Educare i bambini alla fede
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Educate vostro figlio alla fede. Nel giorno del battesimo di vostro figlio, carissimi genitori, vi è stato chiesto: «Cosa chiedi alla Chiesa? Cosa li dona il battesimo?». E vi è stato richiamato il dovere di educarlo nella fede, sviluppando i germi di grazia ricevuti nel battesimo. Vi è stata consegnata unacandela, segno della vostra fede, fiamma che voi genitori dovete alimentare.
Al battesimo del vostro figlio, in genere è sempre preceduto il vostro matrimonio in chiesa, in un’apertura piena della vostra vita al Signore e volendo vivere ogni giorno, voi e i vostri figli, alla sua presenza e nella sua grazia.
È allora conseguente e doveroso che voi, papà e mamme, insegniate al vostro bambino che in casa c’è il, il Signore, insieme a voi e che lui è sempre presente e ricco di grazia e di amore; e insegniate anche a parlare con Dio come a un papà, con le vostre parole, ogni mattina, ogni sera, prima dei pasti, nella messa domenicale, perché la salute, la vita, l’affetto, il pane, il lavoro, l’andare d’accordo sono doni del Signore e noi gli chiediamo di assicurarceli, ricordando che le preghiere imparate da piccolo, non solo non si scordano, ma ci aiutano a sentire lui accanto.
Quanti adulti continuano a dire le preghiere imparate da piccoli, dalla propria mamma! Fate capire come sia importante insegnare a vostro figlio non tanto delle formule, ma la bellezza el’importanza dell’intrattenersi con il Signore in vari momenti della giornata, da piccoli, da ragazzi, da giovani e da grandi; eventualmente anche con una pagina del vangelo ogni sera per conoscerequello che Gesù dice e raccomanda.
Carissimi genitori, fate attenzione a presentare un Dio autentico, quello che egli è, un Dio che è Papà, che mi ama e sempre mi accompagna e vuole solo il mio bene, nonostante il male che tanti compiono e che è comunque presente nel mondo. Non dite mai e non vi scappi mai detto «Non fare questo e non fare così, perché Dio ti punisce e ti castiga!». È un Dio deformato, purtroppo, nel quale tanti credono e di cui hanno paura!
Non educate a sentimentalismi religiosi o a fantasie come gli angeli con le ali o i demoni con il tridente. Fate e chiedete molta attenzione ai segni: l’acqua benedetta, che purifica; il tabernacolo dove c’è Gesù; le immagini della Madonna e dei santi; il crocifisso con tutta la ricchezza di significato di amore e condivisione che esprime; le candele…
Collaborate pienamente con la parrocchia, con i catechisti e gli educatori, perché se non c’è il vostro coinvolgimento e la vostra collaborazione, a poco valgono i momenti formativi e il catechismo della parrocchia. Insegnate a vostro figlio a scegliere le giuste compagnie, e vigilate con discrezione e costanza.
Non meravigliatevi se vostro figlio nell’adolescenza non vuole più andare a messa! Non obbligatelo, ma date l’esempio con dolcezza pronti a fargli capire la bellezza e la necessità della messa domenicale, facendovi aiutare da un bravo sacerdote che abbia la fiducia di vostro figlio. La fede e la pratica religiosa non le si può imporre, ma le si propone dando l’esempio.
Davanti a un fallimento matrimoniale di vostro figlio, fate tutto ciò che umanamente è possibile col dialogo, con il consultorio cristiano, con un bravo sacerdote, offrendo tutta la sofferenza e il dramma al Signore, mettetelo nelle sue mani con la preghiera e con l’offerta del vostro dolore.
Pregate per vostro figlio, perché il Signore crei in lui la dolce consapevolezza di non essere mai solo, ma sempre sotto la custodia di un Dio che è Padre che lo ama e lo guida nel cammino della vita.
+ Elio Tinti
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