Il Cielo di Dio è il cuore dell’uomo
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“lo creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato… si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia” (is 65,17-18). Dio Padre desidera creare in noi qualcosa di bello, di straordinario, di importante, ma noi glielo lasciamo fare? Se non lo lasciamo operare nel nostro cuore, non stupiamoci se poi siamo ancora violenti, arrabbiati, maliziosi, giudici iniqui, esigenti verso gli altri.
Questo vuol dire che non stiamo gioendo della nostra trasformazione dalla rabbia alla pazienza, dalle tenebre alla luce, dalla falsità alla verità. La Comunità è il luogo dove il Signore vuole ricreare in noi questi cieli e questa terra nuovi, perché è una famiglia dove si vivono gioie e dolori, preghiera e lavoro, qualche litigio, ma anche la pace, il perdono e l’amicizia vera.
Alle persone che bussano alle nostre porte con un passato pesante, viene proposto, in modo chiaro, l’incontro con Colui che è l’unico capace di ridonare la pace nel cuore: Gesù. Noi siamo il cielo di Dio! La contemplazione umile del nostro cambiamento è aprire gli occhi su ciò che Lui ci dona, su ciò che sta operando in noi, che non è frutto solo della nostra buona volontà, che è volubile come il tempo: un giorno è nuvoloso, un altro piove, un giorno fa bello e c’è il sole, un giorno c’è vento… noi siamo così, mentre Dio rimane fedele.
Il suo amore ci ripulisce, ci toglie le maschere che sono diventate così aderenti da non sapere più qual è il nostro vero volto. Gesù è rimasto in croce anche quando gli dicevano “Scendi dalla croce se sei “figlio di Dio”, perché è stato fedele all’amore per noi, e anche per dare a noi la forza nella lotta contro il male. Lui ci ha amati fino alla fine e si è lasciato uccidere per rivelarci il vero volto del Padre, che è solo amore incondizionato.
Con il perdono di Gesù, il nostro peccato è perdonato, non esiste più. Spesso noi, però, lo nascondiamo ancora in un angolo buio del nostro cuore, falsando la nostra vita, e questa è la nostra condanna. Ciascuno di noi deve dire: «Voglio che il Signore compia questa creazione nuova in me». Chi si accontenta di come è oggi, è un fallito. La vita è una trasformazione continua. Siamo una creazione nuova del Signore quando siamo in grazia di Dio: riconciliati con il Signore e con i fratelli, nella pace, quando tendiamo la mano a un fratello o a una sorella per chiedere il suo perdono…
Dobbiamo formare la vita a questa novità, a questa bellezza, a questa bontà che diventa volontà, amore vero, concretezza nell’amicizia. La vera creazione raggiunge la giusta qualità di vita quando diventa capacità di amare, trasformazione del cuore, mentalità nuova, servizio al più povero, quando ci si lascia pervadere dall’amore di Dio, fino a diventare noi stessi amore che sa soffrire.
Lasciamo che la Parola di Dio compia questo miracolo in noi, per imparare ogni giorno la bellezza di una vita che ieri non conoscevamo e che oggi è la forza di una novità perenne: “Ecco, io faccio cieli e terra nuovi!”.
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