Dialoghi sulla Fede – XVI
Questo articolo è stato già letto1085 volte!
+ Vecchio amico Fotone, ci hai dato un’altra tua perla … . Grazie. Il tuo discorso matematico è fantastico: se i nostri corpi risorgessero su questa terra ci starebbero stretti. Ma la Bibbia non dice i nostri corpi nè cosa faranno nè DOVE vivranno felici: dice solo che questo STATO di felicità perfetta esiste, e sarà donato a tutti quelli che davvero lo meritano.
Anzi – come ha fatto notare Altramafalda – in molti passi si parla di spazio “infinito”, di “cieli nuovi e terra NUOVA”. Di un regno che insomma – tanto per rispondere al tuo simpatico ragionamento numerico – potrebbe benissimo essere “più largo”. Quanto Dio tu lo puoi modificare a piacimento come la favola di capuccetto rosso, mi permetto di osservare che non è affatto così. Tu puoi modificare la favola di capuccetto rosso come vuoi, appunto perchè è una “FAVOLA”: interamente frutto della fantasia (che quindi, dalla fantasia, può essere modificata). Il mondo in cui viviamo invece, è una realtà CONCRETA, REALE: non è frutto della nostra mente. Questa REALTA’ non può essere stata creata dal nulla, perchè – come tu stesso hai ammesso – “il nulla non può creare niente”. Quindi la possibilità che sia opera di un Creatore è PIU’ logica: non è l’unica possibilità pensabile, ma è la PIU’ logica.
Allo stesso modo le ingiustizie che gli uomini nel mondo subiscono, non sono “favole”, frutto della nostra fantasia: sono anch’esse realtà concrete, reali. E quindi la possibilità che ci sia un Giudice perfetto è PIU’ giusta, rispetto alla possibilità che sfruttatori e sfruttati facciano la stessa fine, scomparendo nel nulla. Quella del Giudizio Perfetto allora non è l’unica possibilità pensabile, ma è la PIU’ giusta. E quindi la più logica.
Uomini come voi allora, che portano dentro il desiderio di Giustizia, – anche se non riuscite ad ammetterlo – STANNO PORTANDO DENTRO DIO. Lo so, è dura ammettere la Sua esistenza (soprattutto se si è stati educati a pensare a Dio come ad un essere inventato e “capriccioso”), ma la vostra sete di giustizia sarà saziata solo quando troverete il coraggio di farlo. Se cercate veramente la Giustizia, sappiate che l’avete trovata … : DISSETATEVENE ! I preti saranno antipatici e presuntuosi (un pò come me), ma oggi – che è domenica – possono darvi la possibilità di “abbracciare” realmente il Corpo di Cristo: Vera Giustizia. SFRUTTATELA ! Buona domenica a tutti. Antonio.
+ Per la miseria, non posso lasciarvi un attimo .. vi siete proprio scatenati ! Mi unisco ai complimenti degli altri ad Altramafalda: se hai letto tutti i messaggi di questo forum, sei davvero la nostra “eroina”. Non sono però d’accordo con te con la frase: la fede “o ce l’hai o non ce l’hai”. Noi siamo abituati a credere che i sentimenti (l’amore, la fede, ecc.), ci cadano per così dire dal cielo: in una parola “non dipendano da noi”. Non ne siamo responsabili. Per fortuna invece non è così. Se io amo o odio una persona, sono fedele o tradisco (mia moglie o il mio Dio), dipenderà anche da me? Certo, spesso i sentimenti spuntano nel nostro cuore come funghi, ma poi sta a noi valutarli: accettarli o rifiutarli.
Anche la fede allora, certo è “un dono”: ma sta a noi accettarlo o rifiutarlo. La fede insomma non è statica, ma è frutto di una ricerca, un cammino (il famoso “cammino” di fede). Ed il motivo per cui mi sono tanto ostinato in questa discussione, è perchè voglio stimolarvi a compierla, questa ricerca: e soprattutto perchè so che in questo modo cammino e cresco anche io.
