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Liquida – Turismo ecologico per rilanciare l’economia in Italia
La disoccupazione in Italia
La disoccupazione in Italia è sempre più elevata, la situazione è diventata preoccupante. I più penalizzati, oggi, sono i giovani e le donne, in parte anche i meno giovani, la crisi, economica e sociale li ha colpiti pesantemente. Il trenta per cento dei giovani è disoccupato e al sud la situazione è ancora peggiore: la percentuale dei senza lavoro è molto più alta ed è diventata allarmante. Siamo al record negativo. È ora che tutte le forze sociali, politiche, istituzionali, di ogni livello, facciano di più e meglio, per creare nuovi posti di lavoro e per fare ripartire l’economia del nostro bel paese.
Alcune considerazioni, idee, proposte. Sblocco e rilancio dei lavori pubblici, infrastrutture grandi e piccole, strade, linee ferroviarie, nuove opere di utilità per il paese. Investire sul riassetto idrogeologico per mettere in sicurezza il nostro territorio, da frane, alluvioni, e per la salvaguardia del ambiente. Tutti i comuni d’Italia dovrebbero promuovere piccoli lavori di manutenzione straordinaria, strade, sentieri, piste ciclabili, acquedotti, illuminazioni, piantagioni di alberi e tanti altri lavori utili, per contribuire in una piccola parte a far ripartire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. Le banche dovrebbero dare una mano e fare una buona parte per aiutare le aziende in crisi, dare dei finanziamenti agevolati, anche alle aziende che investono per creare nuovi posti di lavoro e non pensare solo ai profitti.
Ci vorrebbe più etica da parte di tutte le aziende, specialmente da parte di quelle che non sono in crisi ma chiudono le fabbriche in Italia per andare all’estero, dove la manodopera costa meno. Queste aziende poi sfruttano di più i lavoratori e guadagnano meglio, più profitti a scapito dei diritti dei lavoratori, che invece andrebbero rispettati e migliorati, salvaguardando il posto di lavoro qua in Italia. Secondo giustizia poi, andrebbero aiutati i lavoratori nei paesi esteri dove le aziende Italiane si trasferiscono a conquistare i loro diritti e ad essere meno sfruttati.
Bisognerebbe inoltre aiutare le aziende con sconti fiscali, da parte dello Stato, per chi investe nella propria azienda, per creare nuovi posti di lavoro. Poi per facilitare le donne che lavorano a mantenere il proprio posto di lavoro, che sia veramente creata una rete di servizi socio assistenziali sul territorio, per le persone più deboli, ammalati, anziani, diversamente abili e bambini; promuovere asili nido anche aziendali. Ad esempio, per un’azienda ospedaliera avere un asilo interno, non solo faciliterebbe le donne mantenere il posto di lavoro, ma si creerebbero automaticamente anche nuovi posti di lavoro.
Poi abolire la norma vergognosa che permette alle aziende di fare firmare una lettera preventiva in bianco per un eventuale licenziamento delle donne. Poi aggiungo, basta al precariato, non se ne può assolutamente più. Liberalizzazione degli ordini professionali e anche altre categorie, in modo che si crei una vera concorrenza, con effetto abbattimento dei costi e un risparmio per i cittadini, si favorirebbe la liberazioni di nuovi posti di lavoro per i giovani.
Va combattuta a fondo l’evasione fiscale e, investire una parte dei soldi ricuperati, per creare nuovi posti di lavoro e migliorare i servizi sociali. Investire di più e meglio nella cultura, nella ricerca , nella scuola, nel sapere, nello spettacolo, nell’arte e nella salvaguardia dei beni culturali, sarebbe una bella garanzia per il futuro del paese. Prestare molta più attenzione al turismo in Italia: favorire un turismo più economico, su tutto il territorio nazionale, favorirebbe la creazione di tanti nuovi posti di lavoro, l’Italia è uno dei paesi più belli al mondo, va valorizzato e utilizzato al meglio rispettando l’ambiente.
Investire nell’agricoltura collinare e di montagna, aiutando con un contributo quelli che ci lavorano e quelli che vorrebbero lavorare. Meno pese militari e per armamenti; sospendere l’acquisto dei 131 cacciabombardieri americani che hanno il costo spaventoso di 15 miliardi di euro. Investire invece in progetti di vita, di nuovi posti di lavoro per i giovani. Ridurre gli stipendi (che sono fin troppo alti) dei dirigenti pubblici e privati, ridurre parimenti le retribuzioni per tante altre categorie: calciatori, allenatori, piloti di moto e auto, presentatori e tanti altri. Concedere aumenti ai pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese.
Cari giovani cari cittadini, bisogna impegnarsi tutti insieme a fare di più, dare il meglio di noi, dobbiamo alzare la voce per farsi sentire, adoperare tutti i mezzi di comunicazione a disposizione – TV, radio, giornali, internet – con intelligenza, con maturità sociale e civile, rispettando le regole democratiche, far diffondere le nostre idee, proposte, progetti, obiettivi. Questo è il momento per impegnarci tutti, al meglio, per costruire una società più giusta, più equa, per ottenere più giustizia sociale e realizzare un mondo migliore, dove tutti possano avere un posto di lavoro dignitoso e vivere serenamente.
Francesco Lena
Cenate Sopra (BG)
francescolena.bg@alice.it
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