I Testimoni di Geova – Lezione 74
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La Madonna contestata
Vergine nel parto
La Chiesa Cattolica, aderendo fedelmente alla rivelazione biblica tutta intera, ha insegnato e insegna la verginità perpetua di Maria. Ella è la sempre Vergine. Ha dato alla luce il suo unico Figlio senza ledere la sua integrità verginale.
Il Figlio di Dio, che prese corpo umano nel seno d’una vergine in virtù della potenza di Dio, ossia miracolosamente, volle anche nascere miracolosamente.
La base biblica di questa dottrina è la celebre e ben nota profezia di Isaia (7, 14), che l’evangelista Matteo, scrivendo sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, vide avverata nella nascita di Cristo: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un fìglio, che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi” (Matteo 1, 23). Il senso di tutto il contesto della profezia è questo: Ecco, una vergine, rimanendo vergine, concepirà e darà alla luce un fìglio.
San Luca, a sua volta, lascia supporre la stessa cosa, dal modo come racconta la nascita di Gesù: “(Maria) diede alla luce il suo fìglio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Luca 2, 6-7). Queste parole del delicato evangelista medico fanno intendere abbastanza chiaramente che il parto avvenne senza l’usuale assistenza d’altre persone: la madre da se stessa accudisce al neonato, l’infascia e lo ripone sulla mangiatoia. Neppure Giuseppe è nominato . Si tratta evidentemente d’un parto eccezionale, miracoloso, dov’è assente tutto ciò che accompagna e segue un parto ordinario.
Dicono i geovisti: Com’è possibile che un corpo attraversi un altro corpo senza aprirsi in qualche modo una via d’uscita?
Si risponde:
a – Chi segue attentamente la propaganda geovista sa benissimo come i discendenti del commerciante americano Carlo Russell usano spesso e volentieri due pesi e due misure. Così, per esempio, parlando della concezione verginale di Maria, ci vorrebbero far credere che il Creatore e Datore di vita dell’universo avrebbe trasferito la forza vitale di suo Figlio dai cieli nell’ovulo di una vergine, fornendo miracolosamente lo spermatozoo maschile. Perché il primogenito (Gesù) fu un maschio.
Ci sia permesso notare che il Creatore e Datore di vita, che fece il primo uomo senza usare spermatozoi, non aveva bisogno di ricorrere allo spermatozoo per dar vita al corpo di Gesù. La Bibbia maschile per dar vita al corpo di Gesù. La Bibbia non parla di processi di procreazione tipo laboratorio scientifico. Ne parlano i geovisti per fare sfoggio di discorsi persuasivi fondati su una sapienza umana, in netta opposizione a ciò che dice san Paolo (cf. 1 Corinzi 2, 3-5).
b – In ogni modo, nella ipotesi antiscritturale geovista, sarebbe stato possibile al Creatore e Datore di vita far penetrare nel seno di Maria lo spermatozoo maschile carico dell’energia vitale dello uomo Gesù. E perché – ci domandiamo – non fu possibile a Dio far uscire una creatura umana dal seno di sua madre senza lederne il corpo? Nulla è impossibile a Dio! (Luca 1, 37). Se la Bibbia ci assicura che Maria fu sempre vergine, Dio ha potuto e ha voluto fare anche questo miracolo. Dio volle che una vergine concepisse e partorisse rimanendo vergine. Lo volle e lo fece. A Lui nulla è impossibile.
Forse che quello stesso corpo, nato da una vergine, non camminerà sulle acque senza affondare? (cf. Marco 6, 48-50). Forse che quello stesso corpo non si trasfigurò davanti ai discepoli e “il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce” (Matteo 17, 2). A Dio nulla è impossibile!
L’IMMACOLATA
L’errore:
Quanto sia cara al cuore dei cattolici l’immacolata non c’è bisogno di ricordarlo in queste pagine. Non solo i cattolici, ma ogni uomo sensibile alla bellezza morale, gioisce al pensiero che su questa terra malvagia ci sia stata una donna senza macchia.
