I Testimoni di Geova – XXXI Lezione
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PARTE SECONDA
LA RETTA PRONUNCIA DEL NOME
All’origine dell’errore
Come ha avuto origine l’errore?
a) A cominciare dalla seconda metà del quinto secolo avanti Cristo o forse alcuni decenni dopo, si verificò un cambiamento presso gli Ebrei nella lettura o pronuncia, non nella scrittura, del sacro tetragramma. Per sommo rispetto verso Dio, con riferimento al comandamento del Decalogo (cfr. E- sodo 20, 7) gli Ebrei evitavano di pronunciare il Nome. Ancora oggi, al posto di YHWH, l’ebreo osservante legge Adonai (= Signore) o “sem”
Nome). Al tempo di Gesù e degli Apostoli, come già abbiamo spiegato, questo modo di leggere il tetragramma era l’uso comune. Non vi è nessuna prova in contrario. Tuttavia l’esatta pronuncia era conosciuta e il Sommo Sacerdote soleva pronunciare correttamente il Nome divino nella festa dell’espiazione (Kippur).
b) Verso la fine del primo secolo dopo Cristo, con la dispersione dei Giudei in seguito alla distruzione di Gerusalemme ad opera dei Romani (70 d.C.), la lingua ebraica andò lentamente cadendo in disuso specie fuori la Palestina. Le nuove gene- razioni, che conservavano la fede dei padri, parlavano le lingue dei popoli presso cui erano nati (greco, latino ecc.), e si rendeva sempre più difficile leggere la Bibbia in ebraico, sapere cioè quali vocali aggiungere alle consonanti.
Per ovviare a questo inconveniente, alcuni dotti rabbini detti masoreti (= esperti nella tradizione), a cominciare dal quarto secolo d.C., iniziarono il lavoro della vocalizzazione della Bibbia ebraica. Essi inventarono alcuni segni convenzionali – le vocali – da aggiungere alle consonanti. Grazie a questi segni (puntini sopra o sotto le consonanti) la Bibbia ebraica si poteva leggere con minore difficoltà.
c) Che cosa avvenne del sacro tetragramma? Già è stato detto che gli Ebrei, incontrando le quattro consonanti JHVH, leggevano Adonai. Le vocali di Adonai erano a o a. I masoreti assegnarono al Nome divino, ossia al tetragramma JHVH, ,le vocali di Adonai, anziché quelle proprie. Sembra che l’abbiano fatto per seguire e far seguire l’antica pia usanza di non nominare il Nome. In altre parole, sembra che i vocalizzatori volessero che i lettori, incontrando il tetragramma, leggessero Adonai; non era loro intenzione inventare un nuovo Nome di Dio e tanto meno chiamarlo Geova.
Ma questo accorgimento causò l’errore. Alcuni sprovveduti traduttori della Bibbia lessero il tetra- gramma con le vocali di Adonai a o a. La prima a, trovandosi all’inizio della parola, divenne una e. E così da questo miscuglio venne fuori nelle Bibbie anglosassoni il suono Yehowah, pronunciato Geova in italiano. “Il nome (forma lehova) apparve per la prima volta in una Bibbia inglese nel 1530, quando William Tyndale pubblicò una traduzione dei primi cinque libri della Bibbia.
Da Tyndale l’errore passò in altre Bibbie, cioè in traduzioni di Bibbie in varie lingue, anche in qual- che Bibbia italiana e in alcune iscrizioni soprattutto nelle chiese. Ma questo avvenne solo dal secolo decimosesto dopo Cristo fino a circa cinquant’anni fa, quando fu scoperto e corretto l’errore.
Questa è la testimonianza unanime di tutti gli studiosi della Bibbia, onesti e competenti.
“La combinazione delle consonanti di Jahve e delle vocali di Adonai creò l’ibrido Yehowah delle Bibbie anglosassoni”.
“La pronuncia Geova è un errore risultante dalla combinazione delle consonanti JHVH con le vocali di Adonai (Signore), che i Giudei, leggendo le Scritture, sostituivano al Nome sacro, detto comunemente tetragramma” . “Jehova, falsa forma del nome divino Yahweh ( … ). L’ibrida forma Jehova (italiano Geova) divenne largamen- te usata nel mondo inglese perché si trova in Esodo 6, 3 della Bibbia del re Giacomo (tradotta nel 1611). Nelle traduzioni moderne della Bibbia è usato o Signore in lettere maiuscole oppure Yahweh (Jahve) al posto del tetragramma” .
La truffa continua
Elenchiamo ora i principali errori – truffa, coi quali ancora oggi il Corpo Direttivo tenta di oscurare la verità.
1 – L’errore:
“”Geova” è la versione italiana del Tetragramma ebraico (JHVH), che significa “Egli fa divenire””.
La verità:
a) La parola “versione” vuol dire “traduzione in altra lingua” (Nicola Zingarelli), ossia dare il significato d’una parola di lingua diversa nella propria lingua. Un alunno di scuola media o superiore fa la versione dall’inglese o dal greco o dal francese quando dà in lingua italiana il significato delle parole e frasi inglesi o greche o francesi. “Versione” è lo stesso che “traduzione”. Dire perciò che “Geova” è la versione del Tetragramma e ggiungere che significa “Egli fa divenire” equivale a confondere volutamente le idee. “Geova” non è né versione né traduzione del tetragramma, ma è una sua “trascrizione” errata.
b) Il significato del tetragramma, ossia la sua versione o traduzione è “Egli è”, oppure al limite “Egli fa divenire”. La parola “Geova” non è traducibile, non ha “versione” o “traduzione” per- ché non ha alcun significato.
