Dialoghi sulla Fede – II
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PRIMA PARTE
CASO O CREATORE: LA FEDE E’ LOGICA ?
+ Voi mi chiedete cosa c’entra la fede con la logica? Provo a spiegartelo con una storiella:
IL MONDO NON PUO’ AUTOCOSTRUIRSI DA SOLO
Un giorno due amici trovano su un albero un orologio. Il primo osservandolo dice: “E’ bellissimo, i suoi ingranaggi sono perfetti. L’orologiaio che l’ha costruito è stato davvero bravo!”. Il secondo però osserva: “Ma a te chi ti dà la sicurezza che a costruirlo sia stato un orologiaio? I suoi pezzi non potrebbero essersi assemblati così per caso? Piano piano si sono trovati vicini l’uno all’altro: ed è nato questo orologio!”. Ed il primo: “No guarda, quello che dici è possibile solo teoricamente: ma non è una possibilità LOGICA!”. Ed il secondo: “E tu che prova hai per dire questo? L’orologiaio non l’hai mica visto! No, secondo me i pezzi di quest’orologio si sono trovati lì, insieme per puro caso. Senza nessun orologiaio!”.
Quale dei due amici ha ragione? Quali delle due possibilità è più LOGICA? Più razionale? Ovviamente ha ragione il primo. Il secondo crede ad una possibilità valida solo teoricamente, ma praticamente impossibile: che i pezzi di un orologio siano finiti lì per caso. E che l’orologio si possa essere autocostruito da solo: senza l’intervento di un orologiaio!
Bene, il mondo è come un orologio, un meccanismo i cui pezzi non funzionano a caso: ma rispondono ad una LOGICA. Il sole infatti non sorge ogni mattina? E gli organi del corpo umano (ma si potrebbero fare migliaia di altri esempi), non funzionano secondo un meccanismo? Non rispondono ad una LOGICA? Come i pezzi di un orologio? Ed allora come possono essersi AUTOASSEMBLATI da soli, essersi trovati lì per puro caso, senza l’opera di un Orologiaio?
E’ vero, voi mi direte, il mondo ha le forze in sé per camminare da solo, certo, ma anche l’orologio cammina da solo: nessuno però penserebbe che si sia AUTOCOSTRUITO da solo. E’ vero, il mondo non è perfetto (terremoti, cataclismi, ecc.), ma questo non è colpa di Dio (secondo la Genesi Dio l’aveva creato perfetto) e poi anche se un orologio non funziona perfettamente, questo non significa che si possa essere autocostruito da solo.
Insomma tra le due possibilità (il mondo è opera di un Orologiaio / i pezzi del mondo-orologio si sono trovati lì per caso) mi sembra ovvio che la prima è senz’altro la più LOGICA: la seconda resta una possibilità astratta, teorica, quindi insostenibile (di solito si sostiene solo – diciamo – “per ripicca” verso la Chiesa: non perché ci si trovi fondamento LOGICO).
Ovviamente la mia non è una prova IN SENSO SCIENTIFICO dell’esistenza di Dio (non è basata su esperimenti), ma resta comunque una prova RAZIONALE: perchè basata su un ragionamento LOGICO. Se qualcuno vuol controbattere lo faccia pure, ma vi supplico, lo faccia “centrando” la risposta. Cioè risponda a questo: “Perché il mio paragone fra il mondo e l’orologio non regge? Non sono entrambi due meccanismi organizzati? Che non possono essere opera del caso? Che non possono essersi costruiti da soli?”. Chi vuole approfondire questo discorso può vedere la puntata del telefilm “Il Tocco di un angelo” dove ho sentito questa storiella (scaricabile da www.bellanotizia.it/iltoccodiunangelo.htm). Vi prego, non prendetela come una sfida, ma come una voglia di ragionare insieme: con rispetto.
+ Ringrazio molto Nicola e Sandinista per aver risposto al mio invito, anche se più o meno allo stesso modo (non a caso sono fratelli!). Con molto affetto nei loro confronti mi permetto di far notare che – magari inconsapevolmente – hanno cambiato argomento. Infatti io stavo cercando di ragionare su questa domanda: “Perchè l’esistenza di un Dio è l’unica possibilità LOGICA per spiegare la nascita del mondo?”. Avevo dato questa risposta: “Perché i pezzi del mondo, come quelli di un orologio, non possono essersi ritrovati lì insieme per caso”.
Di fronte a questo ragionamento LOGICO loro che hanno fatto? Hanno evitato di affrontarlo ponendo una domanda DIVERSA: “Chi mi dice che questo orologiaio è Cristo, il dio cattolico (Sandinista)? E non Allah o Manitù (Nicola)?”. Io vi dico: perché cambiate argomento? Io non volevo dimostrare che l’Orologiaio è il Dio cattolico, io volevo dimostrare che UN DIO ESISTE. Non volevo affrontare l’argomento di quale religione sia migliore: volevo solo dimostrare che l’ateismo ha torto.
