Gesù ci conferma e ci fortifica nella fede
Affinché noi non siamo turbati e tratti in inganno di giudizio sul nostro Salvatore, Gesù ci conferma e ci fortifica nella fede.
Ci dona la sua Parola perché essa resti luminosa in noi nell’ora delle tenebre, e satana non ci faccia smarrire la via del Cielo.
Nel mondo sta per arrivare l’ora in cui i nostri cuori gemeranno con le parole del salmo: “perché o Dio ci hai rigettati per sempre?”
Allora potremo alzare come un diritto di protezione la Redenzione ormai compiuta, e gridare: questo è il tuo popolo e tu lo hai redento; per invocare protezione contro i nemici che ogni male avranno fatto nel vero santuario dove Dio è come in Cielo, nel Cristo del Signore. Per prima cosa hanno abbattuto il Santo, poi cercano di abbattere le mura di esso: i suoi fedeli.
Noi stiamo vivendo l’esperienza dei veri profanatori e persecutori di Dio, i nemici di Cristo e della Chiesa sono più feroci di Nabucodonosor e di Antioco di cui parla il Salmo, era il tempo dei Profeti.
Gli atei, i materialisti e i cristiani infedeli alzano le mani per abbattere Cristo nella loro superbia senza limiti, che non vuole essere convertita, che non vuole avere fede, carità e giustizia, e che, come lievito in un mucchio di farina, gonfia e trabocca dal Santuario: la sua Chiesa, divenuta cittadella dei nemici di Dio.
Quando siamo perseguitati per aver amato Lui, fortifichiamo il cuore pensando che prima di noi Egli fu perseguitato. Ricordiamo che essi urlarono le loro grida di trionfo, e prepararono le bandiere perché sventolassero in un’ora di vittoria, e su ogni bandiera ci fu una menzogna contro il Cristo che sembrò vinto, malfattore e maledetto.
Abbiamo difficoltà a credere quello che hanno fatto a Cristo, perché il nostro amore ci è ostacolo a credere. Grande cosa è l’amore, è una grande forza e un grande pericolo. L’urto della realtà nell’ora delle tenebre, sarà violento in maniera sovrumana nei cuori che l’amore, non ancora ordinato in perfezione, rende ciechi.
Noi non possiamo credere che Lui, il Re, il Potente, sia stato dato in balia dei nulla. Non lo possiamo credere, come non lo credettero quelli di allora, in cui sorse il dubbio: era proprio Lui il Messia? E se lo era, come ha potuto essere vinto? Dobbiamo rafforzare il cuore per quell’ora.
Dobbiamo sapere che i nemici del Santo hanno spezzato le porte, atterrando ogni cosa, e dato fuoco d’odio al Santo di Dio. Hanno abbattuto e atterrato il Tabernacolo del Nome Santissimo dicendo in cuor loro: facciamo cessare sulla terra tutte le feste di Dio, perché sanno che è festa avere Dio fra noi.
Hanno detto anche: non si vedano più le sue insegne, non ci sia più alcun profeta che ci conosca per quello che siamo. Colui che ha dato saldezza al mare e ha stritolate nelle acque le immonde teste dei coccodrilli sacri e dei loro adoratori, Colui che ha fatto scaturire fonti e torrenti e seccare fiumi perenni, Colui di cui è il giorno e la notte, l’estate e la primavera, la vita e la morte, tutto, farà risorgere, come è detto: il suo Cristo sarà Re in eterno.
E coloro che sono stati fermi con Lui nella fede, regneranno in Cielo. Questo ricordiamo.
Quando lo vediamo innalzato e vilipeso, non dobbiamo vacillare. E quando saremo innalzati e vilipesi, non dobbiamo vacillare. Gesù ha pregato il Padre per coloro che gli sono cari:
Padre mio, esaudisci il tuo Verbo! Non abbandonare alle bestie le anime di quelli che ti lodano amandomi, non dimenticare per sempre le anime dei tuoi piccoli. Abbi riguardo, o Dio buono, al tuo patto. Perché i luoghi oscuri della terra sono covi di iniquità, dai quali esce terrore per sgomentare i tuoi piccoli. O Padre, l’umile che spera in te non torni via confuso. Il povero e il bisognoso diano lode al tuo Nome per l’aiuto che tu darai loro. Sorgi, o Dio, per quell’ora, per quelle ore, ti prego. Sorgi, per il sacrificio di Giovanni e la santità dei tuoi patriarchi e Profeti. Per il sacrificio mio, o Padre, difendi questo tuo e mio gregge. Dagli luce nelle tenebre, fede e fortezza contro i seduttori. Dagli Te, o Padre, dagli Noi, ora, domani e sempre, fino alla loro entrata nel tuo Regno. Noi nel loro cuore fino all’ora in cui dove Noi siamo, essi siano nei secoli dei secoli.
