Donna ecco il tuo figlio
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Sul Calvario la fece madre perché praticamente Essa era la Redenzione. Nello spasimo del suo amore infinito, piagato da tutte le parti, Egli non dette immediatamente la vita all’umanità, ma dette la fecondità alla Madre. L’opera sua culminò in quella parola meravigliosa: “Donna ecco il tuo figlio”.
Dal Calvario non venne direttamente sulle creature la Redenzione, come dal padre non vengono direttamente i figlioli. Il padre è la vita, ma la madre è la fecondità; Gesù Cristo spasimò per fecondare divinamente Maria di tutti i frutti dell’umano riscatto; e difatti, quando egli l’ebbe fatta madre, si sentì senza vita e gridò: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
È un mistero mirabile: nell’eccesso del suo amore tutta la vita sua l’aveva data a Maria; aveva riversato in Lei la divina potenza di tutta la generazione futura, si era esaurito, si trovò vuoto, gridò nello spasimo dell’abbandono, perché aveva vuotato in Maria la piena che sgorgava da Lui, e si trovò inaridito come fiume la cui sorgente è deviata.
Per questo gridò: “Ho sete, era l’inaridimento, dell’amore che non trovava in Sé più stilla di vita; era la pianta che aveva dato il frutto e si era disseccata; la Redenzione era tutta in Maria, è tutta in Maria. È un assurdo ricercarla direttamente nel Cristo che per amore di Maria s’è disseccato. Solo così si può intendere come le grazie si attingono tutte dalla Vergine SS. e come da Essa ci viene ogni bene.
Don Dolindo Ruotolo
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