Il cammino di Papa Francesco, cammino della Comunità Missionaria
Questo articolo è stato già letto1556 volte!
La preparazione all’evento della canonizzazione del beato Giovanni Paolo II deve diventare, allora, l’invito alla conversione e alla trasfigurazione della nostra vita nella Comunità Missionaria perché possiamo annunciare il Vangelo con più credibilità, a partire sempre dal nostro cuore, dalle nostre famiglie e comunità per raggiungere tutte le periferie dell’uomo d’oggi.
Per fare questo mi è sembrato quanto mai opportuno riferirci al programma di vita del cristiano annunciato da Papa Francesco nel suo primo saluto alla Chiesa, appena eletto, e sul quale ho avuto già occasione di riflettere con voi.
Il programma è racchiuso in tre verbi:
camminare – edificare – confessare
Camminare
Il nostro cammino deve realizzarsi su due versanti: un cammino specificamente spirituale, che implica la crescita gioiosa della propria fede ma coinvolgendo le persone, gli avvenimenti, la storia perché sia un cammino verso Dio con il prossimo. Poi il cammino, anche come movimento fisico, che si realizza nell’ubbidienza piena e gioiosa al comando di Gesù: “Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo a ogni creatura” (Mc 16,15). Aggiungo: oggi anche con linguaggi, metodi ed entusiasmo nuovi, che è poi il carisma della Nuova Evangelizzazione. Cioè portare sempre Gesù agli altri, a tutti, sull’esempio di Maria che, appena lo concepì per opera dello Spirito Santo, andò subito, in fretta, dalla cugina Elisabetta, anche lei in attesa del figlio del miracolo (Lc 1, 39-40). Se noi ci lasciamo possedere veramente da Gesù sentiamo istintivo e urgente il bisogno di donarlo agli altri, a tutti: questa è, da sempre, lo stile e il cuore della missione della Chiesa! Papa Francesco continua a insistere sul dovere della Chiesa tutta di uscire da se stessa per andare agli altri, rischio di diventare malata per asfissia, di essere una baby sitter che addormenta il bambino. Questi concetti Papa Francesco li ha ribaditi anche nel Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale, che si celebrerà domenica 20 ottobre. Ha iniziato scrivendo che la “Chiesa che annuncia con coraggio il Vangelo” non è quella fatta solo da religiosi sparsi nel mondo che cercano di “allargare i confini della fede” fino a rischiare la vita ma è quella animata da una comunità “adulta” di uomini e donne che hanno ricevuto il Battesimo e che, in virtù di questo, sono chiamati ad “uscire dal proprio recinto” per far conoscere l’amore di Cristo in ogni realtà.
Edificare
Per noi significa costruire personalità, relazioni sociali, rapporti veramente umani. Lo stile è l’offerta gioiosa della nostra vita per edificare in noi e negli altri la verità dell’Amore, che è Dio. Nel Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale mi sembra che Papa Francesco spieghi ancora così il significato di edificare: “In un orizzonte in cui il presente e il futuro “sembrano percorsi da nubi minacciose” è “ancora più urgente portare con coraggio in ogni realtà il Vangelo di Cristo. L’uomo ha bisogno di una luce sicura che rischiara la sua strada e che solo l’incontro con Cristo può donare”.
Confessare
Scrive ancora Papa Francesco nel Messaggio citato: “La fede è dono prezioso di Dio.Egli vuole entrare in relazione con noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere la nostra vita piena di significato, più buona, più bella”. Ma la fede “non è un dono riservato a pochi”, essa deve essere confessata apertamente da noi perché tutti possano “sperimentare la gioia di sentirsi amati da Dio”.
La nostra Comunità è Missionaria ogni giorno, per questo Papa Francesco avverte: “Diventeremo cristiani isolati, sterili e ammalati se tenessimo la fede solo per noi. L’annuncio del Vangelo fa parte dell’essere discepoli di Cristo ed è un impegno costante che anima tutta la vita della Chiesa”.
I passi del cammino: croce, tenerezza, gioia, misericordia, speranza
Come realizzare effettivamente questo cammino? Condivido con voi alcune riflessioni che vogliono sottolineare i passi del nostro cammino di Comunità Missionaria. Prima di tutto accettare con gioia la croce della volontà di Dio come Gesù che la assimila fino in fondo e dona poi a noi il tesoro del Regno. Usare sempre tenerezza nel trattare con gli altri per farli innamorare di Gesù, come fa Maria con noi avvolgendoci di ogni tenerezza di Dio. Quindi la gioia di sentirci amati da Gesù, scelti da Lui, inviati da Lui per contagiare tutti della sua gioia “che nessuno potrà toglierci”. Avere misericordia per gli altri, per tutti, perché ognuno di noi è il primo al quale Dio ha usato misericordia, perdonato e dimenticato il peccato. Vivere poi di speranza che ci aiuta a continuare a vivere per gli altri, così come sono, a guardare con ottimismo la storia e il lavoro degli altri sapendo bene che l’ultima parola è di Dio ed è una parola di vittoria e non di sconfitta, una parola di perdono e non di condanna, una parola di vita e non di morte. Anche per questo Papa Francesco insiste: “Non lasciatevi rubare la speranza!”.
Come trasformarci
Carissimi Amici, ecco la mia proposta per una ripresa vigorosa e gioiosa del cammino nel e della nostra Comunità Missionaria. Lo realizzeremo solo se siamo pieni di Gesù, camminando per le strade del mondo, le nostre strade!, mano nella mano della nostra dolcissima Madre Maria e bruciando di amore per i fratelli.
Indico anche delle tappe concrete per realizzare nella realtà quotidiana questo cammino di risveglio della nostra Comunità Missionaria.
1. Prima di tutto bisogna volerlo! Poi dobbiamo ritrovarci nelle varie zone in cui viviamo. Patrizia farà dei nomi di alcuni di voi che offriranno questo servizio, io mi impegno da ottobre in poi a venire da voi per animarci insieme e prepararci all’evento della canonizzazione del beato Giovanni Paolo II. Il nostro Incontro di Natale, che celebreremo a Roma, sarà la prima verifica di questo impegno rinnovato.
2. Nel frattempo ognuno di voi che riceverà questa Lettera mi risponda personalmente: è il segno che vogliamo veramente camminare assieme sulla strada della Missione della Chiesa. Questa risposta è molto importante per me per conoscere chi cammina veramente sulla strada del carisma della Comunità Missionaria.
Il nostro Papà, il cardinale Robert Sarah, ci incoraggia su questo cammino di vigorosa ripresa spirituale e missionaria. Anche Papa Francesco ha mandato la sua benedizione a noi tutti e io, nell’Udienza del 15 maggio scorso, alla sua domanda chiesi una particolare benedizione per ognuno di voi, le vostre famiglie, le vostre realtà. Un’ultima bella notizia. Sta per iniziare il processo di beatificazione di mons. Francesco Saverio Toppi, cappuccino, che fu Arcivescovo-Prelato di Pompei, al quale affidai la nostra Comunità Missionaria che lui benedisse e incoraggiò più volte dicendomi che lui ne faceva parte spiritualmente. Ora, siamo sicuri, abbiamo un altro grande Amico in cielo! In conclusione, invio una grande benedizione e un bellissimo saluto alle monache di clausura che fanno parte della nostra Comunità Missionaria, ad altre suore e ad alcuni sacerdoti: aiutateci con la vostra preghiera e la vostra vita a camminare verso la santità missionaria.
Padre Buono
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.