Gesù sapeva che Giuda l’avrebbe tradito
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Gesù scelse gli apostoli come i propagatori dell’opera sua, e li scelse inoltre, come rappresentanti delle debolezze umane e delle buone qualità che sono il fondamento sul quale lavora la grazia. La vita di Gesù e tutto quello che ne formava l’ambiente terreno era la sintesi della storia dell’umanità, era la figura e l’annuncio di quello che sarebbe avvenuto alla Chiesa, Corpo mistico del Re divino, ed era anche la sintesi di quello che sarebbe avvenuto in ogni epoca della vita della Chiesa e in ogni membro del Corpo mistico.
Gesù Cristo scelse gli apostoli con uno sguardo infinito di sapienza e di prescienza, utilizzando ai suoi fini le loro debolezze, e mutandoli, poi, in creature nuove, con la grazia dello Spirito Santo.
Egli sapeva che Giuda l’avrebbe tradito, ma sapeva pure che l’avrebbe fatto con piena libertà; lo elesse non per renderlo traditore ma per migliorarlo, e poiché aveva un’anima bassa e volgare, gli affidò la borsa delle elemosine che era l’unica cosa che avrebbe potuto disimpegnare con un certo amore.
Non si può dire che l’essere stato eletto all’apostolato l’abbia reso traditore; anzi si deve fare la deduzione opposta, e pensare che la compagnia di Gesù gli abbia giovato certamente e l’abbia reso meno perverso di quello che sarebbe stato se non l’avesse seguito. D’altra parte, la previsione dell’abuso che egli avrebbe fatto delle grazie non era per Gesù Cristo un motivo per non dargliele; anzi Egli fu con lui generoso e amabile fino a quando lo tradì nell’orto, per indurlo con la carità a ritornare sulla via del bene.
Giuda si sarebbe perduto anche senza seguire Gesù, perché si dava con facilità in balìa delle passioni; Gesù lo elesse per farne un santo, lasciandolo libero di corrispondere o meno alla grazia e, subordinatamente alla sua incorrispondenza, di metterlo nel suo disegno come l’espressione dell’incorrispondenza e del tradimento, per istruzione della Chiesa nei secoli.
Non lo scelse per avere il traditore, ma poiché sapeva che egli, in un modo o in un altro, sarebbe precipitato nel baratro: lo scelse per formarne almeno una parte del suo disegno, e inquadrare quella vita malefica nel disegno dell’amore misericordioso di Dio.
Se tu hai bisogno di un legno per porlo come sostegno in un mobile, scegli quello che non è atto ad essere lavorato perché nodoso o marcito. Questo non significa che tu prendi il legno buono e lo rendi marcito o nodoso.
Dio permette che nel mondo vi siano i cattivi per prova dei buoni; li utilizza ma non li forza o li predestina ad essere cattivi. Se permette questo nel mondo, non c’è da meravigliarsi che l’abbia permesso nei medesimi apostoli scelti da Lui.
Giuda, poi, non fu eletto in quanto perverso, ma fu chiamato perché anch’egli aveva il desiderio di servire Dio, e Dio non rigetta mai chi lo desidera. Egli, poi, si rese infedele a poco a poco, cominciò a cadere in piccole trasgressioni, cominciò a disistimare il Maestro divino, a perdere la fiducia in Lui, a crederlo un ingannatore, a riguardare come peso insopportabile il seguirlo, a dar retta alle insinuazioni degli scribi e farisei e, a mano a mano, a giungere fino al tradimento e alla perdizione.
Se Gesù avesse dovuto non eleggerlo, prevedendo il male che avrebbe commesso, non dovrebbe eleggere nelle sue vie nessuna creatura, perché tutte, più o meno, sono peccatrici.
don Dolindo Ruotolo
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