Insomma Sandinì, hai ragione che “il mio esempio non prova l’esistenza di Cristo (del Dio cattolico)”, ma prova l’esistenza DI UN DIO. Dimostra che il mondo orologio non può essersi assemblato per caso: e quindi che un Dio esiste. Se credi che sia logica anche la possibilità che non esista (e quindi che i pezzi del mondo siano capitatì lì per caso), dimostrami PERCHE’ questa tua convinzione è logica (come ho fatto io con la mia). Non basta affermare “non ci credo”, “Dio è un invenzione dell’uomo”, bisogna dimostrare PERCHE’: perchè il mio esempio non calzerebbe. Almeno provaci.
Quanto alla domanda di Nicola: “E l’Orologiaio chi lo ha fatto?” la risposta è molto semplice: “E’ sempre esistito, è eterno: quindi non lo ha fatto nessuno”. Quanto invece all’altra domanda posta (“l’orologiaio chi è? Manitù? Allah?”), anche qui la risposta è molto semplice: l’Orologiaio alcuni lo chiamano Allah, altri Manitù (?), altri Jahvè, e tutti i popoli della terra in tutti i tempi hanno cercato GIUSTAMENTE di percepire il suo amore attraverso le religioni (che sono una cosa utile ed indispensabile per percepirlo). Poi ad un certo punto questo Orologiaio ha mandato sulla terra Suo Figlio, eterno come Lui, con il quale aveva creato il mondo (se non sbaglio Alfrè tu lo confondi col Padre, come se Padre e Figlio fossero la stessa persona, se vuoi scrivimi a scarica il mio breve scritto “La Trinità: un Dio bellissimo!” da www.bellanotizia.it/scritti.htm).
Il Figlio di Dio – dicevo – scende sulla terra, si fa uomo e che fa? Fonda un’altra religione da aggiungere alle altre? Nossignore, lui non ha mai fondato un’altra religione: lui è sempre rimasto di religione ebraica, ha continuato a frequentare il tempio ebraico fino all’ultimo giorno. Allora che è venuto a fare? Non a fondare un’altra religione (ce ne erano già tante), ma a farci vedere COME si vive la religione. Ad insegnarci ad usare la religione come mezzo (certo indispensabile): ma non come fine.
Il Cristianesimo insomma non è una religione, ma è una META-RELIGIONE: ti insegna come vivere la tua religione. Come accadeva ai primi cristiani, si può diventare cristiani restando ebrei (ed in teoria restando mussulmani, o altro): basta ammettere che Dio (chiamato Jahvè, Allah, ecc.) ha mandato sulla terra Suo Figlio. Insomma questo Gesù incarna proprio gli ideali che tutti sogniamo: rispetta tutti gli uomini della terra, tutte le religioni. e le porta a compimento. Risponde proprio a quella esigenza di spiritualità UNIVERSALE di cui la nostra società (vedi New Age, Codice da Vinci, ecc.) ha bisogno.
Voi mi chiederete: ma se Cristo non voleva formare un’altra religione, perché allora i cristiani si sono staccati dal tempio, formando un’ALTRA religione? Non sono stati loro a volersi staccare dal tempio ebraico (la Bibbia dice chiaramente che loro inizialmente “frequentavano il tempio” – Atti 1), è stato il tempio a rifiutare la possibilità di un Figlio di Javhè: ed a cacciarli. Allora, visto che il discorso di Gesù pur essendo meta-religioso non rifiuta la religione anzi parte da essa, i cristiani dovettero creare una loro religione a parte, con i loro riti. Ma questi riti – anche se sono indispensabili per farti percepire l’esistenza di Dio come quelli delle altre religioni – di per sé non ti salvano: è il modo CRISTIANO di viverli che ti salva.
Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi. Avete ragione, sono stato ancora una volta troppo lungo. Vi prego però di prendere posizione: se secondo voi il mio esempio non calza non dite semplicemente “secondo me non è così”: ditemi PERCHE’ sarebbe illogico. Se invece siete d’accordo con me, abbiate l’onestà intellettuale di rivelarlo: ve lo dico perché so che l’onestà intellettuale non vi manca.
+ Caro Giacco, innanzitutto permettimi di ringraziarti per aver voluto rispondere al mio appello, ed ancor di più per averlo fatto in maniera molto ben “centrata”. Hai fatto due osservazioni (una su Dio ed una sulla religione) molto pregnanti. La tua osservazione su Dio è indice di onestà intellettuale, perché hai ammesso che “probabilmente” il mondo non può che essere opera di una “Entità” divina. E’ davvero un passo avanti, nei nostri discorsi. Poi però poni un’altra questione: questa “Entità” divina che ha necessariamente creato il mondo, com’è? E provi a dare questa risposta: a creare il mondo potrebbe non essere stato un Dio personale che ci ama (come dicono le tre grandi religioni monoteiste), ma “una legge fisica”.
