CELEBRAZIONE DEL SANTO ROSARIO PER AFFIDARE ALLA VERGINE MARIA L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
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Come abbiamo pregato il Signore perché donasse alla Chiesa un “buon pastore” e siamo contenti per il dono di papa Francesco, così ora non possiamo trascurare di pregare intensamente per avere un “buon” presidente della Repubblica e un “buon” governo.
San Paolo nella prima lettera a Timoteo scrive: «Raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio» (1Tm 2,1-2). Nel linguaggio odierno la raccomandazione è di implorare Dio affinché i governanti si propongano e perseguano il bene comune.
La Chiesa ha seguito questa raccomandazione anche in tempi di persecuzione: Tertulliano, infatti, nel II secolo riferisce che «la Chiesa pregava per gli imperatori, per i ministeri e le funzioni del loro governo, per la prosperità del mondo, per la pace universale, perché fosse trattenuta la fine» (Apologetico, 39,2). Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla Liturgia – Sacrosanctum Concilium – ha stabilito che nell’“orazione comune” o dei fedeli «si facciano preghiere, con la partecipazione del popolo, […] per coloro che ci governano» (SC 53).
Una preghiera del Venerdì Santo è innalzata a Dio «per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace».
Il nostro Paese sta vivendo un momento cruciale sul piano politico con la difficoltà di formare il governo; questo passaggio si innesta su una grave crisi di ordine economico-finanziario, con il rischio di aggravarla ulteriormente e di provocare deleterie conseguenze per il presente e il futuro delle persone, delle famiglie e di tutta la società.
Non è nostra intenzione proporre una riflessione sui vari aspetti della crisi sotto il profilo dei compiti e delle responsabilità dei cattolici nell’ora presente; tale riflessione andrebbe fatta nelle sedi e nei tempi appropriarti. Lo scopo di questa nostra iniziativa è di invitare i fedeli a elevare a Dio una speciale e intensa preghiera per le sorti della nostra nazione.
In particolare invitiamo a pregare per i grandi elettori che, come rappresentanti di tutto il popolo italiano, sono chiamati a eleggere il capo dello Stato. Lo faremo con la preghiera del santo Rosario e, in particolare, attraverso i Misteri della luce, che ci portano a contemplare più da vicino quegli episodi della vita pubblica di Gesù in cui emerge particolarmente l’annuncio del Vangelo del Regno.
A Maria, che conosce le necessità dei suoi figli, chiediamo di intercedere presso il Figlio suo Gesù, perché il popolo italiano possa godere di pace e prosperità. Aiuti le forze politiche a vivere anche l’elezione del Presidente «come occasione per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diverse e legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsi in un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giova al bene del Paese.
L’esempio di Maria apra la via a una società più giusta, matura e responsabile, capace di riscoprire i valori profondi del cuore umano. La Madre di Dio incoraggi i giovani, sostenga le famiglie, conforti gli ammalati, implori su ciascuno una rinnovata effusione dello Spirito, aiutandoci a riconoscere e a seguire anche in questo tempo il Signore, che è il vero bene della vita, perché è la vita stessa».
Benedetto XVI
(Papa emerito)
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