I Testimoni di Geova – XXXV Lezione
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E’ prossima la fine del mondo?
PARTE SECONDA
UN PO’ DI STORIA
Carlo Taze Russell
Verso l’anno 1870 Carlo T. Russell gettò le basi della futura setta dei tdG. Mediante La Torre di Guardia, da lui fondata nel 1879, e altri scritti, cominciò ad annunziare solennemente che la presenza invisibile, ma attiva, di Cristo sulla terra era cominciata nel 1874 e sarebbe continuata fino al 1914. Nell’anno poi 1914 Cristo sarebbe apparso visibilmente per esaltare in cielo tutti e solo gli amici di Russell, lui compreso naturalmente. Gli altri sarebbero distrutti per sempre.
“Nell’anno 1914 le nazioni gentili saranno distrutte e scomparirà ciò che Dio chiama Babilonia e gli uomini chiamano cristianità”
Riportiamo ciò che scrisse La Torre di Guardia del 15 febbraio 1975, a pagina 126: “Nel, luglio 1879 C. T. Russell cominciò a pubblicare una nuova rivista religiosa, si chiamò: ” Torre di Guardia e Araldo della presenza di Cristo “. Essa annunciava che la presenza di Cristo era cominciata nel 1874. Si attendeva che questa invisibile presenza continuasse sino alla fine dei tempi dei Gentili nel 1914, quando le nazioni sarebbero state distrutte e il rimanente della classe della ” casta vergine ” sarebbe stato glorificato con lo sposo in cielo.
Infine, arrivò quel giorno, il I’ ottobre 1914. 1 tempi dei Gentili finirono, ma la prevista glorificazione celeste della chiesa non si verificò. Infatti, non si era verificata neppure per il tempo in cui Russell stesso mori, il 31 otto- bre 1916”.
Dunque la glorificazione celeste della chiesa setta geovista), benché prevista e solennemente annunziata, non si verificò. Geova mancò all’appuntamento. La cristianità non fu distrutta, anzi continuò a crescere in tutti i continenti. Ce lo dicono proprio i tdG, che hanno scritto: “Dalla fine della prima guerra mondiale la cristianità ha visto una straordinaria crescita nel numero dei propri membri”. (La Torre di Guardia, 15-1-19801 p. 19). Ma, a loro avviso, saremmo tutti corrotti, marci! (cf. 1 Corinzi 5, 12-13; Giovanni 8, 7; Giacomo 4, 12).
Scoppiato il primo conflitto mondiale, la Chiesa – la vera Chiesa di Gesù Cristo – dopo aver fatto ogni tentativo per impedirlo, non venne meno alla sua missione di pace e di bontà. Al Papa Santo (Pio X) fu chiesto di benedire le armi, ma egli rispose: “lo benedico la pace, non la guerra!”. E nel- l’infuriare della lotta – inutile strage! – Chiesa e Papa (Benedetto XV) si prodigarono ad alleviare le sofferenze materiali e morali dei popoli belligeranti. Mai cessarono di patrocinare la causa della pace. “Vogliono condannarmi al silenzio – disse Papa Benedetto XV -, ma nessuno potrà impedire al Padre di gridare ai propri figli: pace, pace, pace!”I.
Dunque Carlo Taze Rússell si rivelò falso profeta! Egli mori durante il primo conflitto mondiale, nel 1916, come qualsiasi altro mortale, afflitto per la mancata esaltazione al cielo, e moralmente depresso per vedersi abbandonato dalla maggior parte di quelli che si considerarono ingannati dalle sue false predizioni.
Il successore di Russell
Delusi e amareggiati molti seguaci di Russell si dispersero, cercando altrove la verità e la salvezza. Le lampade (= la setta) furono sul punto di spegnersi. Ma il legale di Russell, Joscph Franklin Rutherford, riuscì a prendere in mano la direzione dei pochi superstiti e fare opera di salvataggio. Vi erano interessi di natura economica.
Rutherford era abbastanza astuto ed autoritario. Col suo despotismo fece fuori i suoi avversari, con l’astuzia reclutò nuovi seguaci. Egli era convinto che la setta poteva essere salvata e incrementata col rilancio delle profezie sulla fine del vecchio mondo e l’inizio prestigioso della nuova umanità. Scrivono i testimoni:
“All’opera di far discepoli contribuì in quei giorni una nuova attività di predicazione, “.la campagna dei milioni”. Dava risalto alla distribuzione del libro di 128 pagine Milioni ora viventi non morranno mai. Il libro s’imperniava su una conferenza in origine intitolata: ” Il mondo è finito, milioni ora viventi non morranno mai “, pronunciata da J. F. Rutherford a Los Angeles il 24 febbraio 1918 e pubblicata nel nuovo libro” .
