I Testimoni di Geova – XXXIX Lezione
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PARTE TERZA
LE NUOVE PROFEZIE
Il segno plurimo o composto
Come già abbiamo detto, oggi le squadre geoviste, nella loro ossessiva propaganda e nello sforzo di far seguaci (il numero è denaro!), annunciano prossima la fine in base al segno composito formato da molte prove. A loro avviso, tutti gli aspetti di questo segno sarebbero visibili nell’arco di questa generazione, quella iniziata alcuni anni prima del 1914. Dunque ci siamo!
“Gesù promise che alcuni della generazione di quelli abbastanza grandi da essere testimoni del suo inizio sarebbero stati in vita quando la grande tribolazione vi avrebbe posto termine” (Matteo 24:32).
Ma dove sono gli aspetti visibili del segno composito?” Ecco la verità contrapposta all’errore: I. – “Insorgerà, infatti, popolo contro popolo e regno contro regno” (Matteo 24, 7). I geovisti ci dicono che “secondo un calcolo effettuato nel 1969 dall’Accademia norvegese delle Scienze, dal 3600 a.E.V. (= avanti Cristo) a oggi il mondo ha visto 14.531 guerre”. Non è dunque vero che le parole dell’Apocalisse “Al cavaliere fu dato il potere di togliere la pace dalla terra” (Apoc. 6, 4) hanno compimento solo in queste generazioni. Tutte le epoche o generazioni, fin da tempi remotissimi, hanno subìto il castigo o flagello della guerra su scala mondiale. Basta pensare, nei secoli prima di Cristo, alle grandi potenze di Assiria, Babilonia, Persia, Egitto, Grecia col suo Alessandro Magno, Roma. Tutto il mondo allora conosciuto era in guerra con o contro una delle grandi potenze belligeranti. Le cose non sono molto cambiate dopo Cristo: Vandali, Bisanzio, Islam, Turchi, Carlo Magno, Imperatori tedeschi; poi le potenze coloniali di Portogallo e di Spagna dall’Europa fino al Giappone e nelle terre del Nuovo Mondo; poi l’Inghilterra col suo immenso impero coloniale, la Francia col suo Luigi XIV, sulle cui terre non tramontava mai il sole; poi Napoleone e la Russia coi suoi Zar. No, non è vero che la nostra epoca abbia visto o subìto più guerre rispetto alle epoche prece- denti. E’ vero piuttosto il contrario nel senso che la tregua seguita alla guerra del 1939-1945 si può designare come il più lungo periodo di pace che l’umanità abbia goduto, anche se non sono mancate guerre locali con numerose vittime. Nel nostro tempo qualsiasi iniziativa di guerra è condannata da tutti i benpensanti. Prima non era così. Dispiace dirlo, ma bisogna dirlo: i tdG sono contrari ad ogni movimento pacifista. Allo scopo della loro propaganda, per poter mostrare a gente ignorante e interessata gli inesistenti segni d’una prossima fine, a loro fa comodo che si parli di guerra, che vi siano pericoli di guerra. Ma questa sì che è barbarie! La Bibbia non dice così. Quanto sono belle le parole di Gesù: Beati gli operatori di pace! (Matteo 5, 9). 2. – “In ogni luogo vi saranno carestie” (Matteo 24, 7). I tdG vorrebbero far credere che nel secolo XX l’umanità sia stata colpita da carestie in misura maggiore che nei secoli passati. Ma che cosa dicono i fatti? a) Uno sguardo al presente. Se diamo uno sguardo alle nazioni d’Europa e d’America come pure dell’Asia e dell’Africa, bisogna dire che mai l’umanità ha visto tanto benessere come negli ultimi 70 anni, dopo cioè il 1914. C’è, stata certamente fame e miseria durante e dopo le due guerre mondiali. Ma sia tra la prima e la seconda guerra, sia specialmente dopo la seconda, è andata sempre crescendo quella che si dice la società del benessere e del consumo. Oggi sia l’Europa sia l’America come pure l’Asia e in parte anche l’Africa producono tanti beni da superare il fabbisogno dei popoli di tutta la terra. Nel Medio Oriente lo sfruttamento delle immense risorse petrolifere ha arricchito quelli che una volta erano poveri.
b) Uno sguardo al passato. Ecco quanto scriveva l’Enciclopedia Italiana (Treccani) nel 1931:
Il Medioevo e anche l’età moderna conobbero pure forti carestie. Ricorderemo le carestie generali che afflissero l’intera Europa nell’879, nel 1016 e nel 1162; quelle che ingerirono in varie parti d’Italia nel 1334, 1591, 1632 (di cui parla il Manzoni), 1669; quella provocata in Germania dalla guerra dei contadini, le carestie inglesi del 1005 e del 1586, le carestie francesi del 1709, 1752, 1788, quella che afflisse l’Irlanda nel 1846-47, provocando l’esodo in massa della popolazione; le carestie del 1891-92, 1905, 1921 in Russia e quelle del 1887-89 e 1916 in Cina; infine, tra le terribili carestie scoppiate in tutta l’India o in vaste regioni, quelle del 941, 1022, 1033, 1149, 1790-92, 1838, 1861,
1899-1901”. Se un paragone si vuol fare tra il secolo XX e quelli precedenti il conto torna senza dubbio a favore del presente. 3. – “Vi saranno grandi terremoti” (Luca 21, 1 1). a) “Dai cataloghi sismici compiuti dai sismologi (Mallet, Perrey, Fuchs, O’Reilly, Rudolph, Montessus de Ballore, Mercalli, Baratta ecc.) e dai bollettini italiani e stranieri, che riportano le registra zioni di tutti gli osservatori sismici della Terra, si raggiunge una media di 80 scosse al giorno, ossia 30.000 terremoti all’anno sulla superficie della Terra e di questi una ventina con effetti letali per l’uomo… Quello che è certo è, che i terremoti scuotono la Terra fin dalle prime ere geologiche; è noto che i movimenti orogenetici furono massimi nell’era primaria della Terra, poi subirono una fase di quiete nel Secondario, per riprendere l’attività nel Terziario e Quaternario”. Da questi dati scientifici appare chiaro quanto sia settario il tema di propaganda dei tdG, secondo cui l’epoca posteriore al 1914 sarebbe stata caratterizzata da una recrudescenza di terremoti. Questo la scienza non lo dice. Semmai, è vero il contrario.
