Ascoltiamo don Dolindo
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E i Sacerdoti?…
Pregate, poiché oggi si prega poco e male assai, e, soprattutto, oggi è quasi estinta la preghiera in molti sacerdoti di Dio! I sacerdoti non pregano, non pregano! L’Ufficio che recitano è senza spirito e senza vita, e moltissimi lo tralasciano senza scrupolo.
Quelli che lo dicono, o riguardano la prebenda che hanno, ed è la stolta preghiera dei mercenari, ovvero riguardano il peso che debbono togliersi! La Messa è strapazzata, mentre dovrebbe essere la più sublime elevazione dell’anima in Dio, per Gesù Cristo immolato. Altre preghiere non ne fanno, eppure dovrebbero vivere in Dio, avere la Passione di Gesù sempre nel cuore; avere per me una devozione grande, per attrarre sul popolo la misericordia di Dio.
Il peccato dei sacerdoti, la loro inerzia, la loro miseria, non fa che attrarre castighi e chiude le fonti della grazia! Voi vi lamentate che le chiese sono deserte? Ma quale dei sacerdoti vi attira il popolo pregando, pregando? La preghiera del sacerdote è la vera campana della Chiesa! La Chiesa consacra le sue campane come se fossero esseri viventi, sacerdoti, e le consacra perché quel suono sia come l’eco della voce di Gesù che chiama a Sé le anime.
Il sacerdote, però, è la vera campana della chiesa con la preghiera. Se non prega diventa un mercenario, fa scempio delle cose sacre, allontana il popolo da Dio, richiama la sventura sulle anime e le isterilisce! È un peccato assai grande che grida vendetta innanzi a Dio! Un sacerdote che prega poco è un traditore della sua missione, e ben presto Dio gli sottrae ogni grazia, e cade nell’immondezza dei suoi desideri, come sale infatuato; ed è calpestato dagli uomini, come ludibrio!
Non ha detto Dio: “Glorificherò colui che mi glorificherà, e quelli che mi disprezzeranno saranno ignobili?” (1Sam 2,30). Io parlo a voi sacerdoti assonnati, morti nel marciume dei vostri interessi e della vostra gloria; voi che non offrite nulla a Dio, ma, come i figliuoli di Eli, Confi e Pincas, allontanate il popolo dal sacrificio e dalla preghiera. Voi siete nella casa di Dio non come voci che implorano misericordia, ma come ignominia che attira giustizia!
O sacerdoti di Dio, ecco la sorte che voi riservate al popolo con la vostra vita! Gesù è sdegnato contro di voi, è sdegnato, è sdegnato, poiché non sente che voci di egoismo e di impurità dai vostri cuori! Convertitevi a Dio, pregate, fate penitenza, poiché voi, sopra tutti, dovete essere fra Dio ed il popolo come intercessori! Pregate, figlie mie, per i sacerdoti, poiché il castigo di Dio per loro è grande assai; ed il più terribile castigo è l’abbandono in cui sono i Pastori vuoti, dai quali sono retti, il ludibrio del popolo, la privazione delle grazie che li rende peccatori, peccatori, peccatori.
Don Dolindo Ruotolo
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