Convertito sul monte
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Ricordo con ferma convinzione che il pellegrino che parte per la città dell’Erzegovina è chiamato per nome dalla Vergine. Lei convoca “i suoi cari figli” alla conversione individuale perché “senza di voi il Signore non può realizzare ciò che vuole. Regina della Pace! Prega per noi».
Mario compie il suo primo pellegrinaggio a Medjugorje nel 1988, due anni dopo, appoggiato da don Lauro, contribuisce a far nascere nella parrocchia San Gabriele di Civitanova Marche l’interesse attorno a Medjugorje. Giovanna (oggi sua moglie) e sua sorella entrano nel gruppo degli “Amici di Medjugorje”e partecipano anche loro ad un ennesimo pellegrinaggio nella cittadina dell’Erzegovina.
Tutto nasce da una risposta ad una domanda di fede e di preghiera che avvertono imperiosa nella propria vita. Mario e Giovanna percepiscono che tutto sta cambiando nella loro vita. Assieme ad un gruppo di amici dopo ogni pellegrinaggio, costituiscono in parrocchia un “Cenacolo di preghiera” che si riunisce a tutt’oggi ogni lunedì sera. Chi ha provato il dono della fede non può non condividerlo con gli altri.
“Alcuni filmati, articoli e libri su Medjugorje non ne rispecchiano affatto la realtà. Alcuni sono scritti da chi non vi si è mai recato”, precisa Mario. “Negli ultimi anni sono aumentati i pellegrinaggi verso la parrocchia di Medjugorje. Ad essi, spesso si mescolano interessi di natura economica ed una punta di fanatismo religioso. Il pellegrinaggio a Medjugorje non è una sorta di turismo religioso. La Regina della Pace chiede con insistenza: la preghiera con il cuore, la recita del rosario, avvicinarsi all’Eucaristia, la lettura della Bibbia, la pratica del digiuno e la Confessione.
Il tutto è molto concreto, chiaro e fattibile”. Proprio per fare di ogni pellegrinaggio un’occasione unica per riscoprire o consolidare la propria fede si è deciso di organizzare dei seminari di studio, da diciannove anni a Medjugorje e da sei anni qui in Italia, per preparare quanti accompagneranno i fedeli in pellegrinaggio. Questo è stato possibile grazie agli accordi con la parrocchia di Medjugorje. Da poche decine di iscritti di qualche anno fa, si è passati ai trecento di oggi.
Sono uomini, donne, giovani ed adulti che si incontrano per formarsi, confrontarsi e condividere obiettivi comuni. Si preparano nel migliore dei modi ad accogliere quanti vanno in cerca di una risposta alle proprie inquietudini ed alla propria sete di pace. Attualmente, questi incontri si tengono, oltre che a Medjugorje, anche a Roma presso una struttura messa a disposizione dai Salesiani.
All’interno del fenomeno Medjugorje è nata negli ultimi anni un’associazione di promozione sociale senza scopo di lucro, che propone pellegrinaggi per malati e disabili. Si avvale della disponibilità di volontari. Il termine greco Kecharitomene,“la piena di grazia”, fa riferimento alla Vergine Maria che ha testimoniato la propria fede anche con la carità. (Continua)
Raimondo Giustozzi
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