Nelle vicende che travagliano la Chiesa fino a lacerarla in tutte le sue parti, ci sono tre persone: satana, il Padre Celeste e Gesù. Tutti e tre sono stati presentati nel Vangelo nella loro attività febbrile. Il primo è satana: “non dovete temere, non dovete aver paura di colui che vi può far male al corpo, purché non faccia male all’anima, state attenti al maligno, il quale vi fa perdere il corpo e l’anima!”
Quindi, non abbiate paura anche se vi fa soffrire. Come vi fa soffrire? Sollecitando frasi, comportamenti, atteggiamenti, emozioni che possono dare agli altri disagio, fastidio, mortificazione, incomprensione. In questa maniera, il maligno può dar fastidio, ovviamente al corpo, cioè all’insieme di tutta la sensibilità, l’universo sensibile che noi abbiamo. Di satana non abbiate paura!
Il secondo pensiero del Vangelo è dedicato al Padre Celeste. Il Padre conosce tutto, addirittura non solo conosce tutto, ”anche ogni capello del vostro capo”,ma dalla Sua volontà dipende tutto, ovviamente il bene e il male dipendono dalla nostra volontà. Quindi state tranquilli, che se voi vi affidate al Padre Celeste non dovete mai aver paura perché egli conosce molto bene tutto di voi. E allo stesso tempo, Egli non potrà mancare di darvi il necessario se glielo chiedete.
Il Padre Celeste conosce tutto, è carità Lui, è amore Lui, conoscenza infinita, amore infinito. Poi Gesù dice quello che sarà il suo comportamento: certamente anche io vi presenterò dinanzi a mio Padre perché voi avete osservato la mia Parola, non avete rinnegato la mia Parola, ma se voi rinnegate la mia Parola anche io vi rinnegherò davanti al Padre mio. Quindi, venite, non abbiate paura!
Il Padre è carità e il Figlio di Dio è misericordia e giustizia. Sono tre, appunto, le riflessioni importanti del Vangelo, però quella che maggiormente sollecita la nostra preoccupazione per il futuro della Chiesa, è l’atteggiamento di Gesù:rinnegare Gesù significa rinnegare la sua Parola, non ubbidire a Dio. La Parola di Ges��, l’ubbidienza a Gesù, è quella di volerci bene, di stare uniti nella verità in cui crediamo, nella preghiera e nella prova terribile che la Chiesa e il mondo sta attraversando.
I nemici di Cristo si sono scatenati, Lui però non dorme, veglia sulla sua Chiesa e salva coloro che gli rimangono fedeli. Di essi si servirà, quando la bufera sarà passata, e il sereno tornerà a splendere sulla storia del mondo. Mediante coloro che hanno avuto il coraggio di credere e di sperare, Cristo rimetterà a nuovo la sua Chiesa, e la sua luce si irradierà nel mondo intero. Quindi, la tua carità, la tua ubbidienza è appunto l’osservanza della Parola di Dio e la testimonianza di Cristo davanti a Dio e agli uomini.
La tua carità e la tua ubbidienza alla fede, ti faranno entrare nel numero di coloro che dovranno edificare una Chiesa nuova, che darà al mondo impulsi per un mondo nuovo e per un suo cammino nella giustizia sociale e nella pace tra i popoli. Passeranno dei secoli, poi le cose torneranno a precipitare, e Cristo tornerà a ricostruire l’ordine e la giustizia.
Questo che Giambattista Vico chiamava: corsi e ricorsi storici, è la conseguenza della lotta tra il bene, che Cristo è venuto a portare nel mondo, e il male che satana semina nel cuore degli uomini e delle donne. Non ci sono altre maniere, il rinnegamento di Gesù avviene proprio così, non ubbidendo alla Sua Parola e non volendoci bene tra di noi.
Questo comportamento è il rinnegamento di Lui e, di conseguenza, in maniera inevitabile, il rinnegamento di noi davanti al Padre Celeste: “in verità vi dico non vi conosco”, dirà Gesù a tutti quelli che hanno seminato la zizzania nella Chiesa e nel mondo. Non dobbiamo aver paura! Crediamo in Dio Padre il quale sa tutto ed è amore, amore infinito, conoscenza infinita, ma crediamo anche in Cristo Gesù, il quale è giusto rimuneratore. Chi lo testimonia di fronte al Padre Suo e agli uomini, Egli lo testimonierà anche dinanzi al Padre Suo.
Chi invece lo rinnega davanti al Padre Suo e agli uomini, anche Lui lo rinnegherà. L’eco dell’esortazione di Giovanni Paolo II al mondo intero, riecheggia in tutte le contrade della terra: aprite le porte a Cristo, non abbiate paura. Il Padre Celeste è sapiente, è carità infinita e il Figlio suo Gesù Cristo è il giusto rimuneratore.
Don Vincenzo
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