Dicembre
Questo articolo è stato già letto2081 volte!
Sulla pieve, laddove volò il rondone,
una luminaria scende
per annunciare Natale.
Un bimbetto al chiuso
(perché il freddo punge)
aspetta le bianche falene.
La bora aggiusta i mulinelli,
un barattolo vuoto ha messo i piedi:
si sposta zigzagando sull’asfalto.
Sottile è lo strato di ghiaccio
in una grossa pozzanghera.
Il passero dovrà cercare l’acqua altrove.
Tremano i rami dei platani spogli,
diversa la magnolia: stringe il suo verde
dove rannicchiati passano la notte
chi all’addiaccio dorme
con il capino sotto l’ali.
Chi è solo pensa che si faccia l’alba,
magari infagottato quanto basta
dentro agli acciacchi dell’età.
Farebbe a metà la sua coperta
con chi per soffitto ha le stelle.
È così strano il mondo in cui si vive.
Chi ha troppo non s’accontenta,
chi non ha nulla, nemmeno tiene voce
per fare udire alla fine
la sua liberazione.
Mery Turcato
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.