Cristologia
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Nascita di Gesù – Gli ebrei, per secoli e secoli, avevano offerto a Jahwè sacrifici ed olocausti ma nessun sacrificio poteva compensare “la colpa d’origine”, il peccato di valore infinito che l’umanità aveva contratto con Dio. A causa di essa si erano chiuse le porte del Paradiso per l’umanità. Neanche i santi patriarchi potevano entrarvi. Essi, infatti, soggiornavano nel Limbo.
Il Verbo eterno allora accetta l’invito del Padre. La Scrittura così racconta: “…Perciò, entrando nel mondo Egli dice: Non hai voluto sacrificio, né oblazione, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito olocausti, né sacrifici per i peccati. Allora ho detto: Ecco io vengo, poiché nel rotolo del libro è stato scritto di me, “per fare o Dio, la tua volontà” (Eb 10, 5-10). E l’Evangelista Giovanni scrive: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.
Un antico documento, chiamato Kalenda, ci fornisce un’ulteriore, preziosa testimonianza sulla nascita di Gesù.
KALENDA – 25 dicembre. Luna settima. Trascorsi molti secoli da quando Dio aveva creato il mondo e aveva fatto l’uomo a sua immagine; e molti secoli da quando era cessato il diluvio e l’Altissimo aveva fatto risplendere l’arcobaleno, segno di alleanza e di pace; ventun secoli dopo la nascita di Abramo, nostro padre; tredici secoli dopo l’uscita d’Israele dall’Egitto sotto la guida di Mosè; circa mille anni dopo l’unzione di Davide quale re d’Israele; nella settantacinquesima settimana, secondo la profezia di Daniele;
all’epoca della centonovantaquattresima Olimpiade; nell’anno 752 dalla fondazione di Roma; nel quarantaduesimo anno dell’impero di Cesare Ottaviano Augusto, mentre su tutta la terra regnava una pace universale, nella sesta età del mondo, a Betlemme di Giudea, umile villaggio di Israele, allora occupato dai Romani, in una stalla, perché non c’era posto per loro nell’albergo, dalla Vergine Maria, sposa di Giuseppe, della casa e della famiglia di Davide nacque Gesù, eterno Dio, Figlio dell’eterno Padre e vero uomo, chiamato Messia e Cristo, che è il Salvatore che gli uomini aspettavano. Fratelli, rallegratevi, fate festa e celebrate la notizia più bella di tutta la storia dell’umanità.
Nel Prologo di Giovanni, così si legge: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio… Egli venne nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne tra la sua gente, ma i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria … Dio nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv 1, 1.18). Noi vi annunciamo ciò che abbiamo visto, ciò che le nostre mani hanno toccato, cioè il Verbo della vita…
(Continua)
Don Manlio
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