I Testimoni di Geova – Lezione 140
Questo articolo è stato già letto1090 volte!
Il Giorno del Signore
1. – Stando alle fonti bibliche, da noi analizzate precedentemente (cf. supra, pp. 26-30), la Santa Cena può essere celebrata in ogni giorno dell’anno. I veri cristiani, fin dai tempi apostolici, la celebravano, sempre che si riunivano (cf. 1 Corinzi 11,18), e le loro riunioni religiose non erano certamente tenute una sola volta all’anno, ma più volte anche durante la stessa settimana. L’autore degli Atti degli Apostoli ci informa che “Tutti coloro che erano diventati credenti (…) ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore” (Atti 2,44-46). Non pochi commentatori vedono qui un chiaro riferimento al rito eucaristico, che non veniva celebrato nel tempio, ma in qualche casa, e non era disgiunto da un vero pasto come risulta anche da 1 Corinzi 11, 20-34.
Ma altre fonti bibliche ci fanno assistere a una progressiva, ma rapida evoluzione verso un giorno particolare della settimana, che non era il sabato, intorno al quale venne polarizzata l’attenzione e la vita stessa dei cristiani, soprattutto mediante la celebrazione della Santa Cena o Santa Messa.
2. – Una delle principali innovazioni introdotte dal Cristianesimo primitivo è la celebrazione della Domenica al posto del sabato. I cristiani dei tempi apostolici hanno abolito il sabato a favore della Domenica senza vedere in questo passaggio nessuna offesa contro il comandamento di Dio (cf. Esodo 20,8). L’hanno fatto certamente in forza d’una ispirazione dall’Alto, mediante la capacità che viene da Dio, “che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita” ( 2 Corinzi 3,5-6).
La ragione di fondo di questa innovazione è il fatto che la Risurrezione del Signore, evento-base della Nuova Alleanza, avvenne “all’alba del primo giorno della settimana, passato il sabato” (Matteo 28,1).
3. – E’ vero: in nessun passo del Nuovo Testa- mento sta scritto che invece del sabato si debba festeggiare la Domenica. Ma vi sono non pochi testi biblici che inducono necessariamente a questa conclusione.
a) E’ significativo il fatto che il primo giorno della settimana, ossia la domenica, era dedicato alle riunioni religiose e liturgiche. In tali riunioni si facevano collette per i bisogni della comunità (cf. 1 Corinzi 16,1-2). Ed è pure significativo la menzione che di tale giorno fa l’autore degli Atti, che scrive: “A Troade ci trattenemmo una settimana. Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro” (Atti 20,6-7). Perché la riunione non fu tenuta durante la settimana di permanenza di Paolo a Troade?
b) La denominazione di “Giorno del Signore” o semplicemente Domenica si incontra per la prima volta in Apocalisse 1,10. Giovanni ebbe la sua estasi “nel giorno del Signore”. “Rapito in estasi, nel Giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese” (Apocalisse
Commenta un biblista: “L’espressione giorno del Signore appare molte volte nell’Antico Testamento per designare un intervento particolare di Dio nella storia (…). Per i cristiani l’espressione giorno del Signore designa nello stesso tempo la commemorazione del trionfo pasquale e l’annunzio della parusìa che sarà la manifestazione piena e definitiva. Molto presto le comunità cristiane hanno celebrato cultualmente ogni domenica, questa commemorazione e questa attesa”.
c) L’antichità della Domenica come giorno festivo al posto del sabato è attestata anche dai più antichi scrittori cristiani. Nella Didachè o Dottrina degli Apostoli, che risale al principi del secondo secolo o alla fine del primo è scritto: “Ogni domenica, giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane e rendete grazie, dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro”. Nella Lettera di Barnaba, che va collocata attorno al 1301 viene anche dichiarato il motivo per cui i cristiani celebrano “con gioia” l’ottavo giorno, cioè il primo della nuova settimana, la Domenica: perché in questo giorno “Gesù è risorto da morte”
Attorno all’anno 107 il vescovo martire Ignazio di Antiochia testimonia che i cristiani “non osservano il sabato, ma impostano la loro vita in base alla domenica”. E intorno al 155 il filosofo e martire Giustino racconta:
“Nel giorno che prende il nome del sole tutti coloro che abitano nelle città e nei villaggi si radunano in un luogo per celebrare l’Eucarestia Noi tutti insieme ci diamo appuntamento la Domenica perché è il primo giorno in cui Dio (…) ha creato il mondo, e ancora perché Gesù Cristo, nostro Redentore, in questo giorno è risorto da morte” .
4. – Né vale l’obiezione che fanno alcuni, dicendo che la Chiesa ha abolito il comandamento di Dio: “Ricordati di santificare il sabato” (Esodo 20,8).
In effetti, la Chiesa ha fatto ciò che il Signore ha detto di sé: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti. Sono venuto non per abolirli, ma per portarli a compimento” (Matteo 5,17). La Chiesa adempie, perfeziona e porta a compimento il comandamento del Signore, consacrando a Dio per buone ragioni non il settimo, ma il, primo giorno della settimana.
Poiché il Signore è risorto nel primo giorno della settimana come glorioso vincitore del peccato e della morte, la Chiesa confessa ininterrottamente, festeggiando la Domenica, che Cristo ha realizzato una nuova creazione e ha istituito nel suo sangue una Nuova Alleanza, di cui l’Antica era solo ombra e figura.
“Ecco io faccio nuove tutte le cose. Queste parole sono certe e veraci” (Apocalisse 21,5). “Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2 Corinzi 5,17).
Padre Nicola Tornese s.j.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.