Ascoltiamo don Dolindo
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La Redenzione cominciò con l’incarnazione del Verbo in Maria
L’opera della redenzione nel suo mirabile svolgimento sulla terra, cominciò con l’incarnazione del Verbo di Dio in Maria. Dal seno del Padre era stato generato nei secoli eterni e dal seno di una madre doveva essere generato per incarnarsi, redimere l’uomo, e glorificare Dio in tutta la creazione, per la quale si era rivelato fuori di Sé, dalla profondità dell’eterno mistero. Per il Verbo furono create tutte le cose e per il Verbo tutto doveva essere santificato ed elevato. Come Dio era chiuso, per così dire nel silenzio dell’eterno mistero, così il Verbo suo nell’incarnarsi si chiuse nel silenzioso mistero della verginale maternità di Maria. La vita nascosta del Verbo di Dio nel seno di Maria, era immagine viva del mistero del silenzio divino nell’eternità, prima di manifestarsi con la creazione. Nell’eternità: il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo, l’adorabile Trinità. Nell’incarnazione del Verbo: la Madre, Maria, il Figliuolo, Gesù, figliuolo di Maria per lo Spirito Santo. In questo risplende la grandezza della benedetta fra le donne che ha dell’infinito.
A poco a poco la vita declina
A poco a poco la vita declina. A poco a poco la vita declina come un tramonto, ma per risorgere in un novello giorno: nel giorno dell’eternità. Col tramonto cala la notte, ed a poco a poco si eclissano nelle ombre notturne tutte le cose, e splende solo il cielo stellato. Così l’anima si distacca a poco a poco da ogni cosa: le aspirazioni che sembravano cime fiorite di monti, diventano ombre paurose; sparisce la bellezza delle cose che attraevano, e l’anima si consola solo nel cielo. Nel distacco da tutto, io ti santifico, anima cara, e la tua ricchezza è solo la carità e la preghiera. Non ti addolorare: – se ti vedi sfuggire le cose terrene, se da padrona ti sembra di diventare soggetta; se disponevi di te e degli altri ed ora dispongono gli altri anche di te; se eri grande ed ora ti sembri impiccolita. Conserva la libertà della carità e della preghiera, e non abdicare a questo tuo diritto che ti eleva in alto pregando, e ti arricchisce per il Cielo con la carità. È una ricchezza che doni ai tuoi cari: un bene di cui puoi ancora disporre. Spariscono ad uno ad uno gli affetti familiari fra le ombre dei cipressi sepolcrali, ed il tuo affetto si concentra in me, che picchio alla tua porta per dirti: Io sono la resurrezione e la vita! (Gv 11,25). Non temere: donami tutto il tuo cuore, appoggiati a me e vivrai! –.
L’anima vale più di tutto.
Ti affanni tanto per le cose temporali, ma perché non pensi all’anima tua ed alla vita eterna che certamente ti aspetta? Se tu curassi i tuoi interessi materiali come curi i tuoi interessi spirituali, in quale rovina faresti precipitare la tua esistenza! Pensa: Se un contadino non vigilasse continuamente sulle sue terre, se andasse a potare i suoi alberi senza criterio di tempo, se lasciasse le sue terre senza concimi, senza siepi o muri di difesa, lasciando… ai ladri la libertà di penetrarvi per far man bassa dei frutti…, quale disastro in quelle povere terre abbandonate e tradite!
E tu non pensi all’anima tua, non la purifichi con la Confessione, non l’alimenti con la Messa e con la Comunione. Tu vi lasci penetrare il peccato che la devasta. Oh, come puoi vivere così? Ti lavi al mattino, ti fai pulire le scarpe, ti vesti accuratamente, e curerai le scarpe più dell’anima tua immortale, che deve raggiungere l’eterna vita? Pensaci e cura i tuoi interessi spirituali.
don Dolindo Ruotolo
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