La Sacra Famiglia
Informazione religiosa, spiritualità, apparizioni mariane, cultura, società, famiglia, Chiesa
La Sacra Famiglia

Sito di informazione religiosa, spiritualità, mariofanie, cultura, società, famiglia, Chiesa.

You are here: Home › Chiesa › Chiesa e carità

Chiesa e carità

6 Aprile 2017 | Filed under: Chiesa
     

Questo articolo è stato già letto767 volte!

chiesa-e-carita-17

La virtù della carità s. Tommaso la definisce (nella questione 65 dell’art. quinto) in questo modo: carità non solo significa amore verso Dio, ma anche una certa amicizia verso «qualcuno»; in questo rapporto sussiste una «mutua» comunicazione. Con questa relazione nasce una società di individui che nella loro attività cercano l’armonia con Dio e con gli uomini.

 L’amore, come passione, non ha un carattere determinato; è pluriforme: nel superbo diventa esigente e tirannico, nel sensuale diventa bizzarro ed incostante, nell’egoista diventa materiale e volgare, nel geloso diventa cupo e sospettoso, nel sensibile diventa timido e delicato. Questo nel suo aspetto estrinseco ed intrinseco. Tutti abbiamo amato, amiamo ed ameremo; ciò avverrà affinché ci saranno sulla terra due esseri che cammineranno verso un unico ideale.

 Un giorno cercavamo il bacio della mamma, ora il sorriso di un confratello, domani forse… l’abbraccio col Signore magari nell’atteggiamento paterno come appare nella parabola del «figliol prodigo»; sì, con le braccia aperte ai figli della luce e… delle tenebre. […]L’unica persona che poteva esistere senza associarsi a qualcuno, ha amato l’umanità; s’è lasciata crocifiggere e, ciò nonostante, ha continuato ad amare. Ora, perché non credere all’amore?

 Cerchiamo di accostarci a questo che è stato il primo amore e proviamo ad assorbire tensionalmente quel bene che ci perfeziona. Questi beni, guardati con una concezione armonica del mondo, non li concepiamo su un piano orizzontale, ma l’uno si sovrappone all’altro con una perfetta gerarchia di valori, come nell’ordine dell’essere finito, così anche dell’amore.

 La grande realtà: Dio è in noi e noi siamo in Lui; di questa universale relazione ne segue uno sviluppo che viene a comprendere anche colui che è periferico a noi stessi: il prossimo. Sono tre direzioni di carattere tridimensionale: altezza, profondità, latitudine. La sintesi di esse è l’amore che esige coordinamento e conformità all’Amore, quello del « mandatum novum… » ( Gv 13,34ss).

 Viene spontaneo rifugiarci in un cuore amico; l’incalzare dei nostri affetti, come una valanga, desiderano riversarsi in qualcosa d’altro che rispecchi un po’ il nostro modus vivendi, il nostro ideale. Per questo che l’amico fedele diventa una «forte protezione», una salutare medicina della vita e dell’immortalità ( Eccl 6,14).

 Si trova allora una corrispondenza: non è egoistica, ma si tratta di due inclinazioni naturali che si incontrano (spesse volte senza calcolo umano) e che, dopo l’iniziale sondaggio della comprensione vicendevole, scavano in profondità, fino a capire il quid che li ha fatti incontrare, amare, e li ha fatti sentire «fratelli», amici.

 Come ho già detto, la sorgente dei due amori li porta a volere il bene comune; il bene è ciò che perfeziona; ora, avendo trovato un amico, ho trovato uno che mi arricchisce ed insieme ci sentiamo depositari di un autentico tesoro. Mi domando: chi è l’amico? Colui che sa assorbire la mia gioia, il mio dolore, sul quale potrò rovesciare la mia bisaccia, col quale potrò dividere l’ultima goccia della mia borraccia: un altro «me».

 Mi scaricherò volentieri in lui, mi aprirò… e gli parlerò con un linguaggio semplice e sereno, con la confidenza generosa dei nostri comuni sentimenti. La glacialità dell’odio e del rancore non devono sussistere, anche se a volte un desiderio implacabile di vendetta ci suggerirebbe un’azione che però è contraria al vero comandamento ( Mt 22,39).

 Spesso viviamo nel deserto della vita e non riusciamo a dargli un palpito; ecco, l’amico che mi gravita intorno per dirmi una parola, per darmi da bere, per cercarmi un’ombra… E poi dicono che non c’è nessuno che ascolti il nostro lamento, che ci comprenda! Dunque, è accostandoci fraternamente che la Carità vive in noi: è questo il leitmotiv di tutta l’azione liturgico-missionaria della Chiesa.

 Purtroppo il nostro non è un «realismo » che viviamo giorno per giorno, ma un «idealismo» appena abbozzato: sì, vogliamo amare il fratello «in Cristo», ma solo col sentimento, con le parole; manca in noi il gesto vigoroso che sopprima questa illusione sensoriale. Ecco l’etica messianica: il cammino armonioso delle anime, dei popoli; niente colored, niente white, niente segregazionisti, niente sbarre, posti di blocco, cortine di ferro, barriere!

