Cinque caratteristiche della Chiesa
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Vorrei presentare, in modo sintetico, i “tratti” fondamentali del mistero della Chiesa, i “tasselli” principali del “mosaico” del suo volto materno.
Un primo tassello: la fede in Cristo sarebbe un vago affetto se non si esprimesse nell’obbedienza alla Chiesa. E’ l’amore alla Chiesa che manifesta quanto sia autentica la fede in Cristo. Si tratta di un criterio di discernimento “infallibile”! “Senza Cristo non vivo – ebbe a confidarmi qualche anno fa un anziano sacrista – e senza Chiesa non campo”.
La fede in Cristo e la fede nella Chiesa sono, per così dire, due momenti consecutivi di uno stesso atto di fede. Spesso, quando mi si dice: “Io credo in Cristo, ma faccio a meno della Chiesa”, a mo’ di battuta rispondo: “Quando ci incontreremo la prossima volta, non crederai più neanche in Cristo, perché è attraverso la Chiesa che Egli assicura e continua la sua presenza nel mondo”.
Un secondo tassello: la Chiesa è il corpo di Cristo, è il tempio dello Spirito, “è la misteriosa estensione della Trinità nel tempo”, secondo l’originale espressione di Tertulliano, il quale precisa:“la Chiesa è il corpo dei Tre: il Padre, il Figlio e lo Spinto Santo”. La Chiesa manifesta pienamente se stessa, come mistero di comunione, nella celebrazione eucaristica.
La tradizione ecclesiale fa a gara nell’affermare che uno speciale rapporto unisce la Chiesa all’Eucaristia. “Ognuna, per così dire, è stata affidata all’altra dal Salvatore. È la Chiesa – sottolinea H. de Lubac – che fa l’Eucaristia, ma è anche l’Eucaristia che fa la Chiesa”. Si tratta di una relazione reciproca, di una misteriosa interazione che manifesta la natura profonda della Chiesa:Sponsa Verbi e insieme suo corpo mistico e, soltanto così, popolo di Dio,
Un terzo tassello: la Chiesa è il tempio dello Spirito; lo Spirito, anzi, è l’anima della Chiesa. Se questo corpo che è la Chiesa non avesse lo Spirito, sarebbe inanimato. Lo Spirito è l’anima della Chiesa e ne volge a provvidenza la libertà. Per spiegare questo concetto occorre fare riferimento alla prima comunità cristiana di Gerusalemme.
Al capitolo 5 del Libro degli Atti si legge: “Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo”;mentre al capitolo 15 si legge: “Abbiamo deciso lo Spirito Santo e noi”. Come mai la formula è invertita? Perché, in fatto di testimonianza (di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito santo) è il “noi-Chiesa” che si appoggia allo Spirito del Risorto.Al contrario, in fatto di decisioni da prendere, è lo Spirito santo che si affida al “noi-Chiesa” (abbiamo deciso lo Spirito Santo e noi). Sembra paradossale, ma è proprio così: lo Spirito volge a provvidenza la libertà della Chiesa!
Un quarto tassello: la Chiesa, corpo di Cristo, , tempio dello Spirito, ha un orizzonte cattolico, universale. La cattolicità della Chiesa non è altro che un’espressione della cattolicità del 1 Cristo, “unico Salvatore del mondo”. La Chiesa è cattolica sia perché, con la predicazione degli apostoli, ha raggiunto gli estremi confini della terra, sia perché, con l’Annuncio pasquale, è destinata a coprirel’arco di tempo che intercorre tra la prima venuta del Signore e il suo avvento glorioso.
La Chiesa non è diventata cattolica, ma è nata cattolica il giorno di Pentecoste, quando e i suoi membri erano tutti raccolti in un’unica sala. La cattolicità non è, dunque, un fatto geografico, ma il presupposto dell’apostolicità della Chiesa.
Molto significativa, al riguardo, è un’antifona della liturgia del Transito di san Francesco, che definisce il Santo d’Assisi “uomo cattolico e tutto apostolico”: non “uomo apostolico e tutto cattolico”, ma il contrario. In effetti, è la cattolicità del suo cuore “semplice, umile e libero” che rende apostolico il suo abbraccio. Può essere utile richiamare, a questo riguardo, un’affermazione di don Primo Mazzolari comparsa in un editoriale di Adesso, alla vigilia della stagione conciliare: “La Chiesa non ha dei confini da difendere o dei territori da occupare, ma ha una maternità da allargare”.
Un quinto tassello: la Chiesa – è ancora don Mazzolari a suggerirlo – “è chiamata a sentire la bontà del mondo per ricapitolarla in Cristo”. La funzione della Chiesa è quella di annunciare al mondo la Pasqua del Signore. La Chiesa – scrive Y. Congar – “è il mondo diventato grazia, così come il mondo è la Chiesa diventata storia”.
La strada che la Chiesa deve percorrere per far sentire al mondo la propria sollecitudine materna è quella dell’Incarnazione. La Chiesa, infatti, non può avere la pretesa di “immergere il temporale nello spirituale”, ma deve custodire l’attesa di “inserire lo spirituale nel temporale”.
La missione della Chiesa è quella di andare incontro ad ogni uomo, rispettando i tempi di maturità di ognuno, e, soprattutto, tenendo presente che ogni anima ha la sua “pienezza del tempo”, così come ogni fiore ha la sua stagione per la mietitura. L’amore per la libertà è una delle caratteristiche proprie del mistero della Chiesa: “Dove c’è lo Spirito del Signore – avverte don Mazzolari – c’è libertà e dove c’è libertà lì c’è la Chiesa”. »
+ Gualtiero Sigismondi
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