Educarsi per educare
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Ricordo che qualche anno fa, di ritorno da un pomeriggio trascorso in casa di amici, un bambino accolto nella nostra missione era particolarmente agitato. Gridava, scalciava, era così tanto fuori di sé che ad un certo punto mi ha perfino sputato: sulle prime mi sono arrabbiata con lui, non sapevo cosa fare per calmarlo. Cercavo di tenerlo per mano, ma non era facile. Dovevo fare forza solo che non volevo fargli male e così, un po’ per la disperazione e un po’ ricordando le parole di Madre Elvira, mi sono messa a cantare.
Mentre lui ancora gridava io ho smesso di parlare con lui e sempre guardando avanti e tenendolo per mano, ho continuato a cantare. Una bella musica di Cesù: non ricordo più quale, ma era una melodia dolce. Il bimbo sulle prime non se n’è nemmeno accorto da quanto strillava ma lentamente, come per incanto, ha cominciato a calmarsi, ha smesso di piangere e alla fine mi ha abbracciata stretta stretta e non voleva lasciarmi più. Il suo cuoricino di bambino ferito aveva ricevuto una piccola-grande guarigione. Potenza della musica, ma soprattutto potenza di Gesù, che dove passa guarisce, cura, consola.
Un’altra volta ricordo che in casa c’era tanta confusione. I tanti nostri bambini erano agitati, ci stavamo preparando per un pic-nic. Mi pareva di non capirci più nulla in quel frastuono di voci, risate, grida e rumori insopportabili. Non sapendo più che pesci prendere, ho pensato di prendere in mano il mio vecchio flauto traverso che suonavo da ragazza e ho cominciato a intonare qualche nota. Sono bastati pochi secondi di musica perché intorno a me si formasse il silenzio.
Tutti i bambini, ammutoliti, si sono girati verso dì me e attirati dalla musica si sono raccolti ai miei piedi, in silenzio, con gli occhi sgranati per lo stupore. Mi guardavano incantati dalla musica celestiale del flauto traverso. Alcuni chiudevano gli occhi e si lasciavano cullare dalla melodia, altri canticchiavano. Un momento di confusione da “delirio” si era trasformato in un momento di comunione e di armonia. Soprattutto un momento di attrito e di disordine, si era trasformato in un momento di amicizia e di dolcezza.
Paola
Comunità Cenacolo
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