Educarsi per educare
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Questo ci ha portati ad essere sempre più lontani e chiusi tra di noi, egoisti, ciechi, In competizione continua ed inconsapevolmente due burattini nelle mani del male. Le nostre vite correvano su due binar! in direzioni sempre più divergenti e questo si rifletteva anche nelle decisioni familiari, in quanto le nostre idee erano per ovvi motivi diametralmente opposte.
Purtroppo in questa enorme divisione la sofferenza più grande l’hanno subita le nostre due figlie Giorgia e Giulia. Ma Maria, proprio attraverso le grandi pene di Giorgia, ha bussato alla porta dei nostri cuori! Siamo giunti al Cenacolo veramente distrutti, dopo aver provato di tutto e di più per cercare di raddrizzare una situazione che oramai pareva irrimediabile.
La proposta della Comunità di ricostruire la nostra famiglia da capo, fondandola questa volta sulla “roccia” della fede, sorgente della nostra unità, è da allora il nostro impegno ed obiettivo quotidiano, ma quanta fatica e quante ricadute! Dopo una decina di anni di cammino possiamo dire senza indugio che quel “benedetto Rosario” pregato insieme è la nostra salvezza. Ci è stato proposto appena arrivati in Comunità: “Genitori, pregate insieme”.
A noi che stavamo così “bene” lontani, veniva chiesto di stare vicini! Però in quelle “Ave Maria”, dette assieme una dopo l’altra, piano piano si sono riunite le nostre vite ed abbiamo scoperto il dono che siamo l’uno per l’altro, imparando a leggerci nel cuore. Oggi tutto è meno faticoso e pesante, e le decisioni prese in comunione sono una vera forza per le nostre figlie.
Una famiglia unita in Dio ha la luce, quella luce che ti indica tra tante strade quella giusta. Ogni sabato, partecipando al gruppo dei genitori, mettiamo un mattone dopo l’altro per rinforzare quelle fondamenta della nostra casa che ventinove anni fa avevamo costruito sulla sabbia! Dio ci lascia liberi, ma se lo scegliamo… nulla è impossibile a Lui!
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