Gli Angeli – II parte
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Il grandissimo teologo San Tommaso d’Aquino insegna che gli Angeli, puri spiriti, sono immortali ed intrinsecamente immutabili. Non avendo materia sono ovviamente privi di “quantità”. Gli angeli (un po’ come l’aria) non possono essere localmente presenti nello spazio ma (grazie alla loro potenza spirituale) possono rendersi visibili in un luogo agendo sulla retina degli occhi delle persone oppure “addensando” l’aria.
Gli Angeli, giacchè sono esseri puramente spirituali hanno una volontà granitica ed una intelligenza enormemente superiore a quella umana. L’intelligenza angelica infatti differisce completamente da quella umana (razionale, che procede per registrazione ed elaborazione di conoscenze e suscettibile di mutamenti e ripensamenti in conseguenza di nuove conoscenze), essa procede per (altissima) intuizione ed è suscettibile di aumento, senza alcuno sforzo.
Poiché l’Angelo vive nella Luce di Dio, la sua intelligenza è esauriente e preservata da ogni errore. Si dice che l’Angelo “Sa, per intelletto puro”: la sua conoscenza infatti è pura perché non necessita di immagini sensibili nella conoscenza delle cose, sia materiali che spirituali.
Possiamo dire perciò che la scienza angelica è veramente perfetta ma, ovviamente, rimane limitata (gli Angeli, infatti, non sono di natura infinita, come lo è Dio): essi, ad esempio, non possono conoscere il futuro. Questo rimane per essi un mistero perché va al disopra di ogni legge naturale e dipende dalla Volontà divina o dalla libera scelta dell’uomo (di tutti gli uomini della terra) che è per altro mutevole. Parimenti essi ignorano il segreto del cuore dell’uomo e specialmente i Misteri della Grazia e dell’ordine soprannaturale. Per conoscere tali cose infatti è necessaria una particolare Rivelazione che Dio concede a chi vuole e quando lo ritiene opportuno.
Gli Angeli, che abbiamo detto essere intelligentissimi e assolutamente tenaci nelle loro risoluzioni, possiedono anche una libertà molto più ampia di quella dell’uomo, il quale, vincolato dalla carne, è continuamente attratto dagli interessi materiali. Essi, per contro, sono volti unicamente ai beni spirituali. Questi santi spiriti hanno una netta inclinazione all’amore sia come bene voluto come fine e sia come un bene particolare ordinato al fine.
In ogni Angelo è presente lo Spirito dell’Amore e, quindi, ogni Angelo ama se stesso ma, allo stesso modo, ama tutti gli angeli così come ama se stesso perché, avendo tutti la stessa natura, li vede come altri se stesso. Ma l’amore più grande, l’amore pieno, l’Angelo lo nutre nei confronti di Dio perché amare Dio – Amore per essenza – è la cosa più naturale che esista. Di conseguenza, per gli Angeli confermati in Grazia il peccato è assolutamente impossibile.
Sebbene siano milioni di miliardi, ogni Angelo ha il suo nome. Ciò è giusto e comprensibile perché se “Dio conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome” (Sal 146), tanto più gli Angeli che sono persone: “Chiama uno per uno i suoi Angeli” (Cfr Giudici XIII, 6. 17-18). Nella Sacra Scrittura ne troviamo nominati tre, “dei sette che sono sempre presenti dinanzi al trono di Dio”: San Michele (“Chi come Dio”, capo delle schiere angeliche), San Gabriele (“Forza di Dio”, messaggero di grandi annunci), San Raffaele (“Medicina di Dio”, più volte presente nel’A.T.). Altri quattro Angeli: Uriel, Raguel, Geremiel e Fanuel li troviamo nominati nei libri apocrifi di Henoc e nel IV libro di Esdra. Trattandosi però di apocrifi, noi ci limitiamo a venerare i tre Arcangeli nominati nella Sacra Bibbia.
Don Manlio
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