I Testimoni di Geova – XXXII Lezione
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Gesù e Geova
L’errore:
I tdG riconoscono che gli israeliti probabilmente pro- nunciavano il nome di Dio “Yahweh”. Se tale è il caso – aggiungono – non sarebbe meglio usare la forma che potrebbe avvicinarsi di più alla pronuncia originale? Non necessariamente, perché questo non è ciò che di solito si fa con i nomi biblici.
Come esempio principale, prendiamo il nome di Gesù Forse lo chiamavano Yeshua (o forse Yehoshua). Una cosa è certa: non lo chiamavano Gesù. Comunque, quando i racconti della sua vita furono scritti in greco, gli scrittori ispirati resero quel nome ebraico in greco, lesoùs. Oggi viene reso in modo diverso secondo la lingua dei lettori. Gli spagnoli trovano nella loro Bibbia Jesùs. Gli inglesi Jesus (si pronuncia Gisus). Anche i tedeschi scrivono lesus (ma lo pronunciano lèsus).
E lo stesso può dirsi del nome Geova .
La verità:
a) Prendiamo atto che gli Israeliti probabilmente pronunciavano “Yahweh”. E’ dunque ragionevole usare questa pronuncia per il fatto che non c’è nessuna lettura valida della Bibbia, nessun documento anteriore al 1530 d.C., che giustifichi co- me probabile la pronuncia Geova.
b)Ciò che di solito si fa coi nomi biblici è conservare la pronuncia più corrispondente all’originale. Il caso del nome di Gesù ne è una prova. Anche se gli Israeliti forse pronunciavano Jeshua, noi abbiamo nella Bibbia la pronuncia Jesous (greco) numerose volte. Chi ha dato questa pronuncia, conosceva bene sia l’ebraico che il greco. Possiamo essere certi che Jesous riproduce la Pronuncia più probabile dell’ebraico Jeshua.
In effetti, il greco Jesous conserva fedelmente non solo le consonanti, ma anche le vocali di Jeshua (e ed u), che danno la pronuncia esatta d’una parola in ogni lingua: Jesus (latino), Gesù (italiano), Jesùs (spagnolo), Jesus (tedesco), Jesus (inglese). Il fatto che gli inglesi pronuncino Gisus non cambia le cose: anche in inglese abbiamo le stesse vocali.
c) Non così Geova. Nessun traduttore greco ha dato la pronuncia Jehova o Geova aul tetragramma.
In Geova o Jehova le vocali dell’originale a ed e sono scomparse. Al contrario, più di un autore greco dell’antichità ci ha conservato la pronuncia corrispondente all’originale (Jaouè, Jabè). Lo stesso Processo va fatto per tutti i nomi biblici. il ragionamento dei tdG è un cumulo d’equivoci, cioè un inganno. Prestare attenzione!
PARTE TERZA
SIGNIFICATO DEL NOME DIVINO
Interesse maggiore
Conoscere l’esatta pronuncia del Nome divino è per noi di secondaria importanza. E lo stesso si deve dire per chiunque si accosta alla Bibbia con serietà e amore per la verità. Se ci siamo soffermati a dare alcune spiegazioni, a fare delle precisazioni, ciò l’abbiamo fatto soprattutto per mettere a nudo gli errori e i cavilli dei tdG. Astutamente essi tentano di capovolgere la situazione, di tenere la gente nell’ignoranza, per far credere agli ingenui che la verità si trovi tutta e solo dalla loro parte.
Le cose stanno in modo completamente diverso. Non è la Chiesa Cattolica, ma sono loro – i geovisti – che non sanno o non vogliono dare alla gente la vera conoscenza della Bibbia. Essi preferiscono creare confusione, confondere le idee, mettere in crisi allo scopo di far seguaci perché il numero è denaro.
Per chi cerca sinceramente la verità è di maggiore interesse conoscere il significato del Nome divino. Ciò porta alla vera conoscenza del Dio del- la Bibbia e fa constatare quanto sia distorta e peggio quella che di Lui propinano i tdG. Questo ora noi faremo a beneficio di quanti cercano la verità.
Il nome nella Bibbia
1 – Ripetiamo ancora una volta quanto già abbiamo detto, che il nome nello stile biblico non è un segno convenzionale, una parola per distinguere una persona da un’altra come avviene presso di noi. Nella Bibbia il nome serve a indicare, nel suo essere e nel suo operare, la persona che lo porta. “Nell’Antico Testamento, lungi dall’essere una semplice etichetta, una pura descrizione esteriore, il nome esprime la realtà profonda dell’essere che lo porta .
Tutto questo si applica al Nome divino. L’essenziale, perciò, è conoscere “Chi è Dio in se stesso” e “Chi vuol essere per l’uomo”. Questo si ottiene conoscendo il significato profondo di Jahve, ossia del sacro tetragramma, Nome con cui Dio ha qualificato se stesso e la sua opera per il suo popolo.