Nel libro si legge: “Dal fatto che il vecchio mondo è destinato a cessare e scomparire per dar luogo all’ordine nuovo, dal fatto che l’anno 1925 segna il momento della risurrezione dei fedeli vincitori dell’Antico Testamento e l’inizio della Ricapito- lazione, si può prudentemente arguire che milioni di co- loro che vivono attualmente, nel 1925 continueranno a restare nel mondo. Fondati sulle premesse custodite nella parola di Dio, dobbiamo giungere alla conclusione positiva e inconfutabile (?) che milioni che oggi vivono, non morranno mai” .
L’anonimo cronista di questa storia, anche lui testimone di Geova, continua: a informarci:
“L’anno 1925 venne e trascorse. Come classe gli unti seguaci di Gesù erano ancora sulla terra. Come individui molti di loro erano scesi nella tomba. I fedeli uomini i l’antichità, Abramo, David ed altri, non erano stati risuscitati per divenire principi della terra…”.
Il cronista continua: “Anna MacDonald ricorda: ” Il 1925 fu per molti fratelli un anno triste. Alcuni di essi inciamparono; le loro speranze s’infransero. Avevano sperato di vedere alcuni degli ‘antichi degni’ risuscitati. Invece di considerarla una ‘ probabilità’, essi la presero come se fosse ‘una certezza’, e alcuni si prepararono per attendere la risurrezione dei propri cari. Personalmente io ricevetti una lettera dalla sorella che mi aveva portato la verità. Ella mi avvisava che era sbagliato ciò che mi aveva detto “”.
E ora considerate: – Se ciò che aveva detto quella sorella era sbagliato, come mai aveva potuto portare la verità? Aveva certamente portato l’errore e la menzogna.
– Se ciò che aveva annunciato Rutherford era solo una “probabilità”, come mai si era espresso con quelle parole già ricordate: , “Dobbiamo giungere alla conclusione positiva e inconfutabile che milioni che oggi vivono, non morranno mai?”.
A motivo di questo secondo mancato appuntamento di Geova, “il popolo di Dio (= la classe dei dirigenti della setta) dovette aggiustare il proprio pensiero circa l’anno 1925”. In parole più chiare, i russellisti dovettero ammettere che la profezia di Rutherford era risultata falsa, e cercare altre vie per illudere e ingannare.
Franklin Rutherford morì di cancro nel 1942. Le promesse da lui lette nella Parola di Dio non gli assicurarono l’immortalità.
Il terzo presidente
Nathari Knorr, il terzo presidente, ebbe in mano le sorti della setta per un quarto di secolo. Fra vivo quando Rutherford fece la inconfutabile profezia che milioni allora viventi non sarebbero morti iamais. Ora Nathan Knorr è morto e seppellito da tempo “. (Nathan Knorr mori nel giugno 1977. Ma la notizia della sua morte fu data in Italia dopo quattro mesi, nella Torre di Guardia del l’ ottobre 1977, a pagina 591. Di lui ivi è detto: “Ci rallegriamo ancora di più perché viviamo nel giorno in cui coloro che hanno la speranza celeste, terminando il loro corso terreno sono mutati in un momento e destati incorruttibili”. Ci sia permesso osservare che Nathan Knorr non è stato né, mutato in un momento né destato incorruttibile. E’ morto come tutti gli altri! Il suo corpo si è, putrefatto nella terra, e Dio ha già pronunciata la sentenza del suo eterno destino (Ebrei 9, 27)).
Anche Nathan Knorr, non meno astuto dei suoi predecessori, sfruttò al massimo il tema “prossima fine del mondo” nel secondo dopoguerra come Rutherford aveva fatto dopo il primo conflitto mondiale. Sono tempi, senza dubbio, di grande disorientamento per molte persone e perciò assai adatti a diffondere le più assurde speranze, trovando sempre gente che le creda.
Tra gli strumenti dell’astuta propaganda di Nathan Knorr va ricordato in modo particolare il libro che ha per titolo Vita Eterna nella libertà dei figli di Dio. Il libro non porta nome di autore, è cioè anonimo, come tutti gli scritti geovisti, ed è stato presentato come opera della setta il sabato 25 giugno 1966. Non esprime perciò opinioni private, ma gli insegnamenti ufficiali dei capi.