Fanno eccezione i testimoni di Geova. Essi negano che Maria sia l’Immacolata. Tentano di distruggere con cavilli questa gemma preziosa che adorna la Madre del Signore (Ltica 1, 43).
Dicono: “Maria madre di Gesù non fu ‘immacolata’ o libera dal peccato ereditato”.
Nel tentativo di insinuare questo loro errore abusano dì alcuni testi biblici:
1. – Romani 5: 12 e 3: 9, 10: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel cosmo… tutti hanno peccato… Tutti, Giudei e Greci, sono sotto il peccato, come sta scritto: ‘Non c’è un giusto, neppure uno solo!”.
2- Romani 5: 19; Efesini 1: 7: ecc., da cui risulterebbe “che la base per rimuovere i peccati di qualsiasi uomo non era stata ancora provveduta quando Maria fu concepita da sua madre”.
La verità
1 – La Piena di grazia
Notate, prima di tutto, come i tdG nell’insinuare il loro errore contro l’Immacolata Concezione non citano le parole dette dall’angelo a Maria: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te” (Luca 1, 28).
Ma noi cattolici, fedeli alla Bibbia, vogliamo e dobbiamo capire bene ciò che dice la Bibbia, in questo caso il saluto a Maria da un messaggero di Dio.
“Ti saluto, o piena di grazia!”.
L’angelo poteva dire: Ti saluto, o Maria! Ha preferito dire, perché questo era l’ordine di Dio. Piena di grazia! Ha cioè sostituito il nome Maria, con cui era chiamata quella giovane donna, con un nome nuovo: Piena di grazia (kecharitomène).
Perché?
Perché nello stile biblico il nome indica ciò che è la persona che lo porta. Chiamando Maria Piena di Grazia, l’angelo ha voluto far capire che in quella creatura umana, Maria e Piena di Grazia coincidevano. Quella donna cominciò ad essere Piena di Grazia fin da quando cominciò ad essere Maria, ossia una creatura umana.
Ora Piena di Grazia vuol dire pienamente favorita da Dio, e la pienezza del favore divino non può coesistere con qualsiasi macchia morale. Per bocca dunque di un messaggero celeste noi sappiamo che Maria fu senza macchia di peccato, cioè Immacolata, molto prima che Cristo nascesse e morisse per il riscatto del genere umano.
2 – Il dono di grazia non è come il peccato
E’ possibile conciliare la pienezza del favore divino in Maria con la dottrina di san Paolo secondo cui “tutti sono sotto il peccato” e solo mediante l’opera di Cristo sono liberati dal peccato?
Sì, è possibile.
a – Non vi sfugga, prima di tutto, una cosa assai evidente. Quando l’angelo chiamò Maria Piena di Grazia Cristo non aveva ancora versato il suo Sangue per cancellare i peccati del mondo. Questo avverrà circa 34 anni più tardi.
Eppure l’angelo chiamò Maria Piena di Grazia ossia Immacolata! Ha forse sbagliato l’angelo di Dio? Certamente no, come riconosce ogni persona savia.
Bisogna dunque dire che Maria è stata liberata dal peccato ereditato antecedentemente al sacrificio della Croce.
E ora notate: antecedentemente non vuol dire indipendentemente. Anche Maria fu liberata dal peccato in virtù del Sangue dell’unico Mediatore Gesù Cristo. Solo che nel caso di Maria la virtù liberatrice di quel Sangue operò in antecedenza.
b – E’ biblico questo insegnamento?
Sì. Lo afferma san Paolo proprio nella Lettera ai Romani, di cui i tdG abusano nel loro errore contro l’Immacolata. Dice l’apostolo:
“Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e ciò che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia… dove era abbondante il peccato, ancora più abbondante fu la grazia” (Romani 5, 15-20).
In altre parole, l’opera distruttiva di Adamo non deve dirsi eguale a quella costruttiva di Cristo. L’opera salvifica di Cristo è incomparabilmente superiore in efficacia al peccato di Adamo.
Dio ha potuto redimere e di fatto ha redento Maria con formula piena in previsione dei meriti di Cristo.
Padre Nicola Tornese s.j.
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