Giugno – Mese del S. Cuore di Gesù – 15°
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15° giorno
Doveri verso la bonta’ di Dio – La misericordia divina che si riversa sull’umanità per mezzo del Sacro Cuore, si deve onorare, ringraziare e riparare. Rendere onore a Gesù sígnifica lodarlo per la bontà che dimostra verso di noi.
È bene destinare un giorno, ad esempio, il lunedì, principio di settimana, a rendere omaggio al Cuore misericordioso di Gesù, dicendo al mattino: Mio Dio, noi adoriamo la vostra infinita bontà! Tutto quello che oggi faremo, sarà diretto a questa divina perfezione.
Ogni anima, se rientra in se stessa, deve dire: Io sono un frutto della misericordia di Dio, non solo perché sono stata creata e redenta, ma anche per le innumerevoli volte che Dio mi ha perdonata. E’ doveroso ringraziare sovente l’adorabile Cuore di Gesù per averci chiamati a penitenza e per i continui atti di bontà che ci dimostra ogni giorno. Ringraziamolo anche per coloro che usufruiscono della sua misericordia e non gliene sono grati.
Il Cuore misericordioso di Gesù è oltraggiato dall’abuso della bontà, che fanno i cuori ingrati ed induriti nel male. Sia riparato dai suoi devoti.
Impetrare misericordia su noi e sugli altri: ecco il compito dei devoti del S. Cuore. La preghiera fervente, fiduciosa e costante, è la chiave d’oro che ci fa penetrare nel Cuore di Gesù, onde ricevere i divini doni, dei quali il principale è la divina misericordia. Con l’apostolato della preghiera a quante anime bisognose possiamo far giungere i frutti della bontà divina!
Volendosi rendere al Sacro Cuore un ossequio graditissimo, quando si ha la possibilità, anche con la cooperazione di altre persone, si faccia celebrare qualche S. Messa in onore della misericordia di Dio, o almeno si assista a qualche S. Messa e ci si comunichi allo stesso scopo.
Non sono troppe le anime che coltivano questa bella pratica.
Quanto sarebbe onorata la Divinità con la celebrazione di tale Messa!
Esempio
Un sacerdote racconta: Fui avvisato che in una clinica della città era degente un signore, pubblico peccatore, ostinato a rifiutare gli ultimi Sacramenti.
Le Suore addette alla clinica, mi dissero: Sono stati a visitare quest’ammalato altri tre Sacerdoti, ma senza frutto. Sappia che la clinica è piantonata dalla questura, perché tanti gli darebbero l’assalto per il risarcimento di gravi danni.
Compresi che il caso era importante ed urgente e ch’era necessario un miracolo della misericordia di Dio. D’ordinario, chi vive male, muore male; ma se il Cuore Misericordioso di Gesù è pressato dalla preghiera di anime pie, il peccatore più malvagio e ribelle si converte d’un colpo.
Dissi alle Suore: Andate in Cappella a pregare; pregate con fede Gesù; nel frattempo io parlo all’ammalato. –
L’infelice era lì, solitario, adagiato sul letto, incosciente del suo triste stato spirituale. Alle prime battute mi accorsi che il suo cuore era troppo duro e che non intendeva confessarsi. Intanto la Divina Misericordia, invocata dalle Suore nella Cappella, trionfò appieno: Padre, ora può ascoltare la mia Confessione! – Ringraziai Dio; l’ascoltai e gli diedi l’assoluzione. Io ero commosso; sentii il bisogno di dirgli: Ho assistito centinaia e centinaia d’infermi; mai ne ho baciato uno. Mi permetta che io baci lei, come espressione del bacio divino che le ha dato or ora Gesù perdonando i suoi peccati! … – Faccia liberamente! –
Poche volte in vita mia ho avuto gioia sì grande, come in quel momento, in cui imprimevo quel bacio, riflesso del bacio di Gesù Misericordioso.
Quel Sacerdote, autore di queste pagine, segui l’infermo nel corso della malattia. Tredici giorni di vita gli rimasero e li trascorse nella massima serenità di spirito, beandosi di quella pace che viene solo da Dio.
Fioretto. Recitare cinque Pater, Ave e Gloria in onore delle Sante Piaghe per la conversione dei peccatori.
Giaculatoria. Gesù, converti i peccatori!
Don Giuseppe Tomaselli
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