Educare alla presenza di Dio
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Abbiamo bisogno di trasmettere ai bambini fin da piccoli il grande dono della preghiera. Dobbiamo viverla in famiglia: loro devono vedere, devono sentire che Dio abita in quella casa, che c’è, per poi imparare a parlare anche loro con Lui, a sceglierlo e a seguirlo. Loro devono conoscere la verità: non siamo noi il loro tutto.
Per questo vedere che papa e mamma sono inginocchiati e parlano e ascoltano un Altro, che anche loro chiedono perdono, ringraziano, chiedono aiuto a Dio che è il vero Padre di tutti, li apre a una presenza più grande di noi. Verrà il momento infatti in cui il bambino cresce e vedrà i nostri difetti, i nostri limiti, le nostre povertà, i nostri peccati, ma tutto questo non lo farà crollare perché avrà già visto papa e mamma riconoscersi poveri, chiedere perdono a Dio e riconciliarsi, aver bisogno di aggrapparsi a Lui nella preghiera e chiedergli aiuto.
Dico spesso ai genitori quando dicono “mio figlio, mia figlia” che non è la verità: “Non è tuo, è Dio che te lo ha donato!”. Lo hai ricevuto da Lui, e devi annunciare questa verità a tuo figlio: che è figlio di Dio prima di essere tuo. Nella vostra casa vi siete fatti tante cose: fate anche l’angolo della preghiera, dove mettete il crocifisso o un’immagine della Madonna col Bambino, e ogni tanto dite al bambino: “Andiamo a parlare un momento con Gesù“.
Date un luogo e un tempo a Gesù nella vostra casa, e se lo fate voi genitori i bambini crescono sentendolo parte della loro vita, lo accolgono come amico perché respirano la sua presenza tra voi. Dobbiamo formarli a parlare con Gesù, ma loro non possono farlo se non lo vedono fare da noi. Loro imparano ciò che vedono, “sentono con gli occhi”. E quando c’è il tuo bambino devi pregare con il sorriso: Lui allora percepisce che è bello pregare, che è importante la presenza di Gesù.
Se i bambini crescono nell’amicizia con Dio allora non si faranno del male, allora non si metteranno a rischio, allora non faranno delle cose per le quali poi dovrete piangere. Tanti giovani della Comunità mi dicono: “Se avessi imparato da bambino ciò che sto imparando ora, quanto meno male avrei fatto a me stesso, ai miei genitori, alla società!”. Insegnare che c’è Qualcuno a cui puoi chiedere perdono dei tuoi sbagli, aiuto nei momenti di sofferenza, forza nei momenti di debolezza, significa offrire un appoggio sicuro a quella vita.
Il bambino ha così un riferimento vero per la sua vita anche quando tu mamma, tu papa, non sei presente con lui, quando vive i contrasti e le difficoltà della vita, le provocazioni o le cadute, le delusioni o le scelte. Saprà a chi chiedere aiuto, a chi chiedere perdono, a chi chiedere forza1. Anche quando tu genitore non ci sarai più, Dio ci sarà sempre!
Madre Elvira Petrozzi
Comunità Cenacolo
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