Bene, allora alla storiella dell’orologio possiamo aggiungere un terzo uomo chiamato Giacco, che incontrando i due amici che stanno discutendo su come si è assemblato l’orologio, interviene e dice: “I pezzi di quest’orologio potrebbero essere stati assemblati non dal caso nè da un orologiaio, ma forse da una legge fisica (?)”. Scusa, ma questo non equivale a dire che “si sono assemblati da soli”? In virtù di qualche “legge fisica” a loro interna? Non è anche questa una possibilità teorica, astratta, molto simile a quella di chi diceva che l’orologio si era assemblato da solo? La differenza sta nelle parole, ma il concetto sostanzialmente è quello. Certo anche il mondo – come l’orologio – si muove da solo, in virtù della sua “legge fisica”, ma questa “legge fisica” come è partita? Non può certo essersi autocreata! I pezzi del mondo-orologio allora, non possono che essere stati assemblati da un Orologiaio (un Dio personale che ci ama). L’unica possibilità logica è questa.
Ma veniamo ora a quello che hai detto sulla religione. E’ ovvio che, visto che questo Dio non ci telefona, per poter percepire il Suo amore abbiamo bisogno di una religione che ce ne parli: e ci ricordi che esiste. Per questo quando dici che le religioni “hanno poco a che fare” con Dio, scusami ma sbagli: esse ci ricordano che esiste e quanto ci ama. Hai detto niente? Hai invece ragione quando dici che non ritieni opportuno ingabbiarti in dei “precetti religiosi”. Io ho mai detto che dovresti per forza rispettare tutti “i precetti religiosi” della Chiesa? Anzi ho detto che dobbiamo fare come Gesù con il sabato: se violare quel precetto non fa male a nessuno, possiamo violarlo (purchè non facciamo del male a nessun uomo). A quelli che lo accusavano di aver guarito un uomo di sabato, lui rispondeva: “Gli ho fatto del male? Ho rispettato quell’uomo?”. Quelli rispondevano: “Ma tu non hai rispettato il sabato!”. E Lui: “Ma ho rispettato l’uomo: il sabato è per l’uomo e non l’uomo per il sabato!”.
Lui cioè ci ha insegnato a rispettare solo le leggi religiose che tutelano l’uomo, non tutte. In questo senso il Suo modo di vivere la religione è tutt’altro che ingabbiante: è la religione della libertà. Non nel senso che sei libero di fare quello che ti va (anche di far del male), ma nel senso che sei obbligato solo ad una cosa: amare e rispettare tutti gli uomini (non necessariamente a rispettare tutti i “precetti religiosi”). Quello che avevo detto io invece, non era di rispettare necessariamente tutti i “precetti religiosi”, ma di amare e frequentare sempre la chiesa: perché è l’unico mezzo che abbiamo per poter percepire l’amore di Dio.
Quanto al “giudizio finale” è ovvio che se tu credi a storielle tipo “il mondo-orologio si sarà costruito da solo (o si è assemblato in virtù di una sua “legge fisica”, che è la stessa cosa), e quindi rifiuti il suo amore, come pensi di poterne godere in futuro? Non è Dio che ti punisce, sei tu che ti punisci: perché rifiuti il Suo amore. Quell’amore che solo la religione può aiutarti a percepire! Un saluto affettuoso Antonio.
+ Scusami Fotone, ma credo che tu non sia riuscito a smontare il mio paragone: ti ringrazio comunque di averci provato. La distanza del sole dal mondo è un po’ come la distanza tra le lancette dell’orologio, proprio perché questa distanza (come tu stesso dici) è calibrata al millimetro, è difficile che sia stata decisa dal caso: non può che essere stata voluta da un Orologiaio divino. Insomma l’elemento che hai introdotto (la distanza tra il sole e la terra) è un elemento che non smonta, anzi rafforza il mio paragone: il mondo è un orologio in cui la lancetta-sole e la lancetta-terra sono perfettamente calibrate, e quindi devono necessariamente essere state calibrate da Qualcuno.
Un’altra cosa. Tu dici: possiamo credere l’esistenza dell’Orologiaio solo “per FEDE, perché non lo vedremo mai”. Scusa, il primo uomo della storiella forse l’orologiaio l’ha visto? Eppure deduce che non potendosi essere assemblati quei pezzi per caso (o per legge fisica, comunque da soli), non possono che essere stati assemblati da un Orologiaio. Insomma, anche l’obiezione che tu fai che l’Orologiaio “non si vede” – perdonami – non smonta il mio paragone (anzi nel mio paragone è contenuta). Fin quando cioè non riuscirai a demolire il mio paragone, la tua affermazione: “la logica non può essere di supporto alla fede” resta gratuita, bella ma indimostrata.
