Benedetto XVI rinuncia al pontificato
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ilmondo.it
Il Santo Padre ha dato lo shoccante annunzio durante il Concistoro di lunedì 11 febbraio, indetto per la canonizzazione dei martiri d’Otranto. “Le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.
Non è la prima volta che un papa dà le dimissioni ma erano passati più di 700 anni da quando Celestino V lasciò il papato. Più volte Benedetto XVI, in passato, aveva accennato a questa possibilità ma nessuno lo aveva preso sul serio. Soltanto suo fratello, Mons. Georg, era già a conoscenza della decisione maturata e sofferta del Pontefice: “Ci stava pensando da mesi”.
Perché il papa si dimette? Le sue condizioni di salute si andavano facendo sempre più precarie. Ricordiamo che ultimamente, nella Basilica di san Pietro, si spostava con una specie veicolo mosso dal personale addetto. Alcuni poi ritengono che l’intesa con alcuni dei suoi più vicini collaboratori non fosse proprio perfetta. Le dimissioni peraltro decorreranno solo dalle ore 20.oo del 28 febbraio, quando si ritirerà in un piccolo monastero per pregare e meditare. Fino ad allora, l’ottantacinquenne Benedetto XVI rimarrà al suo posto.
Questo il discorso del santo Padre:
Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.
Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.
Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.
La Redazione
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