I Testimoni di Geova – XXXIV Lezione
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Ne sanno più del Maestro
Non vi poteva essere maggior chiarezza nella Bibbia a riguardo del tempo della fine. A nessuno è dato calcolarlo, a nessuno è dato prevederlo, a nessuno è dato annunciarlo come imminente, come prossimo.
Eppure i testimoni di Geova hanno l’abilità e l’interesse di confondere le idee, spiegando la Parola di Dio in modo fantastico e settario.
A proposito delle parole di Gesù: “Quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno lo sa” (Marco 13, 32), i testimoni di Geova hanno scritto:
“Ma significano queste parole di Cristo che i servitori di Dio sulla terra non hanno il modo di determinare a che punto vivono nel corso del tempo? Non poteva essere così poiché Geova non è un Dio che lasci il suo popolo all’oscuro. L’ispirato profeta Amos dichiarò: ” Il Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti” (Amos 3:7). In numerose occasioni Dio fece conoscere in anticipo il tempo preciso in cui dovevano aver luogo certi avvenimenti” ( Cf. La Torre di Guardia, 15-5-1975, p. 291).
Osservazioni:
a)Le parole di Amos non significano affatto che Dio rivela in anticipo il tempo preciso di certi avvenimenti. Amos si riferiva alla sua missione profetica e voleva dire che era stato mandato da Dio come profeta e doveva essere ascoltato. In effetti, sebbene dapprima contestato, fu poi riconosciuto come profeta ispirato. Amos non annunciò il tempo preciso della fine
b) Bisogna inoltre tener presente che Amos visse ed esercitò la sua missione di profeta al tempo dell’autentico profetismo in Israele. Egli è collocato verso la metà dell’VIII secolo a.C. Per fare accettare il suo messaggio egli ricordava al popolo di allora che Jahve si serviva di profeti. Non era perciò una cosa strana la sua presenza e la sua parola, anche se dura alle orecchie dei suoi uditori.
c) Questo valeva allora, al tempo in cui “Dio parlava molte volte e in modi diversi ai padri per mezzo dei profeti” (Ebrei 1, 1). Ma con la venuta di Cristo la , profezia in senso di nuove rivelazioni non c’è più. Quanto Dio voleva rivelare, l’ha rivelato per mezzo di Cristo. Egli è il Profeta (Atti 3, 22). Non vi saranno più profeti che parlino in nome di Dio indipendentemente da Cristo e tanto meno in senso diverso da Cristo.
Flagrante contraddizione
Ed ora notate:
1 – Le parole sopra citate col relativo abuso del testo di Amos sono state scritte dai geovisti nella Torre di Guardia, in data 15 maggio 1975.
A quell’epoca la fine del mondo era annunciata per il 1″ ottobre 1975, come diremo meglio in seguito. Perciò la voce autorevole dei capi scriveva con orgogliosa sicurezza che “la cronologia biblica addita il nostro giorno” come quello della fine.
Quanto questa cronologia biblica geovista sia sbagliata lo vedremo nella terza parte di questo opuscolo . Per ora basta attirare l’attenzione dei nostri lettori sul fatto che nel maggio 1975 i tdG affermavano di poter dimostrare con la Bibbia il tempo della fine.
2. – Ebbene, la stessa Torre di Guardia, a distanza di pochi mesi e precisamente il 15 marzo 1976, dopo che la loro profezia risultò falsa, scrisse quanto segue:
“La Bibbia non dà modo di fissare la data e quindi è inutile cercare di indovinare quando può essere quella data”. E a conferma di questa nuova posizione, in aperta contraddizione con quella del maggio 1975, i geovisti ricorrono anche alla Bibbia e precisamente alle parole di Gesù in Matteo: “Non sapete in quale giorno il Signore verrà” (Matteo 24, 42).
Dunque nel maggio 1975 le parole di Gesù (Marco 13, 32; Matteo 24, 42) non impedivano ai geovisti di conoscere in anticipo il tempo preciso della fine. Ma nel marzo 1976, facendo ancora uso della Bibbia, i geovisti affermano il contrario, vale a dire che la Bibbia non dà modo di fissare la data e quindi è inutile cercare d’indovinare…
Contraddizioni flagranti di questo tipo, affermare cioè e negare la stessa cosa secondo le esigenze d’una propaganda settaria e abusando sempre della Bibbia, sono numerose sulla bocca e negli scritti dei testimoni di Geova. Alla base di tale comportamento contraddittorio vi è l’assenza d’ogni principio morale, un cinico opportunismo.
Daremo ora un breve ma accurato ragguaglio delle false profezie geoviste riguardanti il tempo della fine.
Padre Nicola Tornese
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