b) Ecco ora un breve elenco dei famosi terremoti dell’epoca moderna.
5 dicembre 1456. – Napoli e Italia meridionale: 30.000 vittime.
11 gennaio 1693. – Val di Noto (Siracusa): 60.000 vittime.
1 novembre 1755. – Lisbona: 60.000 vittime.
5 febbraio 1783. – Calabria: 30.000 vittime.
13 agosto 1868. – Perù: 70.000 vittime.
27 agosto 1883. Stretto della Sonda: 35.000 vittime.
28 ottobre 1891. Giappone: 200.000 vittime.
15 giugno 1896. Kamaishi (Giappone): 30.000 vittime.
8 settembre 1905. – Calabria: 3.000 vittime.
18 aprile 1906. – San Francisco di California: 2.000 vittime.
28 dicembre 1908. – Messina e Reggio Calabria: 100.000 vittime.
13 gennaio 1915. – Marsica: 30.000 vittime.
1 settembre 1923. – Tokyo e Yokohama: 300.000 vittime.
27 dicembre 1939. Anatolia di NE: 42.000 vittime.
23 novembre 1980. Irpinia: 9.000 vittime. 4. – “Qua e là pestilenze” (Luca 2 1, 1 1). Certo, anche nell’arco di vita delle persone oggi esistenti vi sono stati milioni di morti a causa di malattie e pestilenze. L’influenza spagnola fece morire molte persone subito dopo la prima guerra mondiale. Ogni anno milioni di persone muoiono per affezioni cardiache o di cancro. L’AIDS fa le sue vittime e crea panico dappertutto. Questo è l’aspetto negativo del fenomeno. Ma perché non dire l’altro aspetto della verità? Perché non dire che anche nei secoli passati milioni e milioni di creature umane sono state mietute dalla peste, dalla malaria, dalla tubercolosi, dalla lebbra? Perché non dire che negli ultimi decenni – dopo il 1914 – la medicina ha fatto maggiori progressi che non nei millenni che ci hanno preceduto? Perché non dire che la malaria, la tubercolosi, la peste, le febbri influenzali sono oggi controllate meglio che nel passato o addirittura scomparse? Perché non dire che oggi la media della mortalità è diminuita in tutte le parti del mondo e si pone il problema degli anziani in modo più assillante che nelle generazioni passate? 5. – “Moltiplicandosi la iniquità, si raffredderà la carità dei più” (Matteo (24, 12). Ai tdG, che strumentalizzano settariamente Matteo 24, 12, rispondiamo con la Bibbia e con un breve riferimento alla storia. a) Parlando alla folla accorsa a Gerusalemme da ogni parte della terra san Pietro disse: “Guardatevi da questa generazione perversa” (Atti 2, 40). Dunque anche allora illegalità e criminalità dilagavano dovunque in modo tale che quella generazione era qualificata come perversa .Alcuni decenni dopo san Paolo scrisse a Timoteo nei termini che conosciamo (pp. 49-50). Dunque anche nel primo secolo dell’Era Cristiana vi era tanta malvagità! b) E ve ne fu, non meno di, oggi, nei secoli che seguirono. Pensate ai disordini sociali durante la decadenza dell’Impero Romano (secolo quarto e quinto). Pensate ai Vandali, la cui efferatezza diede origine alla parola vandalismo. Pensate al Medio Evo coi suoi odi e vendette fino al sangue tra famìglie e famiglie, tra città e città. Pensate agli Innominati e ai don Rodrigo dell’epoca moderna coi loro bravi e i loro crimini contro persone incrini ed indifese. Pensato al banditismo, alle società segrete del secolo scorso. c) Ma dobbiamo anche ammettere onestamente che anche nella nostra epoca vi è tanta brava gente – e sono i più! – amante del bene e della pace, laboriosa, onesta, sinceramente avversa a qualsiasi forma di criminalità, e con una forte. carica di amore.
Appartengono alla nostra epoca quei milioni e milioni di persone, giovani, adulti, donne, d’ogni nazione e d’ogni lingua che protestano contro ogni tipo di malavita organizzata, o dedicano parte o tutta la loro vita al servizio del prossimo, specie degli emarginati, handicappati, tossicodipendenti, lebbrosi. La Chiesa Cattolica e le comunità veramente cristiane assistono milioni di persone, senza distinzione di fede, in migliaia di ospedali, pensionati per anziani, orfanotrofi, e centri di assistenza di ogni tipo. Lo fanno non per politica, come malignamente van dicendo i tdG, ma unicamente perché Cristo ci ha insegnato di vedere Lui stesso in ogni uomo che soffre (cf. Matteo 25, 34-40).
I tdG non fanno nulla di tutto questo.
Padre Nicola Tornese s.j.
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