E’ tempo di pace
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Viviamo tristi tempi di guerra dove sentiamo parlare molto di pace. Se ne parla molto, ma la si vive poco. Tutti la vorrebbero, ma troppo pochi sono quelli che la cercano veramente. Sono guerre queste i cui scopi ed interessi ci superano, spesso guidate da motivi esclusivamente economici, di stato, di etnie, di idee politiche divenute così assolute e violente da seminare crudeltà, brutalità, rabbia, vendetta.
E proprio davanti a tanta violenza che la pace diventa un anelito sperato, un traguardo che tutti attendono, una speranza che tutti desiderano diventi presto realtà. Ma la pace non è solo assenza di guerra, stop all’uso delle armi, è qualcosa di molto più profondo. La pace è un desiderio innato nel cuore di ogni uomo in quanto creato da Dio che è la fonte e l’artefice della pace vera, frutto di giustizia, di verità e di amore.
Ma oggi fin dal primo momento del concepimento l’essere umano vive il dramma dell’accoglienza o del rifiuto, dell’egoismo o dell’amore, della vita o della morte. Sì, la guerra prima di essere un conflitto fuori di noi, è un tumulto inferiore, un travaglio tra mente e cuore, tra l’essere e l’avere, tra il fare ed il possedere, tra accogliere e rifiutare. La prima guerra oggi si delinea già lì, all’origine della vita umana.
È il rifiuto della vita che indica il rifiuto di Colui che la dona: il mondo oggi rinnega Dio, e rinnegando Lui, uccide l’uomo. Quando l’uomo non prende coscienza di essere stato creato ad immagine e somiglianza del proprio Creatore, quando non sviluppa la religiosità che costituisce la sua vera natura e non ricerca il rapporto con Dio ed il confronto con la Sua Parola, ma anzi lo esclude o gli è indifferente, rifiuta Colui che può dargli la pace vera.
Le guerre che devastano tante, troppe parti del mondo, non sono altro che l’espressione ingigantita delle lotte che vive il cuore dell’uomo, nel quale si accumulano sentimenti di vendetta, di rancore, di amarezza, di paura, di ansia, di dubbio, di rifiuto verso se stessi e verso gli altri. Allora i rapporti con la propria moglie o il proprio marito, i rapporti professionali e sociali, diventano causa di lotta e di divisione.
La guerra è solo la punta di un iceberg molto più profondo; essa nasce dove non esiste la misericordia, il perdono, la comprensione reciproca, dove ciascuno vuole prevalere sull’altro perché convinto di avere ragione e intanto si crea la divisione, l’opposizione. Si lotta in nome della giustizia, mentre per Dio la forma più perfetta di giustizia è la misericordia.
Mi rivolgo soprattutto alle famiglie, ai genitori, ai figli, ai giovani, invitandoli a preferire la vita, il dialogo, l’amicizia, la gioia, il sorriso, la fiducia ed il perdono piuttosto che l’avere “ragione”. La pace nasce da un cuore libero dall’odio: perdona e avrai la pace. Questo stile è frutto di un cammino intelligente di autocontrollo, di onestà, di verità e di rispetto di se stessi e degli altri alla luce del Vangelo.
Penso che tutti noi che vogliamo sinceramente la pace, dobbiamo interrogarci sulla qualità della nostra fede, della nostra preghiera, del nostro servizio e del nostro amore al prossimo. Credere significa fidarci fortemente e pienamente di un Altro che guida la nostra storia e la storia del mondo, che rimane fedele all’uomo e continua la Sua attività di Amore misericordioso verso i Suoi figli.
Dio ha mandato ed ha lasciato il Suo unico figlio in mezzo a noi per farsi carico della miseria umana, e la guerra si è scatenata anche contro Gesù che è pienezza di innocenza totale, di bontà, di dono, di santità, Colui che ha fatto e vuole il bene di ognuno. Lui è il nostro modello. Tutti coloro che coscientemente e volontariamente escludono l’autore della Pace, il Re della Pace, della Misericordia e dell’Amore, sono “bombe” potenziali ovunque si trovano.
La pace non è frutto di soli sforzi umani ma un dono che Dio concede a coloro che la desiderano, la chiedono e si impegnano a costruirla dentro di loro e attorno a loro. Chiediamola gli uni per gli altri uniti al cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace e di Misericordia. Nulla è impossibile a Dio!
Madre Elvira
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