Benedetto XVI, il Papa della pace
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Il nome stesso di Benedetto, che il Cardinale Ratzinger ha scelto il giorno dell’elezione alla cattedra di Pietro, sta ad indicare il suo convinto impegno in favore della pace. Ha inteso riferirsi sia al santo patrono d’Europa, ispiratore di una civilizzazione pacificatrice nell’intero continente, sia al papa Benedetto XV, che condannò la prima guerra mondiale come una inutile strage e si adoperò perché da tutti venissero riconosciute le superiori ragioni della pace.
Afferma la Sacra Scrittura: « Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1, 27). Perché creato ad immagine di Dio, l’individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno, capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone. Anche la pace è insieme un dono e un compito. Se è vero che la pace tra gli individui ed i popoli — la capacità di vivere gli uni accanto agli altri tessendo rapporti di giustizia e di solidarietà — rappresenta un impegno che non conosce sosta, è anche vero, lo è anzi di più, che la pace è dono di Dio. La pace è, infatti, una caratteristica dell’agire divino, che si manifesta sia nella creazione di un universo ordinato e armonioso come anche nella redenzione dell’umanità bisognosa di essere recuperata dal disordine del peccato.
Per Benedetto XVI, dopo ogni tipo di violenza non si deve perdere la pazienza e il coraggio, ma sempre ricominciare con la certezza che si possa andare avanti e raggiungere la pace, perché la pace non arriva dall’oggi al domani.
Il Pontefice ha anche detto che è molto importante non solo fare i necessari progressi politici ma anche preparare gli uomini a prendere le misure necessarie per aprire i loro cuori alla pace. Ormai l’esperienza, sempre più comune, di classi scolastiche composte da bambini di varie nazionalità, ha auspicato il desiderio di vivere in armonia con i vicini di banco, ma anche quando ciò non avviene, i loro volti sono una profezia dell`umanità che siamo chiamati a formare: una famiglia di pace per i popoli. Purtroppo – ha detto ancora il Papa durante la Giornata mondiale della pace – l`icona tenerissima della Madre di Dio trova il suo tragico contrario nelle dolorose immagini di tanti bambini e delle loro madri in balia di guerre e violenze: profughi, rifugiati, migranti forzati. Volti scavati dalla fame e dalle malattie, volti sfigurati dal dolore e dalla disperazione. Il Santo Padre ha ribadito il concetto di pace anche nella recente visita a Cipro, affinché le sue antiche chiese possano vivere in pace e prosperità, Cipro è tradizionalmente considerata parte della Terra Santa. Al giorno d’oggi, la verità della pace continua ad essere compromessa e negata, in modo drammatico, dal terrorismo con le sue minacce ed i suoi atti criminali. Dopo il blitz di Israele contro i pacifisti diretti a Gaza, papa Benedetto XVI ha invitato tutti alla pazienza e al coraggio di ricominciare. L’ombra dell’omicidio di mons. Luigi Padovese non ha nulla a che fare, non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi e non deve oscurare in alcun modo il dialogo con l’Islam.
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