Il fatto poi che “Darwin e Galileo non erano molto simpatici alla Chiesa” non c’entra col mio paragone: io non ho mai detto che la Chiesa non sbaglia mai (quel primo uomo può aver detto anche cose sbagliate su altri temi): ho detto solo che la chiesa (il primo uomo della storiella) dice la verità sull’esistenza di Dio. Un’ultima precisazione, infine: io non ho detto che la fede è solo logica, ho detto che l’esistenza di Dio è l’unica spiegazione LOGICA dell’esistenza del mondo. E’ ovvio che poi noi abbiamo bisogno della fede per credere che questo Dio – non solo esiste – ma ci ama infinitamente. Grazie per il tuo intervento. Ciao. Antonio.
+ Scusa Fotone, forse io sono un po’ tonto, ma non riesco proprio a capire il tuo discorso. Tu dici che se il sole non fosse ad una certa distanza dalla terra (o il protone e l’elettrone non avessero l’identica carica) “il mondo non esisterebbe”: e noi “non saremmo qui” a chiederci chi lo ha creato. Scusa ma questo cosa c’entra col mio esempio? Grazie a Dio il “mondo esiste”, noi “ci siamo”, abbiamo “una testa”: perché non dovremmo chiederci chi ci ha creati? Il fatto che potremmo non esistere, non significa che non possiamo farci domande e trovare risposte. Anzi se siamo stati creati intelligenti, è proprio per farci queste domande: e cercare le risposte giuste.
Credo di aver capito invece a cosa alludi quando dici “il mondo non e’ perfetto (esistenza del male, ecc.)”. Tu sembra che dica: “Perché questo Orologiaio il mondo allora non l’ha fatto perfetto? Perché ci ha messo dentro tanta sofferenza? Allora non è poi così bravo: l’ha creato male? O addirittura è cattivo?”.
Provo a risponderti con una storia contenuta nel libro della Genesi che ti prego di prendere con grande serietà (di solito siamo portati a considerarla una storiella da bambini). La Genesi dice che Dio all’inizio aveva creato un mondo PERFETTO: era un Paradiso Terrestre dove regnava SOLO la felicità (Dio vuole solo questo: la nostra più totale felicità!).
Il mondo quindi all’inizio non era così, si è rovinato DOPO per colpa del diavolo e dei primi uomini (la mela è solo un simbolo di una colpa gravissima di cui non conosciamo la natura, forse volevano prendere il posto di Dio). Dio allora, che avrebbe dovuto distruggere i primi uomini, invece li ha perdonati ed ha fatto tornare il bene nel mondo (anche se è rimasto il male). Ed addirittura poi è stato così buono, che ha fatto un altro splendido Paradiso: dove il male non ci sarà più. Noi abbiamo rovinato il primo Paradiso e lui ce ne ha fatto un altro, per ridarci la possibilità di vivere felici per sempre: questo non mi sembra proprio un dio cattivo !
Concludo facendo una piccola altra precisazione. Io non nego che il mondo abbia delle “leggi fisiche” che lo fanno funzionare da solo senza bisogno di Dio (d’altronde anche l’orologio cammina da solo, senza più bisogno dell’orologiaio). Io mi soffermo sul momento in cui l’orologio COMINCIA la sua corsa, ed osservo che un orologio – anche se adesso cammina da solo in virtù di una sua “legge fisica” – non può aver COMINCIATO a funzionare costruendosi da solo (in virtù della stessa legge fisica che adesso lo muove), perché una legge fisica non può autocrearsi. Allo stesso modo il mondo – anche se adesso funziona da solo in virtù delle sue “leggi fisiche” – non può aver COMINCIATO la sua corsa costruendosi da solo (per opera delle stesse leggi fisiche che adesso lo fanno muovere), perché le leggi fisiche non possono autocrearsi.
A meno chè non si creda che il mondo sia sempre esistito, ma questo è smentito dalla scienza che ha dimostrato che l’Universo ha avuto UN INIZIO (il cosiddetto ‘big bang’). Rimane allora un’unica ovvia possibilità: i pezzi del mondo-orologio, essendo troppo bene assemblati per esserlo stati dal caso, e non potendo essersi autocreati ed autoassemblati da soli, non possono che essere stati creati ed assemblati da un Orologiaio.
Voi mi direte: allora perché tante persone rifiutano questa verità, se è così ovvia? Semplice, perché la Chiesa (come il primo uomo della storiella) è un po’ boriosa, antipatica, e quindi quasi per ripicca, per reazione contro di lei, gli atei (il secondo uomo) preferiscono credere una cosa assurda, pur di non dare ragione alla Chiesa. Insomma, io sono convinto che si diventa atei non per ragionamento: ma solo per ripicca ! Un saluto grande a tutti, in particolare a Fotone che è così gentile da continuare a discutere con me. Grazie a Dio il Fotone ed il Dilietone hanno ancora la stessa (grande) carica !
