Il Cardinale Bagnasco e lo strapotere della finanza
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Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nel discorso che ha tenuto durante il Te Deum del 31 dicembre nella Chiesa del Gesù di Genova, ha parlato dello strapotere della finanza mondiale e della necessità che la politica riconquisti il suo spazio e il suo ruolo.
«Che la grande finanza internazionale guidi ormai i giochi sembra un dato innegabile – ha detto Bagnasco – ma così non deve essere. Una finanza fine a se stessa non serve il mondo ma se ne serve, e alla fine ne risentono i più deboli. Quando, infatti, il criterio sembra essere il guadagno il più alto e facile possibile, e nel tempo più breve possibile, allora il profitto non è più giusto, ma diventa scopo a se stesso e quindi immorale perché condiziona e sottomette anche l’economia e la politica, e quindi l’uomo».
«Non è possibile vivere fluttuando ogni giorno» ha aggiunto il cardinale, spiegando che «la politica non può prescindere» dal suo ruolo «se vuole corrispondere al suo mandato di promuovere la giustizia e il bene comune».
Andrea Tornielli
Sacri Palazzi
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