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Claudia Koll Ricorda l’amica morta di SLA

18 Aprile 2011 | Filed under: Attualità
     

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La sala delle conferenze dell’Ospedale Vietri, a Larino, è stracolma, gente in piedi, ammassata sui sedili e sul soppalco, gente seduta dietro le spalle dei relatori. Insomma, poche altre volte si era vista una tale presenza in quella sala. L’occasione è il ricordo che l’Hospice Madre teresa di Calcutta ha di Daniela Mastroberardino, nata a Guardialfiera.

Chi era Daniela? Ce la descrive la madre : «non è facile parlare di Daniela a pochi mesi dalla scomparsa, ma vogliamo farlo per tutti coloro che sono nella nostra situzione per tutti quei genitori che vivono questa situazione che a volte è surreale. Daniela era affettuosa, studiosa, ordinata, aveva una vita semplice, sognava come sognano tutte le ragazze, voleva andare a scuola, voleva divertirsi e godersi la vita.

A 12 anni però le è stata diagnosticata la SLA , la sclerosi laterale amiotrofica. I suoi organi da lì a poco sarebbero stati compromessi, ad iniziare dagli occhi, e questo ha impedito a Daniela di proseguire le scuole e di conseguire solo il diploma di scuola media inferirore, a 23 anni il momento tragico, un arresto respiratorio ed è stata in rianimazione a Termoli, le parlavo, le facevo sentire la musica, ma lei era in coma e non c’erano segnali.

Poi all’improvviso il miracolo, dopo due mesi Daniela si ristabilì se cosi possiamo dire, e cosi io e mio marito abbiamo preso la decisione di portarcela a casa, i medici, ricordo, che ci guardavano come fossimo due pazzi, invece noi volevamo solo curare la nostra bambina e cosi abbiamo fatto, poi arrivò il giorno in cui ci dissero che non c’era nulla da fare.

Ma fino ad allora abbiamo assistito noi Daniela, le Istituzioni ci dicevano che non c’erano interventi domiciliari per questa malattia, cosi il 25 giugno dello scorso anno è volata in cielo. Era tra le mie braccia quando la vidi sorridere per l’ultima volta, poi più nulla. Ci auguriamo che ci siano più attenzioni rispetto a questi argomenti, iniziare da subito un programma per le cure palliative domiciliari, ma soprattutto bisogna aprire un reparto nell’Hospice che affronti questi problemi, problemi che riguardano anche i bimbi e i ragazzi».

La commozione però si trasforma in pianti e sussulti quando dal maxi schermo scorrono le immagini di Daniela da piccola e fino al giorno in cui lei va via per sempre, ma non sono immagini tristi no, sono immagini allegre di una bimba ed una ragazzina come tante che viene immortalata nei momenti più importanti della sua vita, la prima comunione, il compleanno, la cresima, è un continuo scorrere di feste e torte, e sullo sfondo un sorriso solare e sincero che ti conquista anche se non la conoscevi, è il sorriso di Daniela che oggi i genitori possono ritrovare solo in quei vecchi filamti.

Ma Daniela oltre all’affetto smisurato che avevano i genitori nei suoi confronti aveva anche un’amica speciale, una persona che ogni mese lasciava tutto e veniva a Guardialfiera per passare del tempo con lei. E l’ex attrice Claudia Koll, oggi impegnata nel volontariato in Africa e in Italia. «Venire a Gurdialfiera per vedere Daniela era per me come trovare un angolo di paradiso – esordisce cosi la Koll – Daniela seppur nelle sue condizioni sapeva trasmetterti la tranquillità e la pace che si riscontrano in pochissime persone e lei era una di quelle, io ormai vivevo con la costante presenza di Daniela al mio fianco, allo stesso modo portavo anche amici che non credevano a quello che dicevo e che poi si rendevano conto da soli che Daniela era speciale, era un Angelo.

Nella mia vita – prosegue l’attrice – Daniela ha lasciato un amore immenso, fatto di piccole cose e di piccoli gesti». Non c’è che dire, il dottor Mariano Flocco, dirigente dell’Hospice di Larino, ci ha regalato un momento di puro amore per il prossimo, senza pregiudizi e senza fronzoli, ma soprattutto un momento di riflessione in cui ognuno è chiamato a fare la propria parte.

Michele Mignogna

     

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