+ Caro Fotone, ti ringrazio perché mi sei venuto incontro, cercando di essere più chiaro. Ma l’esempio delle lettere secondo me va a mio favore, perché le lettere che “assemblano” il mondo sono miliardi di miliardi di miliardi (basta pensare alle strutture del DNA, all’immensità dei mari, alla complessità degli organismi viventi). Possibile che queste miliardi di miliardi lettere si siano trovate nella sequenza giusta per PURO CASO ?
+ Caro Giacco, quello che tu dici sul mio passaggio dal piano della logica a quello della fede, è vero. Però questo passaggio io lo avevo già evidenziato, quando in un precedente messaggio avevo scritto: “per credere che Dio non solo esiste (come dice la LOGICA) ma anche ci ama, abbiamo bisogno della FEDE”. In altre parole la LOGICA ci dice che Dio esiste, la FEDE ci dice che ci ama.
Insomma che Dio esiste è logicamente certo (perché un mondo così complesso non si può essere autocreato), ma a dirci Dio com’è – sono d’accordo – può essere solo la fede. Ora secondo me le possibilità “di fede” su Dio sono essenzialmente tre:
1 – Dio è una specie di “orco cattivo” che ci odia profondamente. Ha creato lui tutte le sofferenze nel mondo, perché gode nel vederci soffrire.
2 – Dio è un “grande menefreghista”: anche se magari ci ama, ci tiene a non farcelo sapere. Questo Dio vuole restare per noi – come tu dici – “qualcosa che non conosciamo”: esiste ma ci ha abbandonato.
3 – Dio è un “Papà buono”: e ci ama come figli. Non è stato Lui a creare le sofferenze: Lui aveva creato un mondo di sola felicità (e tornerà a farci vivere in un mondo così). Non se ne frega di noi, anzi fa di tutto per farci sapere che ci ama. Prima nel Paradiso terrestre ce lo diceva “faccia a faccia”, poi dopo che il mondo si è allontanato da Lui ce lo ha mandato a dire attraverso le religioni, finchè un giorno addirittura ha mandato suo Figlio per dimostrarcelo.
Certo, la scelta fra queste tre ipotesi non si può fare con la logica ma con la fede, non con la ragione ma con il cuore (lo ammetto). Ma la scelta va fatta, non si può evitarla dicendo: “tanto Dio potrebbe anche non esistere”, perché questa quarta ipotesi (di comodo) è stata già bocciata dalla logica (mi pare che il mio esempio nessuno sia riuscito veramente a smontarlo). E soprattutto sappiate che – qualunque delle tre ipotesi abbiate scelto – la vostra è pur sempre una scelta “di fede”, cioè non è “più ragionevole” delle altre. E comunque non illudetevi di potervi esimere dalla scelta, perché già il non voler scegliere significa scegliere la seconda (Dio non si fa conoscere, quindi se ne frega di noi: ci ha abbandonato).
Allora, credi nel “Dio orco cattivo”? Bene, un motivo in più andare in chiesa e cercare di tenertelo buono. Ti rifiuti adorarlo? Bene allora comincia a scappare, perché Lui è molto più potente di te e ti vuole molto molto male. Credi nel Dio “menefreghista e crudele”, che “non si fa conoscere” e ci ha lasciati soli? In fondo anche questo è un Dio cattivo: è un Padre che mette al mondo i figli e poi li abbandona. Certo tu puoi anche continuare a vivere “orfano” di Lui, ma come puoi perdonargli di averti creato e poi lasciato solo?
Perché non credere invece nel Dio “Papà buono” della Bibbia? Che ti ama e ti tiene tra le Sue braccia? Che ti ha creato perché ti vuole bene, e ti indica la strada per essere sereno in questa vita: e totalmente felice nell’altra? Certo, questa terza ipotesi non è migliore delle altre sul piano della logica (sono tutte e tre possibili), ma – sempre sul piano della logica – non è nemmeno inferiore alle altre due (anche le altre due sono scelte “di fede”, quindi “dogmi” non dimostrabili. Puoi forse dimostrare che dio non ci ama? Che veramente quello che i profeti hanno detto di Lui è falso?).
Insomma, ognuno non può non compiere la sua scelta “di fede”: è ovvio che se scegli il Dio “orco cattivo” sarai più spaventato, se scegli il Dio “menefreghista” sarai più solo, se scegli il “Dio Papà” sarai più felice. Visto che tutte e tre (anche le prime due) sono scelte “di fede”, dogmi indimostrabili, allora perché non scegliere la “fede dell’amore”: quella che può renderti veramente felice? …Un salutone a tutti. Possibilie che tra i molti visitatori del forum non ci sia nessuno che sia d’accordo con me? State tranquilli, qui i comunisti sembrano molto educati: non vi mangiano …
+ Carissimo Fotone “imperterrito”, ti ringrazio per la tua costanza. La prima parte del tuo discorso (quando dici: “se non facessimo parte del mondo, noi non potremmo chiederci chi l’ha creato, ecc.”) scusami ma non riesco proprio a capire cosa dimostra. Non voglio dire che non sai spiegarti, anzi ti ringrazio molto per avermi ripetuto il concetto più volte, ma a volte sai succede così: proprio non si riesce ad “afferrare”.
