Conquiste della medicina – L’intestino "in provetta"
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Grazie alle cellule staminali, un gruppo di ricercatori di Cincinnati (U.S.A.) è riuscito a “fabbricare” in vitro un intestino perfettamente uguale a quello umano. Sono le prime esperienze ma il biologo James Wells afferma che i risultati raggiunti sono già sufficienti a dimostrare che le staminali umane pluripotenti (lps) possono ricevere in laboratorio “l’indirizzo” per la formazione di un tessuto umano.
In pratica, i ricercatori sono riusciti a far “nascere” e sviluppare, fuori del corpo umano, un organo avente le stesse caratteristiche di quello “naturale” così che, un domani, potrebbe essere trapiantato, senza il rischio che venga rigettato.
James Wells e la sua equipe sono giunti a questi risultati utilizzando cellule embrionali e cellule adulte “riprogrammate”. Con molta abilità sono riusciti ad individuare gli elementi capaci di spingere le cellule staminali a trasformarsi in cellule intestinali. Le staminali hanno seguito un processo che le ha portate a diventare prima “endoderma”, cioè tessuto che compone le pareti interne di esofago, stomaco e intestino, successivamente all’evoluzione nell’organo umano.
Va anche detto che i ricercatori sono stati in grado persino di realizzare la differenziazione in intestino tenue e intestino crasso. L’organo prodotto in laboratorio ha raggiunto una lunghezza di ben nove metri.
La riuscita sperimentazione sugli animali ha dimostrato che l’intestino “costruito” nel laboratorio americano può essere impiegato egregiamente tanto per testare i farmaci destinati a curare le malattie intestinali che per una vera e propria sostituzione degli organi. I ricercatori della Yale University ritengono che quando avranno divulgato i dati scientifici, ogni altro laboratorio sarà in grado di ottenere i medesimi risultati.
Ovviamente l’intestino ottenuto dai ricercatori statunitensi non è ancora un organo vero e proprio. Saranno necessari almeno quindici o venti anni per avere a disposizione l’organo per il trapianto, ma intanto i risultati fin’ora conseguiti vanno accolti con viva soddisfazione.
Il Redattore
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