La fede non ha bisogno di ragionamenti logici? Lei non lo so, ma io sì. Se non fosse così, “credere” in Dio sarebbe come credere a Babbo Natale o a Capuccetto Rosso (come dice Fotone), cioè una semplice operazione di fantasia. Dio invece è qualcosa di diverso: certo la Sua esistenza non è tangibile, quindi non è dimostrabile scientificamente. Ma è – come ho tentato di dimostrare – una cosa molto molto logica. Comunque certamente molto più logica dell’ateismo.
Quanto alla “staticità” della Chiesa, in parte sono d’accordo, in parte no. Spesso su alcune questioni (in particolare quelle sessuali), certo la Chiesa è rimasta “arroccata”. Ma questo è un buon motivo per abbandonarla? E così dimenticarsi di Dio? Buttando con l’acqua sporca anche il Bambino? E la nostra felicità di “esseri amati da Dio”?
A volte però la Chiesa, anche sulle questioni morali più controverse, ha ragione. Vi sembra giusto ad es., che un uomo abbia il pieno diritto di lasciare la sua famiglia ed i suoi bambini e andarsene con un’altra? Eppure per la morale comune, questo è un suo pieno diritto. E quei poveri bambini? Non hanno diritto ad avere un papà ed una mamma che si amino? Non hanno diritto ad una famiglia unita? Voi mi direte: “ma se non l’ama più”! E questo da chi dipende: dal cielo? Insomma, si torna a quel pericoloso discorso secondo cui noi non c’entriamo niente con i nostri sentimenti. Non dipendono da noi. Ho sfasciato la mia famiglia e dilaniato il cuore dei miei bambini: ma io che c’entro? La Chiesa (che pure è “arroccata” su molte cose) è rimasta l’unica a difendere quei bambini … mi spiace ma è così.
+ La legge morale “fissa” che non cambierà mai (sarete d’accordo con me) è quella che la Bibbia chiama Legge di Cristo (o Legge dell’Uomo o Legge dell’amore): non fare agli altri uomini, quello che non vorresti fosse fatto a te. Sulla questione dei bambini, una volta ho letto su un giornale di un uomo che aveva accoltellato il figlio. Lui si discolpava dicendo: “Sapete, non lo sopportavo più. Succede … Anzi io volevo tirargli una revolverata, ma mi sono trattenuto. Ed ho deciso di dargli solo una coltellata. Non avevo altra scelta!”. Forse questa è una giustificazione plausibile?
Spesso noi facciamo lo stesso assurdo ragionamento col divorzio: “Sopportare liti continue sarebbe per i bimbi come una revolverata, allora che facciamo? Divorziamo … e gli tiriamo una bella coltellata!”. Il divorzio senz’altro è una soluzione per i genitori, ma per i figli (che vivono DEL rapporto tra i genitori) non lo è affatto! E allora qual’è la soluzione? Non è giusto i figli, nè prenderli a revolverate (liti continue, ecc.), nè a coltellate (divorzio). C’è una terza via che è l’unica rispettosa anche dei loro diritti: tornare ad amarsi, rispettarsi. Veramente, sinceramente. E questo non dipende dal cielo: dipende da noi. Piuttosto che cambiare il mondo, è molto più facile cambiare se stessi! E soprattutto è molto più giusto per i bambini … Un saluto a tutti, in particolare ad altramafalda (la nostra eroina).
Antonio.
+ Innanzitutto voglio dare un saluto affettuosissimo a Sentinella, che nei suoi interventi è sempre così sintetico ed illuminante. Debbo confessare che probabilmente se qui non ci fosse lui (a non lasciarmi solo contro tutti), non ce l’avrei fatta a portare avanti questo forum. Sei davvero una “sentinella”: parli poco, ma quando parli ci salvi. Lo penso davvero.
Alla carissima Altramafalda invece dico che ti chiamavamo “eroina” per scherzo, senza sapere che invece – essendo rimasta sola con due bimbi, lasciata dal marito – eroina lo sei davvero. Devi permettermi però di farti un appunto: non offenderti, ma tu sei davvero in grave colpa. Sì la tua colpa tua – scusami – è molto molto grave. Ed è una sola: quella di FARTI TROPPI SCRUPOLI ! Che cosa aspetti a tornare a fare la comunione? Ad “abbracciare” il Corpo di Cristo? Lui viene ogni domenica a Messa ad abbracciarti, e tu che fai? Gli giri le spalle? Tu – mi pare – ti rimproveri di non essere stata una moglie “perfetta” (e chi può dire di esserlo?), ma la vera grave colpa non è questa (nessuno di noi è perfetto), ma quella di cui parla Gesù Cristo domenica prossima: “chiunque lascia sua moglie E NE SPOSA UN’ALTRA commette adulterio”. Chi sta con un’altra: tu o lui? Mi sembra lui: allora vivi serena, tu qui sei solo la vittima.
