Difesa del diritto all’obiezione di coscienza per i medici italiani
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All’inizio di giugno, potrebbe essere approvata una sostanziale modifica del codice deontologico della professione medica, che rischia di compromettere in modo decisivo il diritto di ciascun medico a operare secondo i dettami della sua coscienza e ad astenersi da pratiche e procedure ritenute immorali.
Ecco tre dei punti più critici della nuova bozza del codice deontologico in discussione al momento:
1) Il testo attuale prevede la possibilità, da parte del medico, di astenersi da una prestazione che violi “il suo convincimento morale o scientifico”. Con la nuova formulazione (“convincimenti morali e scientifici”) si sostituisce la congiunzione disgiuntiva “o” con “e” e quindi si rischia di impedire l’obiezione di coscienza su basi esclusivamente morali.
2) Si elimina la clausola della gravità e dell’immediatezza del danno recato al paziente come limite all’obiezione di coscienza, il che comporta la potenziale illegalità di qualunque astensione vagamente “dannosa” a parere del paziente. Non è difficile prevedere che questo potrebbe accadere soprattutto in caso di obiezione nei confronti di pratiche abortive.
3) Il medico non ha più solo l’obbligo di fornire ogni utile informazione e chiarimento, ma anche quello di assicurarsi che il paziente possa fruire di quella stessa pratica che egli ritiene immorale.
In generale, le modifiche sembrano portare a una restrizione e a una limitazione del diritto all’obiezione di coscienza. Questo approccio tradisce l’idea, degna del peggior statalismo, secondo cui l’obiezione di coscienza è un ostacolo o un “lusso” dei medici, da circoscrivere il più possibile o quantomeno da sopportare, e non un diritto fondamentale da rispettare.
Ogni volta che un cittadino firmerà questa petizione
(http://www.citizengo.org/it/7086-nessuno-tocchi-il-diritto-allobiezione-di-coscienza), il nostro sistema invierà un messaggio di posta elettronica al dottor Amedeo Bianco, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, contenente il messaggio riportato sulla destra nellapagina della petizione, che espone gli argomenti contenuti nei tre punti precedenti.
Vi invitiamo, se lo desiderate, a partecipare a questa petizione. Dopo averla firmata, è importante che la condividiate con i tuoi contatti di posta elettronica, i tuoi amici di Facebook e i tuoi follower su Twitter, così da aumentare il numero di persone coinvolte in questa iniziativa e le sue possibilità di un successo concreto.
L’obiezione di coscienza per i medici permette a questi ultimi di operare secondo le proprie convinzioni etiche e di astenersi da pratiche ritenute contrarie ad esse. Una restrizione di questa possibilità rappresenterebbe un’inaccettabile costrizione e un’aperta violazione di un diritto legalmente riconosciuto in nome di fantomatici “nuovi diritti” (ad esempio il diritto ad abortire, e più avanti forse il diritto all’eutanasia), assolutamente sconosciuti nel nostro ordinamento giuridico e lesivi dell’idea secondo cui ogni vita umana, dal concepimento alla morte naturale, possiede pari dignità.
Grazie per aver letto questo mio messaggio e per la tua partecipazione nelle nostre iniziative.
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