Gesù è strettamente unito alla croce
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Non si può scindere, dividere Gesù dalla Croce. Anche tu non puoi scindere da te la tua croce, il tuo passato, il tuo peccato. Ma quando noi ci riconosciamo, pur ricordando il nostro peccato, possiamo uscire verso la luce. Questo è un processo, non avviene in un momento. È importante anche capire che una croce, accettata, subito dà i frutti per noi e per gli altri; e non si perde quando si dà.
La croce ci insegna una vita profonda e giusta; solo sulla croce l’egoismo può morire e nello stesso tempo si libera il nostro amore. Sulla croce non vince la sofferenza, ma l’amore, ed è l’amore la vera medicina per la sofferenza. La croce è un mistero, è un frutto, è un dono per l’uomo. Chi ama dà tutto, diventa servo degli altri perché è libero. La croce è libertà. Il Padre non dimentica mai la croce dei suoi figli. Sulla croce cadono le maschere e si libera l’amore.
I tuoi peccati esisteranno anche dopo la tua resurrezione, ma sono come le stimmate di Gesù: non fanno più male dopo. Spesso la Madonna a Medjugorje ha coperto con la sua luce la croce. Era un giorno chiaro, luminoso, ma al posto della croce sul Krizevac atei, polizia, musulmani, vedevano una luce: c’era la Madonna. Cosa vuol dire questo? Non è male la croce.
Nella via Crucis c’è sempre la Madonna, c’è sempre una Veronica; anche tu devi aiutare gli altri; nella luce della Croce il prossimo prende nuova luce. Tieni un fazzoletto sempre pronto per asciugare il volto del tuo prossimo.
Padre Jozo Zovko
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