I Testimoni di Geova – Lezione 81
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ERRORI E VERITA’
Per capire meglio gli errori dei tdG contro la dottrina trinitaria e soprattutto perché sia più chiara la verità biblica, raggruppiamo i principali errori geovisti in tre categorie: la prima analizza quelli diretti contro la Trinità in se stessa, nel suo insieme; la seconda prende in esame alcuni contro la divinità del Figlio; la terza infine esamina quelli contro la personalità e la divinità dello Spirito Santo.
Contro la SS.ma Trinità
L’errore: La Parola Trinità non c’è nella Bibbia.
La verità:
a) La parola Trinità non c’è nella Bibbia, ma c’è certamente l’idea. Dio, mediante Gesù il Cristo, ha fatto conoscere se stesso, la sua ricchezza interiore come Padre, come Figlio e come Spirito Santo. Questo è l’essenziale. La parola Trinità (Trias) fu usata per la prima volta da san Teofilo verso la metà del secondo secoli, quasi duecento anni prima di Costantino. Usando tale parole i pensatori cristiani hanno voluto esprimere solo ciò che dice la Bibbia. La Scrittura non proibisce la formulazione di Verità rivelate o dottrine bibliche in una forma più adatta per essere meglio comprese.
b) I testimoni di Geova si servono di questa libertà senza alcuno scrupolo. Per esempio, nella Scrittura non c’è la formula “Corpo Direttivo” per indicare i governanti della Chiesa. E’ un’invenzione geovista. Parimenti nella Bibbia il pane e il vino della Santa Cena non sono chiamati “simboli” come li chiamano i testimoni di Geova. E neppure la Bibbia è chiamata “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”. E’ uno strano titolo inventato dalla setta geovista. Come sempre, due pesi e due misure, ipocritamente!
2. – L’errore: La dottrina trinitaria fu sconosciuta ai profeti e agli apostoli cristiani.
La verità:
a)Tante verità intorno a Dio e alla sua volontà di salvezza furono sconosciute ai profeti dello Antico Testamento. Ma Gesù Cristo, il Figlio proprio e unico di Dio, che conosce il Padre (cf. Giovanni 8, 55) meglio di qualsiasi profeta (cf. Matteo 11,27), e possiede tutto ciò che possiede il Padre (cf. Giovanni 16,15; 17, 10), ci ha fatto conoscere il Nome, ossia la natura e la ricchezza interiore d Dio (cf. Giovanni 17,6).
b) Perciò è un grosso errore affermare che la dottrina trinitaria fu sconosciuta agli apostoli cristiani. L’analisi accurata del Nuovo Testamento da noi fatta precedentemente dimostra proprio il contrario. Gli Apostoli di Gesù Cristo hanno predicato Dio Uno e Trino come risulta inequivocabilmente dalle decine di testi trinitari presenti sia nei vangeli sia nelle Lettere di san Paolo. I tdG vorrebbero distruggere questa consolante verità dei vangeli e tornare alla conoscenza imperfetta di Dio dell’Antico Testamento.
3. – L’errore: La dottrina trinitariá è di origine pagana come dimostrano alcuni studiosi delle antiche religioni!
La verità:
a) Notate come i tdG credono ciecamente : quanto dicono scrittori profani e miscredenti. Eppure essi dicono che bisogna lasciar parlare la Bibbia e che “non sarebbe affatto saggio che i veri cristiani si rivolgessero ad altri facendo sfoggio della propria cultura”. Nel caso presente, come in tanti altri, i geovisti fanno proprio l’opposto di ciò che dicono. Si rivolgono a saggi secondo la carne (cf. 1 Corinzi 1, 26) e non lasciano parlare la Bibbia.
b) Per quanto riguarda la Trinità, può darsi che anche altre religioni antiche e moderne avessero o abbiano qualche credenza, che possa apparire ad occhio profano e superficiale una dottrina trinitaria, come per esempio la Trimurti dell’Induismo. Ma tale credenza è radicalmente diversa dalla fede trinitaria dei veri cristiani. Nel caso della Trimurti si tratta di più dèi, cioè di politeismo. Nel caso della Trinità dei veri cristiani si tratta di un perfetto e assoluto Monoteismo: “La religione cattolica ci proibisce di dire che vi siano tre dèi”.
c) Se dovessimo ragionare come i tdG, dovremmo dire che anche le loro credenze sono di origine pagana. Infatti, essi hanno in comune coi pagani antichi e moderni la credenza in un Dio guerriero, in un Salvatore, in spiriti maligni (satana) ecc. Non è, comunque, la parola o modo di esprimersi che autorizza ad affermare la identità della realtà creduta o sostanza della fede, bensì un’analisi accurata delle varie credenze fatta con competenza ed onestà.
4. – L’errore: Dicono i geovisti. “L’identificazione biblica di Dio è chiara e comprensibile” e vogliono dire che secondo la Bibbia Dio è uno solo, ossia Uno e non Trino. A sostegno citano 1 Corinzi 8,6: “Per noi c’è un solo Dio, il Padre”; Deuteronomio 6,4: “Jahvè è il nostro Dio, Jahvè è uno solo”; e Salmo 83,19: “E sappiano che tu solo ti chiami Jahvè, eccelso su tutta la terra”.
La verità:
a) La prima cosa da notare (o ricordare) è la confusione che i geovisti fanno tra Antico Testamento e Nuovo, tra fede degli Ebrei e fede dei veri cristiani o discepoli di Gesù. La verità accettata da tutti gli studiosi seri ed onesti della Bibbia è che nel Nuovo Testamento ci è data una conoscenza di Dio molto più ricca rispetto a quella contenuta nei libri dell’Antico Testamento. I tdG rifiutano questa più ricca conoscenza di Dio dataci dal Figlio e ritornano a un concetto di Dio assai più povero preferito da alcuni antichi giudei. Per questo motivo i tdG non sono cristiani.
b) Le parole del Deuteronomio 6, 4 e del Salmo 83, 19 non hanno nulla a che vedere con la dottrina trinitaria né per affermarla né per negarla. Gli autori ispirati di quel tempo insistevano su Jahvè come solo Dio in contrasto con gli dèi pagani (monoteismo contro politeismo), senza entrare in merito sulla ricchezza interiore di Jahvè. Lo Spirito Santo non aveva affidato loro questo compito. Ma il Figlio proprio di Dio, venuto dopo Mosè e il Salmista, ha fatto partecipi i suoi discepoli della ricca personalità dell’unico Dio. Egli conosceva Dio perfettamente (cf. Matteo 11, 27). Il Figlio ha fatto conoscere Dio Uno e Trino.
c) Per capire il testo di 1 Corinzi 8, 6, bisogna citarlo nel suo contesto e non isolatamente come fanno i tdG. Scrisse dunque san Paolo:
“E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra, e di fatti vi sono molti dèi, e molti signori, per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui” (1 Corinzi 8, 5-6).
La Sacra Bibbia di Salvatore Garofalo, che sembra essere preferita dai geovisti, spiega questo testo nel modo seguente:
“La fede cristiana si oppone radicalmente al paganesimo, perché essa afferma esistere un solo Dio, principio primo e ultimo fine di tutte le cose, e un solo Signore, Gesù Cristo, per opera del quale tutto è stato creato. Dal testo risulta: 1) la distinzione tra le due persone divine del Padre e di Cristo; 2) la natura divina di entrambe, espressa dal termine Dio per il Padre e Signore per Gesù Cristo 3) la preesistenza nell’eternità, cioè prima della creazione e del tempo, del Cristo; 4) l’attività mediatrice di Cristo nella creazione” .
Padre Nicola Tornese s.j.
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