Sulla seconda parte del tuo discorso invece (quando dici che anche il mondo assemblato dal caso è una possibilità) in parte hai ragione, in parte no. Ricordi che dice il primo uomo della mia storiella, al suo amico che sosteneva che i pezzi dell’orologio si erano trovati insieme da soli per caso? Non gli dice: “Questo non è ASSOLUTAMENTE possibile”, ma gli dice una cosa un po’ diversa: “Quello che dici è POSSIBILE sì, ma SOLO TEORICAMENTE!”.
Insomma è vero che i pezzi del mondo POTREBBERO anche essersi assemblati per caso, come un romanzo che senza essere scritto da nessuno POTREBBE nascere dall’incontro casuale delle lettere dell’alfabeto. Ma questa possibilità (pur restando una possibilità) è astratta, teorica: l’altra invece (che il romanzo sia stato scritto da Qualcuno) è senza dubbio la possibilità più sensata, mille volte più logica. Come puoi mettere le due possibilità sullo stesso piano?
Sai, il tuo errore ha un nome ben preciso: “RELATIVISMO”. Significa che tutte le verità sono RELATIVE: tutte le affermazioni sono vere e sbagliate, perchè tutte le possibilità (per il fatto di essere possibili) vanno messe sullo STESSO piano. Invece, anche se non esiste la verità ASSOLUTA (IN ASTRATTO è possibile tutto ed il contrario di tutto), esistono le possibilità più logiche e quelle meno logiche.
E quindi in definitiva, che il romanzo del mondo sia stato scritto da Qualcuno (e non dalla combinazione casuale di milioni di lettere) resta senza dubbio la possibilità più sensata. Certo anche l’altra (quella del caso) resta una possibilità: ma non è certo la più logica.
+ Cari amici, non ho mai detto che quella del Creatore è l’”unica soluzione” immaginabile: ho detto che è l’unica soluzione logica. E poi non ho detto nemmeno che c’è bisogno anche della fede per capire che Dio esiste: ho detto che c’è bisogno della fede solo per credere che ci ama (per credere che esiste basta la logica). … Ah proposito, carina la storiella dei pezzi del mondo alla continua ricerca della “combinazione giusta”, e che A CASO dopo miliardi e miliardi e miliardi di tentativi, avendo a disposizione un “tempo infinito”, alla fine si trovano perfettamente “assemblati” PER CASO. Mi permetto però di fare tre osservazioni:
1) E Chi ha fatto capire loro, che finalmente avevano trovato la “combinazione giusta”? Che dovevano fermarsi, e non tornare a disporsi di nuovo a caso? Ci deve essere stato Qualcuno che ha detto a queste particelle: “Stop. Adesso avete raggiunto la posizione giusta!”.
2) E poi dove sono le tracce di tutti questi miliardi e miliardi e miliardi di tentativi “falliti”, svolti in un così grande “tempo infinito”? Dove sono i reperti che dimostrano che un tempo il sole stava nel mare, le stelle nelle montagne, e mani, gambe e fegati umani volavano in cielo, nella speranza un giorno di trovare PER CASO (?) la combinazione giusta?
3) Ed infine, come mai i tanti organismi viventi (animali, uomini, vegetali) hanno trovato la “combinazione giusta” PER CASO tutti insieme contemporaneamente? Come mai quando hanno trovato la “combinazione giusta” ad es. gli organi del corpo umano, poi non hanno cominciato a “disgregarsi” le parti del mondo “vegetale”? E poi quando magari hanno ritrovato l’armonia le parti del mondo vegetale, magari non si sono tornate a disgregare di nuovo le parti del corpo umano?
Se dico ad un computer di disporre su 200 pagine due miliardi di lettere A CASO, certo può capitare che su 200 pagine ci sia QUALCHE parola sensata, uscita fuori – appunto – dal caso. Se poi dico al computer di fare ancora un altro tentativo, rimescolando di nuovo tutte le lettere A CASO, certamente il caso formerà parole nuove, ma le parole vecchie si cancelleranno. Insomma, se i rimescolamenti avvengono sempre A CASO, anche se si svolgono in un “tempo infinito”, è impossibile che alla fine si riesca a scrivere tutto il libro PER CASO, perché ad ogni tentativo il caso farà uscire sì parole nuove, ma cancellerà le vecchie.
E comunque, anche se il CASO facesse uscire 200 pagine di parole sensate (?), come queste potrebbero collegarsi tra loro, fino a formare 200 pagine di frasi di senso compiuto PER CASO? (E non mi venite a dire che il mondo è meno complesso di un romanzo: io saprei scrivere un romanzo, ma non posso nemmeno immaginare quanti sono gli uccelli che adesso stanno volando in cielo!).