Trascriviamo alcune frasi da codesto libro: “In questo ventesimo secolo è stato fatto uno studio indipendente che non segue ciecamente qualche tradizionale calcolo cronologico della cristianità, e lo stampato calcolo del tempo che risulta da questo studio indipendente indica la data della creazione dell’uomo come il 4026 a. E. V. (= avanti Era Volgare). Secondo questa fidata cronologia biblica seimila anni dalla creazione dell’uomo termineranno nel 1975, e il settimo periodo di mille anni della storia umana comincerà nell’autunno del 1975 E.V. (= Era Volgare).
Per capire questo linguaggio geovista bisogna ricordare che, secondo il loro insegnamento (non quello della Bibbia), un regno millenario di Cristo sarebbe inaugurato con la battaglia di Armaghedon (Apocalisse 16, 16). Sempre secondo l’erroneo insegnamento geovista, Cristo, apparendo visibilmente, distruggerebbe Babilonia la Grande (= la cristianità) e tutti gli altri popoli della terra; i morti risorgerebbero, i membri della setta di Serie A sarebbero esaltati in cielo, mentre quelli di Serie B (le altre pecore) rimarrebbero vivi e vegeti su questa terra messa completamente a nuovo. Questa grande svolta dell’umanità è stata dunque profetata da Nathan Knorr per l’autunno del 1975! Come se tanta chiarezza non bastasse, alla pagina 35 dello stesso libro, la tabella delle date significative dalla creazione dell’uomo, preparata dalla intellighenzia della setta a uso e consumo di gente assai ignorante, indica l’anno 1975 come fine del 6′ giorno di 1.000 anni dall’esistenza dell’uomo (al principio dell’autunno). Aggiungiamo infine che i tdG fino all’anno 1973 hanno pubblicizzato il suddetto libro nel modo seguente: “Vita eterna nella liberà dei figli di Dio. Potete leggervi come e quando dovrà venire la liberazione, e come sarà allora la vita. La sua tabella cronologica rivela che rimangono pochi anni a questo attuale sistema di cose malvagio. Ognuno di noi sa molto bene che l’anno 1975 venne e passô senza che la profezia di Nathan Knorr si avverasse! Ancora una volta Geova ha mostrato di essere un falso dio! Prima no, poi si.
Quale atteggiamento hanno preso i tdG dopo ii fallito adempimento delle loro profezie? 0 piuttosto quali ordini di caserma vennero impartiti dal cervello della setta alle squadre di lavoro?
In un primo tempo, fino a pochi anni fa, bisognava affermare a spada tratta che mai i tdG avevano fatto profezie sulla fine del mondo. Scrive un ex testimone di Geova:
Con le mie orecchie ho sentito dire dall’anziano nella sala del regno quasi in tono di sfida: “Chi ha detto che nel 1975 doveva venire la fine di questo mondo?.
E commenta: Che faccia tosta! Chi ha scritto il libro Vita eterna nella libertà dei figli di Dio? Forse io o l’organizzazione del tdG con sede a Brooklyn?
Dopo tutto l’anziano di cui qui si parla, non faceva altro che ripetere ció che scriveva La Torre di Guardia fin dall’aprile 1975, pochi mesi prima dell’attesa fine:
Le pubblicazioni del tdG hanno mostrato che, secondo la cronologia biblica, sembra (!) che 6.000 anni di esistenza dell’uomo termineranno a metà degli anni settanta. Ma queste pubblicazioni non hanno mai detto die allora sarebbe venuta Ia fine del mondo. Ciò nondimeno, sono state fatte notevoli congetture persoriali a questo riguardo
E’ chiaro che si tratta di affermazioni menzognere. Per convincersene basta ricordare che proprio nelle pubblicazioni dei tdG è detto che nel citato libro Vita eterna nella libertà dei figli di Dio si poteva leggere come e quando dovrà venire la liberazione, cioè la fine di questo sistema malvagio di cose.
E’ falso dunque affermare che si tratta di congetture personali , tanto più che è risaputo che qualunque cosa viene pubblicata nei libri e nelle riviste dci tdG deve prima essere vagliata dal comitato degli scrittori, composto da alcuni membri del Corpo Direttivo di Brooklyn, N.Y.
In un secondo tempo, dopo anni di tentativi d’inganni, i dirigenti della setta hanno deciso di cambiare tattica. Oggi ammettono di avere sbagliato. Hanno scritto:
“I tdG non pretendono di essere profeti ispirati. Hanno fatto sbagli. A volte, come gli apostoli di Gesù Cristo, hanno atteso cose che non si sono realizzate. – Luca 19:11; Atti 1:6”.
