Atto di dolore perfetto
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UTILIZZARLO
Se è cosi prezioso e potente l’atto di dolore perfetto, giova sapere quando utilizzarlo:
1) Se per debolezza spirituale si cadesse in grave peccato, si faccia di tutto per rimettersi al più presto in grazia di Dio, Non si resti in peccato, rimandando la Confessione Sacramentale a tempo indeterminato, ma si emetta subito l’atto di dolore perfetto. E’ dovere di tutti stare sempre in grazia di Dio.
2) E’ conveniente rinnovare quest’atto ogni sera, quando si va a letto, perchè nella notte potrebbe avvenire la morte. Infatti, quanti al mattino sono trovati morti!
3) E’ necessario compierlo in pericolo di vita e specialmente nelle ore di agonia.
4) Si utilizzi per i moribondi, per i colpiti d’infarto, di trombosi, ecc… Si è riscontrato che i moribondi d’ordinario conservano l’udito in discrete condizioni, anche quando pare che siano morti per l’immobilità delle membra.
Quando manca il Sacerdote per assistere l’ammalato o mentre si attende l’arrivo del Sacerdote, si suggerisca al moribondo parlandogli all’orecchio a voce un poco elevata. Se il moribondo sente e segue col pensiero quanto gli viene suggerito, in un attimo può rimettersi in grazia di Dio e salvare l’anima sua. Mentre si è in argomento, si dà uno schiarimento.
Avvenuta la cosi detta morte, non sempre questa è reale, perchè può essere apparente; difatti la Legge proibisce di seppellire i cadaveri prima delle ventiquattro ore.
Quando di notte tempo o in pieno giorno muore qualcuno senza i Conforti Religiosi, si chiami al più presto il Sacerdote, il quale, entro un paio di ore può dare l’Assoluzione Sacramentale “sotto condizione”.
P. Giuseppe Tomaselli
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