Dignità e missione della donna – II parte
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Quando parliamo di diversità fra uomo e donna, ciò non significa una necessaria e quasi implacabile opposizione. Nello stesso racconto biblico della creazione, la cooperazione dell’uomo e della donna viene affermata come condizione dello sviluppo dell’umanità e della sua opera di dominazione sull’universo: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela» (Gen 1,28). Alla luce di questo mandato del Creatore, la Chiesa sostiene che «la coppia e la famiglia costituiscono il primo spazio per l’impegno sociale dei fedeli» (CL 40). Su un piano più generale, diciamo che l’instaurazione dell’ordine temporale deve risultare dalla cooperazione dell’uomo e della donna.
Ma dal testo successivo della Genesi risulta altresì che nel disegno divino la cooperazione dell’uomo e della donna doveva attuarsi, su un piano superiore, nella prospettiva dell’associazione del nuovo Adamo e della nuova Eva. Infatti nel «Protovangelo» (cf. Gen 3,15) l’inimicizia viene stabilita fra il demonio e la donna. Prima nemica del maligno, la donna la prima alleata di Dio . In quella donna possiamo riconoscere, alla luce del Vangelo, la Vergine Maria. Ma in quel testo possiamo anche leggere una verità che concerne in genere le donne: esse sono state promosse, dalla scelta gratuita di Dio, a un ruolo primario nell’alleanza divina. Di fatto lo si discerne nelle figure di tante sante, vere eroine del regno di Dio; ma anche nella storia e nella cultura umana l’opera della donna a servizio del bene ha la sua dimostrazione.
In Maria si rivela pienamente il valore attribuito nel piano divino alla persona e alla missione della donna. Per convincersene, basta riflettere sul valore antropologico degli aspetti fondamentali della mariologia: Maria è «piena di grazia» dal primo momento della sua esistenza, sicchè è preservata dal peccato. Manifestamente il favore divino concesso con abbondanza alla «benedetta fra tutte le donne», e da Maria si riflette sulla stessa condizione della donna, escludendone ogni inferiorità .
Maria viene, inoltre, impegnata nell’alleanza definitiva di Dio con l’umanità . Ha il compito di dare il consenso, in nome dell’umanità , alla venuta del Salvatore. Questo ruolo supera tutte le rivendicazioni anche più recenti dei diritti della donna: Maria è intervenuta in modo sovreminente ed umanamente impensabile nella storia dell’umanità , e con il suo consenso ha contribuito alla trasformazione di tutto il destino umano.
Ancora: Maria ha cooperato allo sviluppo della missione di Gesù, sia col darlo alla luce, allevarlo, stargli accanto negli anni della vita nascosta; sia poi, durante gli anni del ministero pubblico, col sostenerne in modo discreto l’azione, a cominciare da Cana, dove ottenne la prima manifestazione del potere miracoloso del Salvatore: come dice il Concilio, fu Maria che indusse, con la sua intercessione, Gesù Messia a dare inizio ai miracoli. Soprattutto, Maria ha cooperato con Cristo all’opera redentrice, non solo preparando Gesù alla sua missione, ma anche unendosi al suo sacrificio per la salvezza di tutti.
La luce di Maria può espandersi, anche oggi, sul mondo femminile ed abbracciare i vecchi e nuovi problemi della donna, aiutando tutti a capirne la dignità e a riconoscerne i diritti. Le donne ricevono una grazia speciale; la ricevono per vivere nell’alleanza con Dio a livello della loro dignità e missione. Esse sono chiamate a unirsi a modo loro – in un modo che eccellente – all’opera redentrice di Cristo. Alle donne spetta un grande ruolo nella Chiesa. Lo si capisce in modo particolarmente chiaro alla luce del Vangelo e della sublime figura di Maria.
Giovanni Paolo II
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