolto in una bianca luce
Il Maestro avanza e ti scova attento.
Si smorza l’assordante grido della folla
E la sua voce amica ti invita:
“Scendi subito Zaccheo,
oggi voglio fermarmi a casa tua!”.
E tu ora agile ti muovi,
incroci il suo sguardo atteso,
spalanchi la porta del tuo cuore
ai poveri, che ora sono per te
fratelli e amici.
Rosarita De Martino
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