 Superiamo le ideologie personali, di carattere sentimentale, politico e religioso: amiamoci con coraggio attraverso Gesù con la nostra carne, con le nostre forze, con il nostro spirito; impariamo dal «Suo» stile! Perché fatichiamo ad amarci? Perché siamo degli egoisti. Non sappiamo seguire con sincronia la Sua azione nel modo che Lui ci ha insegnato: cingerci i fianchi con un grembiule e versare acqua in un catino e lavare i piedi agli altri viandanti. Dobbiamo scioglierci, non indurirci; vivere la dolcezza evangelica.

 Personalmente direi che la carità si sviluppa nell’entusiasmo, ma stando all’inno paolino essa si trova nella pazienza, ed allora: scusa tutto, crede tutto, spera tutto, sopporta tutto ( 1Cor 13). Perché (è questa l’ultima domanda) siamo tristi? Perché non abbiamo perdonato, non abbiamo amato: niente lacrime coccodrilline, ma il marchio cristiano fatto di bontà e di violenza; amore che sa perdonare anche all’adultera (Gv 8,10ss).

 Per questo dobbiamo uscire da noi stessi, eliminare i ripiegamenti per metterci in orbita intorno all’amico. Realizzeremo così l’ultima preghiera sacerdotale di Gesù: … che essi siano una cosa sola, o Padre, come noi siamo una cosa sola! Attueremo anche il detto dell’Apostolo delle Genti: l’unità dello Spirito nel vincolo della pace ( Ef 4,3).

 Non viviamo come fratelli, ma «siamo» fratelli. Gesù, dacci del tuo amore, così potremo amare! Mi ridesto e nel tramonto di questa sera ascolto un canto lontano… nei secoli, incominciato all’alba della vita: Amate!

David Maria Turoldo


     

Lascia un commento Annulla risposta

Devi essere connesso per inviare un commento.

Collegati tramite Facebook e Twitter

Cerca nel sito

Archivi

PREGHIERE DEL MATTINO

PREGHIERE DELLA SERA

Francesco
Benedetto XVI
Giovanni Paolo II

VATICANO

DEMONOLOGIA

ANGELI

APPARIZIONI MARIANE

BIBLIOTECA

CATECHESI

CRISTOLOGIA

DIPENDENZE

DONNA

FATIMA

GIOVANI

GIUSEPPE

MARIOLOGIA

MORALE CRISTIANA

ROSARII E CORONCINE

SACRAMENTI

SALUTE

SPIRITUALITA’

I TESTIMONI DI GEOVA

Categorie




Recupera la password

Accedi

Collegati tramite Facebook e Twitter

LITURGIA – PAROLA DI DIO

 

Recitiamo insieme il Rosario

Canti Liturgici

Stampa Cattolica

Avvenire
Fides
L'Osservatore Romano
Zenit
Clicca sul Giornale

RSS L’OSSERVATORE ROMANO

RSS ZENIT

  • La priorità della famiglia e il DDL Cirinnà
  • Eutanasia: no all'utilitarismo che uccide
  • Becciu: "Il Vaticano? Non è un covo di ladri..."
  • I Fatebenefratelli vendono l’ospedale San Giuseppe di Milano
  • Parolin: "Non lasciarsi paralizzare dalla paura. È ciò che vogliono i terroristi"

Siamo presenti su


server emule

Preghiera per la Famiglia


Padre del cielo,
Tu ci hai dato un modello di vita
nella famiglia di Nazareth,
aiutaci, o Padre buono,
a fare della nostra famiglia
un'altra Nazareth, dove regnano
l'amore, la pace e la gioia.
Fa' che la nostra vita,
sia profondamente contemplativa,
intensamente eucaristica
e vibrante di gioia.
Aiutaci a rimanere insieme
nella gioia e nella sofferenza
attraverso la preghiera familiare.
Insegnaci a vedere Gesù
nei membri della nostra famiglia
specialmente nelle loro difficoltà.
Possa il Cuore Eucaristico di Gesù
rendere i nostri cuori miti ed umili
come il suo e possa aiutarci
a compiere i nostri doveri familiari
in modo santo.
Possiamo amarci
come Dio ama ognuno di noi,
ogni giorno sempre più,
e possiamo perdonarci le offese
come Dio perdona le nostre.
Aiutaci, o Padre buono,
a prendere ciò che ci dai
e a darti tutto ciò che ci chiedi
con grande gioia.
O Immacolato Cuore di Maria,
causa della nostra gioia,
prega per noi.
S. Giuseppe, prega per noi.
S. Angelo Custode,
rimani sempre con noi,
guidaci e proteggici.
AMEN

© 2010-2021 La Sacra Famiglia

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy cliccando sul tasto "Impostazioni Cookie"
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie
Impostazioni CookieACCETTO
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e comprendere come si utilizza questo sito Web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. La disattivazione di alcuni di questi cookie può influire sulla tua esperienza di navigazione.
Necessary
Sempre abilitato
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito Web. Questa categoria include solo cookie che garantiscono funzionalità di base e funzionalità di sicurezza del sito Web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
ACCETTA E SALVA