E ancora: “Le Scritture forniscono dati cronologici relativi alla presenza di Cristo, e i tdG li hanno studiato con vivo interesse (Luca 21.-24; Dan. 4:10-17) (… ). E’ vero che i tdG hanno fatto sbagli nel loro intendimento di quello che sarebbe accaduto alla fine di certi periodi di tempo, ma non hanno commesso l’errore di perdere la fede” .
Osservazioni
a) Prendiamo atto, anzitutto, che i tdG non pretendono di essere “profeti ispirati” e che “hanno fatto sbagli” nel loro intendimento di quello che sarebbe accaduto alla fine di certi periodi di tempo cioè nel loro intendimento delle Scritture. Stando così le cose, il Corpo Direttivo non può avanzare la pretesa di essere il canale infallibile della mente e della volontà di Dio. Può sbagliare, di fatto ha sbagliato.
Il Credo insegnato dalla Chiesa Cattolica è rimasto sempre lo stesso, da duemila anni! Se vi sono stati cambiamenti, non riguardano la sostanza della dottrina.
b) A giustificare i loro errori i tdG citano la Scrittura: Luca 19, 11; Atti 1, 6. Si tratta ancora una volta d’un uso aberrante o abuso della Parola di Dio. Vediamone le ragioni:
Luca 19,11: “Poi, stando essi in ascolto, disse ancora una parabola, perché era vicino a Gerusalemme e quelli credevano che subito dovesse apparire il regno di Dio” (Garofalo). Atti 1,6: “I convenuti dunque gli chiesero: “Signore, ripristini adesso il regno per Israele?”.
Nell’uno e nell’altro testo l’autore sacro (san Luca) testimonia la mentalità dei discepoli di Gesù e di altri loro correligionari che si aspettavano l’inaugurazione clamorosa del regno politico d’Israele da parte d’un Messia guerriero. Gli Apostoli di Gesù non facevano calcoli, solo ponevano domande al Maestro. Non fissavano tempi di scadenza.
c) Non così i tdG. Fin dall’origine della loro esistenza – che supera di poco i cento anni – sì sono qualificati profeti e hanno determinato date e scadenze di tempi, hanno voluto conoscere ciò che il Padre ha riservato a sé (cf. Atti 1, 7).
La Bibbia ci dà la chiave per poterli definire falsi profeti:
“Se tu pensi nel tuo cuore: “Come conosceremo la parola che Jahve non ha detto? “. Se il profeta ha parlato in nome di Jahve e la sua parola non si avvera, non si compie, Jahve non ha detto proprio questa parola. Il profeta ha parlato per presunzione: non avere timore di lui” (Deuteronomio 18, 21-22, Garofalo).
Anzi i tdG si sono qualificati da se stessi quando in un loro opuscolo hanno scritto: “Tali profeti fecero predizioni del futuro in nome del loro dio. Se la predizione fatta in nome di un dio non si avverava, risultava che il dio era falso, che non era dio. Infatti, la prova di un vero dio si basava sulla facoltà di adempiere la sua profezia”.
Geova è un falso dio!
d) I dirigenti della setta si consolano dicendo che, malgrado gli sbagli nel loro intendimento circa la fine di certi periodi di tempo, essi non hanno commesso l’errore di perdere la fede.
Nulla di vero in tutto questo. I fatti dimostrano che centinaia di migliaia, anzi più di un milione di persone, hanno perso la fede geovista perché si rivelò alla loro mente come un cumulo di errori. Abbandonata coraggiosamente la setta, molti di loro sono ritornati alla cristianità e sono modelli di onestà e di fede nel vero Dio.
e) Per coprire la propria faccia, i tdG applicano agli altri, specie ai ministri della Chiesa Cattolica, le parole di Gesù in Matteo 7, 15-16: “Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi sotto spoglia di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti”.
Si tratta ancora una volta d’un uso aberrante della Scrittura. I ministri della cristianità, specie della Chiesa Cattolica, non si sono mai qualificati come profeti e mai hanno stabilito scadenza di tempi. I geovisti sì, parecchie volte, e si sono rivelati falsi.
In quanto ai frutti, oltre a tante falsità e menzogne, i tdG hanno sul loro conto il fatto di aver corrotto la Bibbia. Scrive uno che fu dei loro: “Avevo anche capito che il frutto più marcio, quello di peccare contro lo Spirito Santo attraverso una traduzione spuria della Bibbia, l’aveva prodotto proprio l’organizzazione che tanto si vantava dei suoi frutti.
Padre Nicola Tornese
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