Insomma, l’INTERO romanzo del mondo, è troppo complesso per essere opera del caso: deve essere stato scritto necessariamente da Qualcuno. Siate sinceri, se qualcuno vi mostrasse un romanzo e sostenesse che non l’ha scritto nessuno, ma che sono state le lettere a trovare la loro “combinazione giusta” dopo “infiniti” tentativi, voi non lo fareste ricoverare? … Mi appello alla onestà intellettuale di tutti quelli che stanno leggendo questo forum: possibile che nessuno sia d’accordo con me, nel sostenere la cosa che a me sembra la più ovvia e logica del mondo? ‘Sto caso che costruisce il mondo intero a caso, e scrive un romanzo intero a caso, non vi pare che funziona poco a caso? …. ‘Sto caso ?
+ Scusami ma non conosco molto l’entropia, e soprattutto non capisco cosa c’entra col nostro discorso. Se vuoi spiegarmi tu molto sinteticamente cos’è e cosa c’entra, magari posso dirti cosa ne penso. Sul fatto che i nazisti abbiano commesso atrocità in nome di Dio, questo non è un buon motivo per fare di tutta l’erba un fascio ed allontanarsi completamente dalla religione: ad essere sbagliata infatti non è la fede in sé, ma il modo cattivo di usarla. Lo dimostra il fatto che quando la religione è usata bene, si riescono a fare cose eccezionali: basta pensare a quello che ha fatto Madre Teresa (e le migliaia di santi di tutte le epoche storiche). E non mi venite a dire che Madre Teresa sarebbe stata brava anche se non fosse stata credente. Lei lo diceva sempre: io tutto quello che faccio riesco a farlo perché prego, perché attraverso la religione mi affido al Signore. La fede quindi, se ben usata, non fa certo male: è sbagliato viverla in modo fanatico, ma è sbagliato anche allontanarsene completamente.
Provo a fare un altro esempio: di fronte allo scandalo di mani pulite, sarebbe giusto allontanarsi completamente dalla politica? O di fronte allo scandalo-Moggi, allontanarsi completamente dallo sport? Allora perché di fronte ad alcuni esempi di fanatismo religioso (come quelli che hai citato tu), dovremmo allontanarci completamente dalla religione?
+ Caro Sentinella, ti ringrazio moltissimo per il tuo intervento: non sapevo nemmeno che in questa lista ci fossero persone (oltre Nicola ed Alfredo) che ricevono settimanalmente le mie “libere” rielaborazioni sulla Bibbia. Caro Sentinella, mi trovo completamente in linea con quello che hai detto. E sì, perché è vero Fotone che Sentinella ha detto che “l’uomo si pone da sempre il quesito dell’esistenza di Dio”, ma poi ha anche detto che il fatto che mondo sia opera di un Creatore è “logicamente più razionale”, ed ha concluso dicendo che: “Dio solo poteva creare il mondo” (esattamente quello che sostengo io).
E mi trovo completamente il linea con te, Sentinella, anche quando dici che “solo grazie alla fede (e non alla logica) possiamo sperimentare la presenza di Dio”. Infatti io ho sempre detto che la logica ti fa capire solo che Dio esiste (il mondo non può essersi autocreato), ma non può farti SENTIRE la Sua presenza, il Suo amore. La logica insomma è come se ti dicesse: “Ehi, vedi che il mondo non può essersi autocreato da solo: che aspetti a buttarti nelle braccia del tuo Creatore?”.
A tal proposito vorrei dire un’altra cosa: di solito il non-credente quando sente frasi tipo “si può sperimentare l’amore di Dio solo per FEDE”, subito (come ha fatto Nicola) alza un muro e dice: “Io non ho fede, quindi sta cosa non mi riguarda!”. Come se la fede fosse un dono che lui non ha ricevuto. La frase “la fede è un dono” invece, non significa che alcuni lo ricevono ed altri no (Dio infatti ama tutti, quindi fa questo dono a tutti: solo che alcuni lo accettano ed altri no). La frase “la fede è un dono” in realtà significa un altra cosa: che noi non possiamo vantarci della nostra fede, perché non abbiamo meritato l’amore di Dio: perchè la fede è un regalo che noi abbiamo solo accettato. Scegliere di credere allora, di accettare o rifiutare l’amore di Dio, dipende SOLO da noi: e di questa scelta saremo responsabili (non potremo dire cioè: “Eh, ma io non ho ricevuto questo dono!”).
+ Caro Fotone, come al solito mi hai fatto dire cose che non ho mai detto. Non ho mai detto che “il mondo è perfetto” (semmai che lo era): ho detto solo che il mondo – anche oggi che non è perfetto – funziona sempre “secondo una logica”. Non ho mai detto poi – come tu mi fai dire – che la soluzione del Creatore è l’”unica soluzione” pensabile: io ho detto che è l’unica soluzione veramente realizzabile, logica, concreta (le altre soluzioni cioè sono solo elucubrazioni mentali, pensabili ma non realizzabili).
