Associazioni del family day contro fa’afafine: esempio di ideologia gender
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Arriva a Roma lo spettacolo gender “Fa’afafine”, proposto anche ai bambini delle elementari. La rappresentazione è prevista presso il teatro Mai della capitale dal 18 al 20 marzo. Le associazioni legate al Family Day, tra cui ProVita Onlus, contestano lo spettacolo in quanto promozione di una visione fluida e confusa dell’identità sessuale, soprattutto dal momento che viene proposto ai bambini nelle scuole.
Dalla trama ufficiale dell’evento apprendiamo che “Alex”, il bambino protagonista “è un ‘gender creative child‘, o semplicemente un bambino-bambina, come ama rispondere quando qualcuno gli chiede se è maschio o femmina. Oggi per Alex è un giorno importante: ha deciso di dire a Elliot che gli vuole bene, ma non come agli altri, in un modo speciale. Cosa indossare per incontrarlo? Il vestito da principessa o le scarpette da calcio? Occhiali da aviatore o collana a fiori? Alex ha sempre le idee chiare su ciò che vuole essere: i giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina, dice.”
Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus dichiara che lo spettacolo è “l’esempio perfetto della teoria gender. Se qualcuno avesse ancora avuto dubbi sulla sua esistenza, ‘Fa’afafine’ dimostra che purtroppo c’è chi vuole promuovere anche presso i bambini una visione fluida dell’identità sessuale, sganciata dal sesso biologico, spacciando per normale il percepirsi come maschi e come femmine a giorni alterni”.
“Questo genere di spettacoli”, continua Brandi, “non solo confonde le idee dei bambini circa la delicata questione della sessualità, ma danneggia soprattutto quei pochi bambini che potrebbero avere un disturbo da identità di genere: la psicologia ci insegna che la quasi totalità di bambini con questi problemi li risolve spontaneamente conclusa la fase dell’adolescenza, arrivando ad identificarsi normalmente con il loro sesso naturale. Invece questo tipo di spettacoli potrebbe convincere quei bambini che è ‘normale’ avere un’identità fluida o contrastante con il proprio sesso biologico, incoraggiando così disturbi e confusioni, e avviandoli – quando saranno più grandi – a pericolosi percorsi di ‘riassegnazione di genere'”.
Le associazioni a difesa dei diritti dei genitori chiedono che il ministro Fedeli mantenga l’impegno di verificare che prima di proporre alle scolaresche la rappresentazione di Fa’afafine, sia riconosciuto il “necessario consenso dei genitori”, i quali hanno diritto ad un’informazione puntuale sui contenuti rivolti ai loro figli, e sia monitorata “qualsiasi situazione che possa essere oggetto di violazioni”.
Le associazioni legate al Family Day inoltre guardano con estrema preoccupazione il disegno di legge in discussione alla Camera che intende introdurre obbligatoriamente nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione “di genere“. Iniziative simili a “Fa’afafine” potrebbero così moltiplicarsi e perfino imporsi nelle scuole. Se il governo deluderà ancora le attese dei genitori, le associazioni promettono nuove mobilitazioni e iniziative di protesta in tutta Italia
Lo rende noto l’ufficio stampa di ProVita Onlus.
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