Ha scritto un ex testimone di Geova, che sa’ il fatto suo: “Se sostituiamo YHVH con “Yehowah”, quest’ultimo in ebraico (e in nessun’altra lingua), non significa nulla”
I tdG cadono nella più grossa irriverenza verso Dio quando insistono – e lo fanno sempre – che bisogna chiamarlo con un nome – Geova appunto – che non ha nessun significato.
2 – L’errore:
“Dove si trova il nome di Dio in alcune delle principali traduzioni bibliche?” 40.
La verità:
a) La forma – Geova” non si trova in nessuna traduzione biblica degli ultimi cinquant’anni, eccetto naturalmente nella Bibbia e negli scritti dei tdG. Il Corpo Direttivo cita sempre traduzioni fatte tra il 1530 e il 1930, come quella di Antonio Martini (Torino -1769-1781), di Giovanni Diodati (Ginevra 1607), del dr. Giovanni Luzzi (Roma 1911-1930).
La stessa cosa vale per le traduzioni in altre lingue. Sono state fatte quasi tutte nell’ex impero coloniale inglese da Bibbie anglosassoni, tra il secolo XVI e XIX. Ecco l’inganno! Prestare attenzione.
Nelle traduzioni della Bibbia anteriori al 1530 non si trova la forma “Geova”.
b) Stando così le cose, quando il Corpo Direttivo insiste che la forma “Geova” è preferita perché nota e comune e largamente diffusa a differenza di “Yahweh”, afferma una cosa non vera e continua a ingannare persone incapaci di accertarsi di ogni cosa o che non vogliono usare più il proprio cervello.
3 – L’errore:
“Un tempo il nome di Dio, rappresentato dal Tetragramma, era usato nella decorazione di molti edifici religiosi.
La verità:
a) Il fatto che il sacro tetragramma era usato nelle decorazioni di molti edifici religiosi non com- porta che il nome di Dio sia “Geova”. Il tetragramma va letto Jahve, non Geova.b) Se poi in alcuni edifici religiosi anche cattolici (chiesa di S. Agata a Santhià di Vercelli, presbiterio di Vezzo, duomo di Fossano ecc.) si trova la forma “Jehova”, non bisogna dimenticare che tutte queste iscrizioni risalgono al tempo in cui anche i cattolici credevano che “Geova” fosse la trascrizione esatta del tetragramma, vale a dire tra il secolo XVI e XIX. Nessuno ha scritto “Geova” negli ultimi cinquant’anni né lo scriverà mai, eccetto i suoi testimoni.
4 – L’errore:
“”Geova” è la pronuncia più nota e tradizionalmente accettata, essendo stata in uso per secoli nella lingua ita- liana. Vedi alla voce “Geova’ il Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli, XI ediz.; il Novissimo Dizionario della Lingua Italiana, di Fernando Palazzi; il Dizionario della lingua italiana, di Devoto e Oli”
La verità:
a) Sì, la pronuncia “Geova” è nota e comune e largamente diffusa, ma solo nella Bibbia e negli scritti e nella propaganda dei tdG. Centinaia di milioni di veri cristiani che leggono e conoscono la Bibbia meglio dei geovisti non chiamano “Geova” il Dio della Bibbia. Essi sanno che Geova è una pronuncia sbagliata. Hanno corretto onestamente l’errore a differenza degli aderenti alla setta geovista.
b) Il fatto poi che “Geova” sarebbe la pronuncia tradizionale aggrava la situazione. I tdG si scagliano contro coloro che fanno uso della tradizione. Come mai proprio essi si appellano alla tradizione? Sono dunque tra coloro ai quali Gesù ha detto: “Avete annullata la Parola di Dio in nome della vostra tradizione. Ipocriti … !” (Matteo 15, 6-7).
Che se poi il ricorso alla tradizione ha qualche valore, bisogna dire che la pronuncia Jahve ha dietro di sé una tradizione di millenni, mentre quella errata di “Geova” ha avuto inizio quattro secoli fa (nel 1530) e si è rivelata errata fin dal principio del nostro secolo.
c) -Il ricorso ai Dizionari di lingua italiana è una scappatoia buona per gli ignoranti. Infatti, chi ragiona e capisce, sa benissimo che il dizionario linguistico ha solo il compito di far conoscere il significato d’una parola, che si può incontrare nei libri del passato e del presente.
Tale è il caso di “Geova”. Lo Zingarelli ed altri vi dicono che quando in qualche scritto trovate la parola “Geova”, essa indica (o indicava) il nome di Dio d’Israele. Il dizionario linguistico non entra in merito agli eventuali errori di pronuncia. Questo spetta ai dizionari specializzati e aggiornati, nel caso specifico ai Dizionari biblici e anche di cultura generale. Nessuno di questi vi dice oggi che il nome di Dio è “Geova”.
Lo Zingarelli, a saperlo leggere, vi fa capire che Geova risulta dalla fusione del tetragramma (JHVH) con le vocali di Adonai (Signore).
Padre Nicola Tornese s.j.
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