Giardino dei poeti – “Sogno di una sedia a dondolo”
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“ IL SOGNO DI UNA SEDIA A DONDOLO.”
Anche se qualcuno provasse ad impedirlo
non potrebbe: pure una sedia a dondolo può sognare.
Vecchia, accantonata, solleticata dai tarli,
non dimentica le lusinghe di chi si accomodava
facendosi dondolare.
Quante parole ho udito, ho raccolto le confidenze
di un bimbo, di una ragazza, di un nonno,
dei componenti di una famiglia intera.
Bastava uno screzio, un disagio,
la cacofonia di un suono percepito con nervosismo.
La notte era il regno di chi poteva
abbandonarsi tra i miei braccioli
persino con gli occhi lucidi.
Conoscevo dal vigore del mio ospite
Come andavano le cose.
Il bimbo capitava quando i suoi capricci
non venivano appagati.
La ragazza, se era impedita di uscire,
dai genitori che le negavano il permesso.
Gli adulti, se le cose non filavano per il verso giusto.
Quante volte ho rischiato di andare in sfascio,
ma chi mi ha inventata ci ha messo l’anima
per farmi forte; chissà se avrà pensato
alle burrasche delle coscienze in pena.
Così, nel tempo, passando quasi inosservata,
me ne sto in un angolo.
La gente va di fretta, ma se questa
facesse sparire i guai, tutti troverebbero
il tempo di dondolarsi con serenità.
Mery Turcato.
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