Certo, a volte anche i bambini – come tu dici – desiderano la pugnalata del divorzio, ma solo perchè gli si pone come UNICA alternativa una revolverata: le liti continue. Tu che preferiresti, una pugnalata o una revolverata? Ma non sono entrambe due violenze? Credimi, nessun bambino può accettare – sotto sotto – la separazione dei genitori. Per loro, “il papà” è colui che vuole bene a mamma, e “la mamma” è colei che vuole bene a papà. Da quel rapporto sono nati, di quel rapporto si alimentano, e per loro non può essere mai “normale” vederlo spezzato.
Il tuo problema vero allora, secondo me non è se sei in colpa o no (mi sembra ovvio che non lo sei), ma se lo saresti mettendoti con un altro. Tuo marito andando con un’altra ha tradito la sua famiglia ed i suoi bambini. Se tu ti metti con un altro, fai o no un pò la stessa cosa? Non dico di sì (secondo la Chiesa sì), sto solo ponendo il problema. Certo, se non ci fossero i bambini non ci sarebbero problemi: lui mi ha lasciata, ed io sono libera. Ma quello che oggi non ci si vuole mettere in testa è che, quando si hanno dei bambini, il rapporto d’amore non è più una cosa “a due”. I bambini entrano in quel rapporto, nascono da quel rapporto, VIVONO di quel rapporto. Ora se i tuoi figli sanno che quel rapporto in un certo senso tu lo stai mantenendo virtualmente (non avendo altri uomini, continuando a considerarti sua moglie), non te ne sono nell’intimo grati? Vedere invece che anche la loro mamma si mette con un altro (come ha fatto papà), sotto sotto non li farebbe forse un pò dispiacere? Anche se non lo dicono? Non dico di sì. Non ho la risposta. Me lo chiedo anche io come voi. E lo chiedo io a te.
L’esperienza di Altramafalda comunque (e di questo invece ne sono certo), deve essere di monito per i componenti di questo forum che non hanno figli (che mi pare sono la maggioranza). PRIMA di metterli al mondo, stabilite con la vostra partner che mai e poi mai sceglierete come soluzione dei vostri futuri problemi il divorzio: perchè anch’esso è una violenza verso i piccoli. Se volete creare una famiglia felice invece, lasciatevi illuminare da ciò che dice Cristo: “Sposatevi con chi volete, quando volete, come volete, ma prima di mettere al mondo delle creature innocenti promettetevi entrambi che non farete mai due cose: 1) divorziare (è una pugnalata per i bimbi) 2) litigare in maniera non rispettosa (è una revolverata per i bimbi). Entrambe queste violenze sono evitabili: basta volerlo e soprattutto stabilirlo PRIMA.
I problemi – è vero – in una famiglia sono tantissimi, ma se si rifiutano già da prima queste due soluzioni (che non sono affatto soluzioni, soprattutto non lo sono per i bambini), tutti i problemi si superano. Prima di creare una famiglia allora, entrambi promettetevi di non rifugiarvi mai in queste due cose (per il bene dei vostri figli). Se non volete prometterlo in chiesa, promettetelo tra di voi: ma fatelo. Ed avrete una famiglia felice. Ve lo dice Colui che – come vedremo domenica prossima – la famiglia l’ha inventata! Un salutone a tutti. Antonio. Se vi interessa l’argomento, potete scaricare dal mio sito www.bellanotizia.it il mio breve articolo “Padre, madre e figli: nati per vivere uniti e felici” (sono solo due pagine, scaricabili nella sezione “I miei articoli”).
+ Tu non sei una semplice eroina: SEI UN MITO ! Non credevo esistessero più donne così. Davvero sei grande … NON MOLLARE !
Antonio Di Lieto- BellaNotizia
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.