Vedi Fotone, io ho molta stima di te, perché hai pazienza e costanza. La Bibbia dice che “chi cerca trova” ed io sono convinto che se continuerai a cercare (e sarai disposto NELL’EVENTUALITA’ a cambiare idea, non tutti lo sono) scoprirai che la tua ipotesi del “Caso Creatore” è una ASTRAZIONE LOGICA: una “casata”. Certo, resta una possibilità, ma una possibilità IRREALIZZABILE.
Ti faccio l’ennesimo esempio: se io prendo i 1000 pezzi di un puzzle e li scaravento tutti a terra, può il puzzle comporsi da solo così per caso? Certo IN TEORIA è possibile, ma IN PRATICA no. Ed anche se io ripeto l’operazione – come dicevate voi – per un “tempo infinito”, le probabilità che il puzzle si possa comporre da solo per caso, non aumentano (perché se al primo lancio per caso si erano trovati vicini 2 tasselli giusti, al secondo lancio magari si troveranno vicini altri due, ma i primi due non più). Ma tu a questa mia obiezione ancora non hai nemmeno provato a rispondere (non puoi dire di aver “dimostrato” la tua tesi, se non provi a rispondere a tutte le obiezioni).
Magari se sei stanco (anche Fotone si stanca!) prendiamoci un paio di giorni di riposo e poi continuiamo, ma ti prego di non mollare. Qui non stiamo parlando di calcio o roba del genere: qui è in gioco la nostra vita. Ti rendi conto di come sarebbe grave il tuo errore, se avessi ragione io? Praticamente tu (ed altri come te), per credere a “storielle” come quella del puzzle di 1000 pezzi che si autocompone per caso solo scaraventando i pezzi a terra, dici un categorico “no” ALL’AMORE DI DIO in questa vita (correndo il rischio di non poterne mai godere nemmeno nell’altra). Vi rendete conto o no (come diceva Gesù) che state costruendo la vostra vita, la vostra casa sulla sabbia (il mondo-orologio che si assembla per caso)? Per lo meno pensateci, pensateci bene.
+ Scusa Fotone, innanzitutto ti voglio ringraziare: ormai la tua pazienza è proverbiale (non fai belle battute come Nicola e Sandinista, ma magari loro si mettessero a cercare come fai tu!). Fammi capire se ho capito bene quello che vuoi dire. Tu dici: uno lancia 1.000 tessere di un puzzle a caso (ok, ci sono), c’è una certa probabilità che diciamo 2 tessere giuste cadano vicine per caso (ok, ci sono). Poi dici letteralmente: “ora ne hai due accoppiate … c’è una certa probabilità che la terza che estrai sia quella giusta”, e così via. In pratica – se non ho capito male – tu vuoi dire che l’uomo lascia lì i due pezzi “accoppiatisi” per caso, prende gli altri 998, li ritira a caso, e prima o poi a caso si accoppierà il “terzo” pezzo giusto, e così via. Insomma andando avanti così, soprattutto se hai a disposizione un “tempo infinito”, alla fine il puzzle risulterà composto per intero. … E’ così? Più o meno ho capito?
Bene, permettimi di dimostrarti perché questa tuo esempio non funziona (anzi è a mio favore). Ok, l’uomo butta tutti i 1000 pezzi a caso, e per caso si trovano vicini 2 tasselli giusti (fin qui va bene). Poi però se quell’uomo agisse davvero sempre a caso, quei due pezzi giusti non dovrebbe lasciarli lì (e mettersi a ritirare solo gli altri 998), ma dovrebbe ritirarli TUTTI E MILLE. Il caso va a caso, non è intelligente, che ne sa lui che quei due erano accoppiati bene ed andavano lasciati?
Insomma il tuo esempio presuppone che questo qualcuno (che sta buttando i pezzi a caso) in un certo senso “guidi” il caso, che decida che i tasselli capitati giusti debbano essere lasciati lì: mentre debbono essere tirati di nuovo solo gli altri. Il tuo esempio insomma – per essere calzante – doveva prevedere che quell’uomo facesse le cose veramente e sempre a caso (senza una logica): cioè che ritirasse ogni volta sempre TUTTI E MILLE I PEZZI. Ma così facendo, anche avendo a disposizione un “tempo infinito”, non avrebbe mai finito il puzzle per intero (perché ogni volta doveva ripartire da zero).
Quindi il tuo esempio – sempre se l’ho inteso bene – dimostra quello che dico io: il puzzle si può finire solo se lo fa Qualcuno (o per lo meno se c’è un Qualcuno che “guida” il caso). Insomma DA SOLO ‘sto povero caso, non riesce proprio a fare un “caso” ! … Confido nella tua pazienza per una risposta, e nella tua onestà intellettuale (in cui credo) nel caso dovessi EVENTUALMENTE renderti conto che – su questo punto – ho ragione io. Con affetto. Antonio.
Antonio Di Lieto – BellaNotizia
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