2 – La risposta a questa questione l’abbiamo già data, ma giova ripeterla. Tradotto in lingua italiana Jahve significa Egli è oppure lo sono oppure Colui che è. Il Nome divino, ossia il Nome proprio del Dio della Bibbia, ci fa capire che “Dio è Colui che ha in sé la pienezza dell’Essere”, ossia tutte le perfezioni, senza limiti e misura.
Va notato tuttavia che Dio rivela a Mosè il proprio Nome nel momento in cui lo manda a liberare il popolo d’Israele – il suo Popolo – dalla schiavitù del faraone (cfr. Esodo 3, 7-12; 6, 6-8). Questo particolare ha la sua importanza perché, rivelando proprio allora il suo nome, Dio intende far capire il proposito della sua volontà, che è la salvezza del Popolo.
Mettendo insieme le due cose, possiamo affermare che Jahve significa Colui che è per salvare. in altre parole, il Dio della Bibbia fa conoscere all’uomo la pienezza del suo essere in vista della salvezza che Egli intende dare. Essere e salvare, ossia essere per salvare, caratterizzano la personalità di Jahve, il Dio della Bibbia.
“Questo è il mio Nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione” (Esodo 3, 15).
Ho fatto conoscere Il tuo Nome
Alla luce di queste precisazioni possiamo capire meglio che cosa intenda la Bibbia quando dice che bisogna conoscere il Nome divino, soprattutto possiamo comprendere con gioia che cosa ha voluto dire Gesù con le parole: “Ho fatto conoscere il tuo Nome” (Giovanni 17, 6).
a) Negativamente “conoscere il Nome divino” non vuol dire che sia necessario sapere la parola Geova e ripeterla continuamente “per essere identificati con quelli che Dio trae per essere un popolo per il suo nome”.
A conferma vale il fatto che Gesù non ha detto ai discepoli di rivolgersi a Dio, chiamandolo iahve (e tanto meno Geova). Gesù ha preferito chiamare Dio col nome di Padre (Abbà): “Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto ( … ). lo ho fatto conoscere loro il tuo Nome e lo farò conoscere” (Giovanni 17, 25-26). E ai discepoli Gesù aveva insegnato di pregare, invocando Dio come Padre: “Padre nostro che sei nei cieli…” (Matteo 6, 9).
b) Positivamente “conoscere il Nome divino” vuol dire:
– credere e professare che solo il Dio della Bibbia così come si è rivelato mediante Gesù Cristo è il vero Dio – Uno e Trino – (cf. Matteo 28, 18-20; Giovanni 10, 30; 1 Giovanni 5, 20; Apocalisse 22, 13 ecc.);
– credere e professare che il proposito o piano operativo di Dio è la salvezza di tutti gli uomini (cfr. 1 Timoteo 2, 3-7). Egli ama tutti con uguale amore e provvidenza senza prefabbricate discriminazioni (cfr. Romani 2, 11). Il Dio della Bibbia distruggerà solo le potenze del male (cfr. 1 Corinzi 15, 25-28), non le creature umane, che egli ha creato perché vivano e siano felici;
– credere con la mente e col cuore nella Paternità di Dio. Nell’insegnamento dei Figlio Unigenito Dio è soprattutto Padre. GesùCristo, come nessun altro mai, ha rivelato all’uomo il volto paterno di Dio, giusto e misericordioso.
Rivelando che Dio è soprattutto Padre, Gesù Cristo non ha fatto altro che esplicitare il significato profondo del Nome divino (Jahve). E l’ha fatto con autorità. Padre è colui che dà la vita e la incrementa in virtù di un atto di amore che non conosce limiti di ternpo. Jahve è la Fonte della vita e della salvezza, che segue e quasi persegue l’uomo fino alla sua maturità nel Regno di Dio e il raggiungimento della stabile dimora nella Casa del Padre.
Questo e non altro voleva intendere Gesù con le parole: “Ho fatto conoscere il tuo Nome”, come ci assicurano i migliori commentatori della Bibbia.
La Bibbia di Gerusalemme: “Il Cristo fu mandato per rivelare agli uomini il ‘nome’, cioè la persona del Padre”. “’Il tuo nome’ designa, la persona stessa del Padre”.
La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo: “li nome persona in ebraico) è Dio stesso in quanto Padre di un Figlio unico a lui uguale, e di tutti gli uomini”46.
La Sacra Bibbia a cura dell’Istituto Biblico di Roma: “Gesù ha manifestato agli uomini che Dio è Padre e che ha un Figlio, mistero, che prima di Gesù era ignorato dagli uomini” 47.
La Bibbia TOB: “La missione di Gesù non consiste nel trasmettere una parola nuova, ma nel far percepire la realtà del Padre attraverso ciò che egli dice, attraverso ciò che fa e che è” 48.
L’elenco potrebbe continuare.
Padre Nicola Tornese
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