I Testimoni di Geova – Lezione 156
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IL PARADISO DEI TESTIMONI DI GEOVA
Premessa
“Sfortunatamente il mondo è pieno di gente disposta a farsi turlupinare in cambio di un pezzettino di paradiso artificiale e di quella droga a buon mercato che si chiama illusione! E La Torre di Guardia ha degli stabilimenti specializzati per produrla”.
lo condivido appieno (da anni!) questo giudizio espresso di recente dal Dr. Sergio Pollina (Siracusa), un ex testimone di Geova. Sì, la società geovista produce e inietta incessantemente droga paradisiaca su gente disposta a farsi turlupinare.
Che cosa dice? Strumentalizzando settariamente alcuni testi biblici promette un prossimo paradiso a quanti supinamente la seguono e informa con assoluta sicumera sul dove, e sul come potranno vivere per sempre una vita paradisiaca, a condizione di diventar schiavi della setta in questa vita. Ma si tratta di droga a buon mercato, non di sano cibo spirituale prodotto dalla Bibbia. Cerchiamo di vederci chiaro.
Il “dove” dei paradiso geovista
1 – L’errore: Vi dicono che il paradiso sarà su questa terra. Infatti “Gesù disse: Tu sarai con me in paradiso – Luca 23: 43” 30.
La verità:
a) Notate, prima di tutto, che i tdG citano Luca 23, 43 in una forma mutilata, cioè corrotta. Secondo il testo critico originale Gesù disse: “In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso”.
b) Nella Bibbia la parola “paradiso” non significa MAI “terra”, cioè tutta la terra. In Genesi “paradiso” vuol dire “giardino”, Al limite, Gesù prometteva al buon ladrone di collocarlo nel “giardino” di Adamo, immaginato dallo scrittore sacro in una regione del vicino Oriente (cf. supra, pp. 5-6).
c) Nel Nuovo Testamento paradiso vuol dire “terzo cielo” come dimora di Dio (cf. 2 Corinzi 12, 2-3), ossia una regione diversa dalla terra. Parimenti in Apocalisse 2, 7 “paradiso di Dio” non corrisponde alla terra, ma allo stato di immortalità che Dio dà ai giusti.
d) Gesù dice al buon ladrone: “Oggi sarai con me in paradiso”. Il dono che Gesù fa al buon ladrone è di “essere con lui”. Gesù non risiede su questa terra, ma in cielo (cf. Apocalisse 5, 6. 13; Filippesi 3, 20; Atti 7, 55-5,6 ecc.). Stare con Gesù e risiedere su questa terra sono due cose contraddittorie.
2 – L’errore: I tdG prometono un paradiso su questa terra perché nel Salmo 371 27 è detto: “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre.
La verità:
a) Leggendo il Salmo 37 tutto intero com’è doveroso, si deduce che la terra, di cui ivi si parla, non è il paradiso, ma un pezzo di terra di Canaan, l’odierna Palestina (cf. supra, p. 22). il senso è che Jahve darà al giusto un pezzo di terra, donde potrà ricavare di che vivere e vestirsi, mentre il malvagio sarà spogliato dei suoi beni, cioè della sua proprietà terriera. Per la maggior parte degli antichi Ebrei la proprietà terriera costituiva il bene SOMMO.
– Questa era l’attesa per gli antichi Ebrei. Ma il Figlio di Dio ci ha aperto il senso delle Scritture (cf. Luca 24, 45). Anche se ha usato le stesse espressioni del Salmista (cf. Matteo 5, 5), ci ha rivelato il loro pieno significato. La terra promessa ai giusti, a tutti i giusti, è la patria o città celeste (cf. Ebrei 11, 14-16), la dimora di Dio con gli uomini (cf. Apocalisse 21, 1-3). San Luca, nel testo parallelo a Matteo 5, 5, non parla di terra (cf. Luca 6, 20).
3 – L’errore: I tdG dicono che Gesù parla della terra come paradiso quando “insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli ( … ). Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra Il” 32. Cf. Mat. 5 : 5: 6: 9,10.
La verità:
a) Nulla di vero in tutto questo. La preghiera che Gesù insegna vale per i suoi discepoli finché sono su questa terra, in questa vita. Solo in questa vita l’uomo può non fare la volontà di Dio. Gesù fa chiedere al Padre celeste che ciò non avvenga. Nel testo parallelo Luca non parla di terra (,cf.Luca 11, 2-4).
b) Notate che Gesù dice: “Si compia la tua volontà”, cioè ora, al presente. In effetti, nella nuova terra tutti faranno la volontà di Dio, “ma per i vili e gl’increduli, gli abietti e gli omicidi, gl’immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo” (Apocalisse 21, 8).
c) Notate pure come nella stessa preghiera Gesù fa chiedere il pane quotidiano (Matteo 6, 11). Se la terra di cui Gesù parla, fosse la terra paradisiaca, questa preghiera non avrebbe senso. Infatti i tdG vi assicurano che in quella terra vi sarà abbondanza di cibi e bevande, fiumi di latte e di miele… Ancora una volta i geovisti si menano la zappa sul piedi!
4 – Aggiungono i geovisti: “In armonia con ciò, Efesini 1: 9: 11 spiega il proposito di Dio ” di radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose nei cieli e le cose sulla terra”.
La verità:
a) Nel testo citato san Paolo non parla affatto di una terra come paradiso. Il suo pensiero è che Dio ci ha fatto conoscere che < sotto l’unico capo, Cristo, vengano armonicamente riunite tutte le creature, comprese quelle che sono nei cieli, cioè gli angeli”. Lo stesso insegnamento si ha in Filippesi 2, 9-11.
b) A conferma vale il fatto che subito dopo (versi 11-14) Paolo specifica che le cose sulla terra sono i Giudei e i pagani. Sia gli uni che gli altri, avendo creduto in Cristo, sono fatti credi e hanno la speranza del Regno futuro, ma non si trovano ancora su una terra paradisiaca.
Il “come” dei paradiso geovista
L’errore: Possiamo distinguere due tempi.
a) In un primo tempo “il re-sacerdote Gesù Cristo e i regnanti sacerdotali con lui associati (i 144.000 unti o santi) hanno il compito di portare tutto il genere umano nell’unità di Geova Dio”. I governanti celesti impiegheranno anche rappresentanti terrestri che saranno fermi nel sostenere la giustizia di Geova.
In parole più chiare, tutti dovranno accettare supinamente la volontà del Corpo Direttivo anche a costo della vita. Vi saranno perciò morti e feriti, vedove e orfani di guerra, case e città ridotte in rovina. Qualunque oppositore sarà stritolato.
b) In un secondo tempo, il progresso di questa giustizia, recherà anche benedizioni materiali. Ci sarà l’adempimento letterale delle parole profetiche! di Isaia 25, 6: “E Geova degli eserciti per certo farà per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di piatti ben oleati”. E’ chiaro che, trattandosi di un adempimento letterale, tutti i popoli andranno a banchettare a Gerusalemme, sul monte Sion!
La verità:
Contro questo aberrante abuso della Parola di Dio ricordiamo alcune verità bibliche:
a) “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di Lui” i(Giovanni 3, 17).
“lo, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Giovanni 12, 32).
“Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti” (1 Timoteo 2, 4-6).
b) “Il regno di Dio non è questione di cibo o di bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Romani 14, 17).
“Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano” (1 Corinzi 2, 9).
Padre Nicola Tornese S.J.
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