I bambini oggi
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Nessuno pensa a loro come esseri con una dignità da rispettare e una coscienza da formare. Si fa ciò che si vuole di loro, considerandole piccole marionette da spostare, da comandare, da gestire.
Un bambino è la creatura più dolce, più bella che possa esserci, una creatura in formazione, piena di voglia di crescere, di scoprire, di capire. Ed in questo percorso di crescita ha bisogno dell’adulto come punto di riferimento da imitare e da amare.
L’adulto in questo caso è rappresentato innanzitutto dai membri della famiglia, dal papà e dalla mamma, ma se si volge lo sguardo alla famiglia ci si accorge che questa non c’è. Non c’è perché è disgregata, è separata, è in crisi, proprio perché è l’identità stessa dell’adulto ad essere allo sbaraglio, per cui si tende a non assumersi responsabilità e a delegare alla scuola, alla chiesa e ad altri enti l’educazione dei propri figli.
Per quanto riguarda in particolare la scuola, anch’essa attraversa un momento di profonda crisi; sembra infatti essere diventata luogo senza regole, dove sembra che sia tutto lecito, dove tutto è concesso senza soffermarsi a valutare a sufficienza se ciò è per il vero benessere del bambino o se concorre solo a trascinarlo e “educarlo” verso l’immoralità.
Nel nome di una male interpretata libertà, già dalla scuola materna si sta bene attenti a cercare di non insegnar loro nulla sull’Amore, sul perché della vita, nulla su quel Dio che è origine e fonte di ogni vita e di ogni felicità.
Il bambino in questa società deve dunque fare notevoli sforzi per esserci, spesso formula domande che non trovano risposta per mancanza dell’adulto che ha sempre qualcosa da fare o che non sa nemmeno rispondere ai suoi perché. Questa mancanza di tempo o la stessa incapacità di comunicare con il bambino porta spesso quest’ultimo a sentirsi rispondere: “ora non puoi capire, quando diventerai grande … capirai”.
Ma cosa c’è che un bambino non possa capire, se ci accosta a lui facendosi “piccoli” come lui e usando un linguaggio semplice e comprensibile, ma soprattutto onesto e veritiero, non falso e menzognero. Ricordiamoci sempre che i bambini riescono a percepire quando non gli si dice la verità.
La realtà è che oggi, presi nell’ingranaggio di questa società dove conta solo “apparire” e “rendere”, non si ha più pazienza, non si ha più tempo per giocare con loro, lo stesso gioco non è più visto come fonte importante di crescita e di formazione. Si tende molto spesso a concedergli tutto per nascondere le proprie mancanze e i piccoli crescono con la falsa idea che possono ottenere sempre “tutto e subito”, senza così capire che il tutto è frutto di conquista, di coraggio, di responsabilità, tutti valori che gli mancheranno in età adulta.
Ma d’altra parte sono proprio questi i valori che l’adulto di oggi non possiede più e che pertanto non è più in grado di trasmettere ai piccoli.
E allora, senza famiglia e con la scuola in crisi, il bambino si ritrova a crescere da solo, senza essere sostenuto da nessuno, ma abbandonato davanti alla televisione, dove i messaggi sono pieni di violenza e di dolore, o davanti al computer dove ci si confronta con una macchina senza cuore.
In questo tempo così arduo siamo ancora in tempo per aiutare i nostri bambini; certo ci vuole una gran dose di amore e di comprensione, di umiltà e di coraggio per ricominciare lasciandoci alle spalle i nostri innumerevoli fallimenti, ma siamo certi che con la grazia di Dio anche l’impossibile può trasformarsi in possibile, in realtà concreta.
Rispondiamo allora quando ci cercano, non rimandiamo a dopo, perché il dopo non ha lo stesso effetto e lui può sentirsi giustamente rifiutato, messo in disparte, non importante ai nostri occhi; insegniamo loro il valore di una carezza, il calore di un sorriso, la dolcezza di uno sguardo, la gioia dello stare insieme.
In una sola parola, trasmettiamo loro l’Amore del Signore, perché possano crescere e sentirsi inondati da questo Amore, l’unica forza in grado di cambiare questo mondo.
Maria Scardiffio
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