Conclusione dell’Anno della fede
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La Solennità di Cristo Re dell’Universo, XXXIV settimana del Tempo per Annum , Segna la fine dell’Anno liturgico ma anche la conclusione dell’Anno della Fede. In questi pochi giorni che ci separano dalla Prima Domenica di Avvento, è opportuno riflettere sui princìpi su cui si fonda la nostra fede. Mentre vi invitiamo a meditare sul “Credo” vi proponiamo qualche altra riflessione utile.
Dammi fede dritta– Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno… sembra che una profonda crisi di fede ha toccato molte persone (PF, 2).
«Con il cuore si crede… con la bocca si fa la professione di fede» (Rom 10,10). Il cuore indica che il primo atto con cui si viene alla fede è dono di Dio. Professare con la bocca, indica che la fede implica una testimonianza e un impegno pubblici. Credere non è un fatto privato; la stessa professione di fede è un atto personale e insieme comunitario (PF, 10).
«Le prove della vita, mentre consentono di comprendere il mistero della Croce e di partecipare alle sofferenze di Cristo, sono preludio alla gioia e alla speranza cui la fede conduce: quando sono debole, è allora che sono forte (PF, 15).
La fede è un dono che non può essere presupposto «come un fatto scontato», ma deve essere continuamente «nutrito e rafforzato»; «non ci separa dalla realtà, ma ci permette di scoprire quanto Dio ama questo mondo; e questo porta il cristiano a vivere in modo più intenso il cammino sulla terra» (LF, 18).
La fede riguarda anche la conoscenza della realtà: «Senza verità, la fede non salva… resta una bella fiaba… o si riduce a un bel sentimento». Aprendoci all’amore che viene da Dio, la fede trasforma il nostro modo di vedere le cose (LF, 24-34).
Chi si mette in cammino per cercare la verità già si avvicina a Dio ed è sorretto dal suo aiuto anche senza saperlo. La fede, infatti, nasce da un incontro e si trasmette nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma si accende da un’altra fiamma… Sì, la fede è un bene comune (LF, 37, 51).
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