Generazione “Vogliovivere”
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L’8 marzo, festa priva di fondamento storico in quanto dovrebbe commemorare 129 lavoratrici morte in un famigerato incendio newyorkese nel 1908, si verificò non l’8 ma il 25 marzo, con vittime di entrambi i sessi e, soprattutto, nel 1911, la “Giornata della donna” già istituita.
Per onorare a modo suo questa ricorrenza, Magistratura democratica (Md), la corrente di sinistra dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha pensato bene di appoggiare esplicitamente i bandi pubblici riservati ai medici non obiettori di coscienza della Regione Lazio e definiti «iniqui» dall’ordine dei medici di Roma.
Tutto questo a poche ore di distanza dall’uscita dell’ultimo report dell’ Istat sugli“Indicatori demografici” nel nostro paese.
Mentre registriamo 608 mila decessi, nel 2016 le nascite hanno toccato un nuovo minimo storico: 474 mila unità, circa 12 mila in meno rispetto al 2015. La popolazione invecchia e quasi un quarto degli abitanti ha più di 65 anni.
Questi dati però non preoccupano i collettivi femministi che strumentalizzando ancora una volta la ricorrenza di oggi si sono strappati le vesti per ogni “forma di sopraffazione patriarcale che va dallo “svuotamento” della legge 194 con un obiezione di coscienza che arriva a toccare punte dell’80 %, ad una quasi inesistente e valida informazione sui metodi contraccettivi d’emergenza (…). Ci batteremo (…) contro ogni tipo di attacco alla nostra libertà sessuale ed ai nostri diritti riproduttivi, per il pieno accesso alla Ru486 con ricorso a 63 giorni ed in day ospital”. [1]
Dunque, la piena realizzazione di una donna passerebbe anche e soprattutto attraverso l’uccisione del più debole.
A questa idea macabra che fa combaciare la propria libertà con la soppressione della libertà altrui, ovvero quella del bimbo che si porta in grembo, preferiamo volgere il nostro sguardo all’esempio di S. Gianna Beretta Molla (4 ottobre 1922 – 28 aprile 1962).
Donna meravigliosa amante della vita, sposa, madre, medico professionista esemplare, donò la propria vita per salvare quella di sua figlia e fu indicata da Giovanni Paolo II come modello di madre e sposa.
Alcuni giorni prima del parto, pur confidando nella Provvidenza, era pronta a donare la sua vita per salvare quella della sua creatura. “Mi disse esplicitamente” – ricorda il marito Pietro – “con tono fermo e al tempo stesso sereno, con uno sguardo profondo che non dimenticherò mai: Se dovete decidere fra me e il bimbo, nessuna esitazione: scegliete – e lo esigo – il bimbo. Salvate lui”.
Se proprio dobbiamo festeggiare l’8 marzo facciamolo conoscendo e facendo conoscere la storia di questa grande donna del nostro tempo attraverso il DVD “La Scelta di Amare”.
Il film – che puoi richiedere – documenta, in modo toccante e commovente, la vita di Santa Gianna, attraverso interviste con il marito, i figli, la nipote, il fratello Don Giuseppe e la sorella Madre Virginia, le amiche, lettere e ricordi di famiglia.
“Il mondo cerca la gioia ma non la trova perchè lontano da Dio. Noi, compreso che la gioia viene da Gesù, con Gesù nel cuore portiamo gioia. Egli sarà la forza che ci aiuta”. [2]
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